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Editoriale

Uragano Plebiscito, la Coppa Italia femminile torna a Padova (rivedi qui la finale e la premiazione)

  Pubblicato il 30 Mar 2117  09:46
LA FINALE E LA PREMIAZIONE SU
 
Gli arbitri: Cristina Taccini, Alessia Ferrari, Giorgia Filippini, Marina Valdettaro, Giuliana Nicolosi e Daniela Scillato; oltre ad Alessandro Severo ed Attilio Paoletti. Giudice arbitro: Alessia Ferri.
 
Finali - Sabato 1 aprile
 
1 posto

MESSINA-PLEBISCITO 14-5 (4-0, 4-2, 4-0, 2-3)
Lantech Plebiscito: Teani, Barzon 3, Ilaria Savioli 1, Gottardo, Martina Savioli, Queirolo 2, Alessia Millo 3, Dario 1, Galardi 2, Robinson 2, Nencha, Casson, Franceschino. Coach. Posterivo
Despar Messina: Ventriglia, Begin, Gitto 1, Chiappini 3, Morvillo, Radicchi, Kuzina 1, Marchetti, Rosaria Aiello, Arruzzoli, Laganà. Coach. Mirarchi
Arbitri: Ferrari e Taccini.
Superiorità numeriche: Plebiscito 3/5 + un rigore, Messina 2/8.
Note: in tribuna il commissario tecnico del Setterosa Fabio Conti. Ammonito per proteste l'allenatore del Messina Mirarchi a 3'31'' del terzo tempo. Franceschino (P) prende il posto di Teani a 6'01'' del quarto tempo. Nessuna giocatrice uscita per limite di falli.
OSTIA - E' talmente forte il Lantech Plebiscito che le sue vittorie ormai non fanno più notizia. Ed è incredibile che sia così. Perchè Padova è in assoluto la più bella realtà della nostra pallanuoto, e gli italiani ne devono essere orgogliosì, così come lo è Posterivo delle sue fantastiche ragazze.
Se il Plebiscito continua a dominare la scena della pallanuoto femminile italiana, e si fa onore anche in Europa, non è perchè ha un organico nettamente superiore alle altre formazioni del nostro campionato. Il Plebiscito passa come un rullo compressore su tutte le squadre che incontra sulla sua strada in Italia semplicemente perchè è una macchina perfetta, costruita dal miglior allenatore che la nostra pallanuoto può vantare.
Il Plebiscito non ha in organico una valanga di straniere, ne ha una soltanto, Christine Robinson. La squadra di Posterivo non vince perchè possiede straordinarie fuoriclasse che sotto la porta avversaria fanno la differenza: vince perchè ha il miglior collettivo che esista nella pallanuoto italiana, uomini compresi. E continua a vincere, a dominare in Italia, nonostante la perdita di giocatrici importanti come Rocco e Bosello. Perchè? Perchè nella sua macchina perfetta via via Stefano Posterivo ha saputo inserire atlete che non hanno fatto rimpiangere le partenti, quasi tutte provenienti dal vivaio. Una di queste eccezioni è Giuditta Galardi, che nella finale contro Messina ha fatto una signora partita.
Il Plebiscito vince perchè possiede una formidabile batteria di tiratrici che non vengono dai campionati stranieri. Sono diventate forti, anno dopo anno, con il lavoro, soltanto con il lavoro. Il Plebiscito vince perchè ha una difesa di ferro forgiata dalla bravura tattica del suo allenatore, e protetta dal miglior portiere italiano ex aequo con Giulia Gorlero. Laura Teani ha rinunciato alla nazionale nel momento forse più bello della sua carriera, ma con questo Plebiscito, assieme alle sue meravigliose compagne di squadra, potrà togliersi ugualmente tante altre soddisfazioni.
Mario Corcione
 
