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Parla Caputi: arbitraggi, Lonzi, Final Six, Fondelli, comunitari

  Pubblicato il 27 Mag 2015  08:58
Da giovedì è Final Six. A Barcellona si assegna il titolo europeo. Di questo ed altro parliamo con Massimiliano Caputi, che ha diretto gara 2 e gara 5 della finale scudetto croate tra Primorje e Jug, due delle squadre che a Barcellona contenderanno il titolo alla Pro Recco.

Cosa puoi dirci su Primorje e Jug?
Nella finale scudetto croata lo Jug ha sofferto molto l'assenza di Dobud, ma ugualmente ha reso durissima la vita al Primorje, che ha confermato tutta la forza del suo collettivo aggiudicandosi il titolo, sia pure dopo 5 combattutissime partite.

Molti sostengono che la Pro Recco è stra-favorita nella Final Six. Sei della stessa opinione?
In una Final Six non esistono grandi favorite: vuoi per la competitività delle varie partecipanti vuoi per il fatto che si trata di incontri ad eliminazione diretta, nei quali può accadere di tutto. Ciò non toglie che la Pro Recco abbia tutte le carte in regola per battere qualasiasi avversaria.

Chi saranno i grandi protagonista a Barcellona?
Due nomi su tutti: Sandro Sukno e Andrea Fondelli, ma comunque vada Fondelli avrà tante altre oportunità per mostrare il suo grande valore. Lui è il giocatore del futuro. Non ho citato Tempesti perchè è superfluo, è sottinteso che Stefano sarà tra i grandi protagonisti a Barcellona.

In un'intervista rilasciata al nostro sito, Gianni Lonzi ha detto che gli arbitri troppo spesso non applicano il regolamento...
Rispetto a me, lui vede sicuramente molte più partite. Per dirlo avrà avuto le sue brave ragioni.

E' indubbio, però, che non abbia torto riguardo le irregolarità che vengono tollerate dagli arbitri durante l'esecuzione dei rigori. Ne è testimonianza gara 4 della finale scudetto Primorje-Jug, che si è risolta ai rigori, durante i quali i direttori di gara hanno ignorato completamente il regolamento...
Quella dei rigori è una fase molto delicata, alla quale i direttori di gara dovrebbero approcciarsi con la massima concentrazione. E' richiesta inoltre molta attenzione e anche grande tempestività nel prendere la decisione giusta, ovvero se convalidare o meno il penalty.

La famosa commissione della Fin formata da rappresentanti del Gug e da tecnici di A1 maschile e femminile si è riunita soltanto una volta e poi di essa non abbiamo più avuto notizie. Cosa ne pensi?
Non ne so molto perchè non sono stato chiamato a farne parte.

A nostro avviso questa commissione dovrebbe lavorare assiduamente perchè non sono pochi i problemi da risolvere, e in particolare quello dei rapporti tra gli arbitri e le società, che continuano a non essere idilliaci...
Tutti nel mondo della pallanuoto dovremmo lavorare di più per il bene del nostro sport.

Piero Borelli, direttore generale del Brescia, chiede l'apertura ai comunitari...
Mi spaventa la prospettiva che la pallanuoto diventi come il calcio, con le squadre imbottite di giocatori non italiani. Mi spaventa un po' meno un'apertura limitata ai comunitari, tale da accontentare le esigenze delle squadre e da salvaguardare gli interessi della nazionale. In linea generale, però, io credo che prima di ogni altra cosa i club debbano imparare a preparare l'evento. Devono rendere le piscine accoglienti, devono far sì che la gente sia invogliata ad andare a vedere le partite.
 
Ma in A1 maschile dove stanno questi eventi di cui parli? Perchè la gente dovrebbe andare a vedere partite di cui, nella gran parte dei casi, si sa già il nome della squadra vincitrice? Perchè dovrebbe assistere a partite il cui livello tecnico è calato paurosamente?
Sono tutti problemi che devono essere risolti dalle società. Devono sedersi a tavolino, esaminarli attentamente e trovare i giusti correttivi.
Mario Corcione
 

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