IL COMMENTO DI STEFANO POSTERIVO (allenatore del Lantech Plebiscito): "C'è grande soddisfazione, ma di certo non abbiamo alcuna intenzione di fermarci qui. Adesso ci proveremo in Coppa Len. In Europa noi siamo una squadra sui generis: non abbiamo un blocco di giocatrici che militano in nazionale come l'Olympiakos nè le cinque straniere che può vantare il Matarò. Andiamo avanti soltanto con il lavoro di queste ragazze, che meritano i traguardi che hanno ottenuto finora e il massimo elogio".
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
Il Plebiscito Padova domina 14-5 la Waterpolo Messina e conquista la seconda Coppa Italia della sua storia, dopo quella del 2015 vinta superando sempre in finale le siciliane. Plebiscito sempre padrone del match, Messina paga il 2/8 in superiorità numerica. Triplette per Barzon, Alessia Millo e Chiappini.
Cronaca. Kuzina scalda le mani a Teani dopo ventisette secondi. Queirolo smarca Robinson che sfiora il palo. L'equilibrio si spezza subito. Poi l'allungo veemente delle patavine con la doppietta di Galardi e i tiri dalla distanza di Ilaria Savioli e Barzon (in superiorità numerica) per il 4-0 che è più di un'ipoteca sul titolo dopo otto minuti. Il digiuno delle siciliane giura dieci minuti e dodici: Chiappini trasforma la superiorità numerica (5-1). I due gol di Barzon, intervallati da quello di Gitto, e quello di Dario valgono l'8-2 al cambio campo. Mirarchi prova a strigliare le giallorosse nell'intervallo lungo ma le sue ragazze non rispondono. Le campionesse d'italia riprendono da dove avevano finito e infierisce: Millo e Queirolo firmano due gol a testa il 12-2 a tre quarti di gara. Teani blinda la propria porta per altri quindici minuti: a riaprirla è Chiappini a 2'39'' dell'ultimo parziale (12-3). Posterivo lancia in acqua la giovane Franceschino al posto di Teani. Il punto finale sul match lo pone la canadese Robinson che realizza il 14-5.
 
IL COMMENTO DEL DESPAR MESSINA
Padova si conferma tabù per la Waterpolo Despar Messina (terza sconfitta in altrettante finali). Le venete superano 14-5 la squadra di Mirarchi e si sono portano a casa, meritatamente, la Coppa Italia così come avevano fatto nella città dello Stretto due anni fa. Partita mai in bilico, con la formazione di Posterivo in controllo e autostima sin dalle battute iniziali. Le peloritane pagano a caro prezzo i troppi errori in superiorità e le rotazioni limitate a disposizione del tecnico.
CRONACA-  Nella prima frazione Padova è devastante, segna quattro gol con Galardi (doppietta), Ilaria Savioli e Barzon e lascia le briciole alla Waterpolo Despar Messina. La sostanza non cambia neanche nella seconda frazione anche se le peloritane vanno, finalmente, a segno con Chiappini e Gitto. Padova nel tempo della verità pigia ancora sull’acceleratore andando in gol con Millo e Queirolo che realizzano una doppietta a testa. A giochi fatti, la Waterpolo Despar Messina rialza la testa e si toglie la soddisfazione di vincere l’’ultimo tempo con i i due gol di Chiappini, ben marcata per tutta la partita, e Kuzina.
COMMENTI- Così a fine gara il tecnico peloritano Maurizio Mirarchi: “ Purtroppo abbiamo cominciato male, era quello che volevamo evitare per fare un altro tipo di partita. E alla fine inseguire il punteggio si paga in termini salati. Alle ragazze non ho nulla da rimproverare, hanno lottato e dato quello che potevano. E’ la terza finale che raggiungiamo sotto la mia gestione, comunque un traguardo di cui andare orgogliosi per costruire un futuro migliore”.
Antonio Sangiorgi

3° posto
 
ORIZZONTE-CITTA' DI COSENZA 11-4 (2-1, 4-2, 3-0, 2-1)
L'Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti 2, Eggens, Di Mario 3, Grillo, Palmieri, Marletta 2, Santapaola 1, Giulia Aiello, Riccioli 2, Lombardo 1, Schillaci. All. Miceli.
Città di Cosenza: Sotireli, Citino, Di Claudio 1, De Cuia, Silvia Motta, Guannan 1, D'amico, Nicolai, Pomeri 1, Presta, Roberta Motta, Garritano 1, Manna. All. Capanna.
Arbitri: Severo e Valdettaro.
Note: in tribuna il commissario tecnico del Setterosa Fabio Conti. Cambio in porta per l'Orizzonte: Schillaci prende il posto di Jovetic a 4'19 del quarto tempo. Cambio in porta nel Cosenza: Manna prende il posto di Sotireli a 5'52'' del quarto tempo. Superiorità numeriche: Orizzonte 3/5 e Cosenza 1/4
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
L'Ekipe Orizzonte batte Cosenza e si piazza al terzo posto della final six della sesta edizione della coppa Italia di pallanuoto femminile, in svolgimento al centro federale di Ostia.
L'Orizzonte, sempre avanti, strappa nel secondo tempo e poi aumenta il margine nel terzo quarto. La prima conclusione è di D'Amico, parata. Calabresi più intrapredenti ma il match lo sblocca Di Mario con un tiro che carambola sulla nuca di Sotireli e poi finisce in rete; replica Garritano con una palomba dalla distanza. E' ancora Di Mario a fissare il 2-1 a 7'02'' della frazione iniziale. Il destro della cinese Guannan ristabilisce l'equilibrio (2-2); in seguito lo strappo delle etnee con Marletta, in una insolita posizione di centroboa, e la doppietta di Garibotti (5-2). Di Claudio sorprende Jovetic; poi il terzo squillo di Di Mario che vale il 6-3 a metà gara. Aumenta il gap nel terzo periodo: il capitano dell'Orizzonte, undici medaglie con il Setterosa tra olimpiadi, mondiali ed europei, serve l'assist che Marletta trasforma in gol (7-3); il fendente della Riccioli è imparabile (8-3); e il tocco ravvicinato di Lombardo impossibile da sbagliare (9-3). Il digiuno delle cosentine dura quattordici minuti, spezzato da Pomeri a 5'54'' dell'ultimo tempo. L'11-4 definitivo è della giovane siciliana Santapaola a undici secondi secondi dalla fine.
 
IL COMUNICATO DE L'EKIPE ORIZZONTE
L’Ekipe Orizzonte batte 11-4 il Cosenza e chiude la Coppa Italia 2017 di pallanuoto femminile al terzo posto.
Medaglia di bronzo quindi per le catanesi, che hanno condotto la finale per il terzo e quarto posto sin dall’inizio conquistando tutti i parziali di gioco, con i punteggi di 2-1, 4-2, 3-0 e 2-1.
Top scorer del match è stata Capitan Tania Di Mario con tre gol, mentre Arianna Garibotti, Claudia Marletta ed Isabella Riccioli hanno segnato due reti a testa. Un gol ciascuno anche per Roberta Santapaola e Sofia Lombardo.
Al termine della partita, il coach dell’Ekipe Orizzonte ha mostrato tutta la propria soddisfazione per la prestazione della propria squadra: Oggi sono state tutte molto brave – ha detto Martina Miceli –. Non era affatto facile e scontato fare una buona prestazione, dopo la partita di ieri. Invece abbiamo giocato da squadra e abbiamo dimostrato che se abbiamo più fiducia in noi stesse è tutto più divertente. I nostri portieri sono stati entrambi protagonisti di un’ottima prova. Jovetic è stata sontuosa, ma anche Schillaci, che ha giocato l’ultimo tempo, è stata bravissima. Ci portiamo a casa un’esperienza importantissima, considerando anche che in pratica per noi quest’anno le finali saranno tre. E pensare che per la maggior parte delle nostre giocatrici era la prima volta che si giocavano qualcosa. Torniamo a Catania consapevoli del fatto che la strada è ancora lunga, ma certe che il nostro bagaglio inizia ad essere di un certo spessore”.
 
IL COMUNICATO DELLA CITTA' DI COSENZA
Niente da fare per Cosenza, battuta nella finalina di Coppa Italia dall'Orizzonte Catania. Le etnee hanno fatto valere il loro maggior tasso tecnico trascinate da Tania Di Mario, in un match in cui le calabresi hanno provato per due tempi a giocare alla pari con le avversarie. Cosenza ha pagato gli sforzi del primo round contro Rapallo e anche la semifinale di ieri, in cui con una partenza quasi perfetta aveva sorpreso le ragazze di Mirarchi, poi brave a prendersi vittoria e finale. Il bilancio però è positivo, perché per larghi tratti il setterosa di Capanna ha brillato, anche contro avversarie sulla carta molto più forti, e nell'unico match contro una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere, il Rapallo, ha mostrato di poter fare ottime cose. Il quarto posto in Coppa, inoltre, migliora il piazzamento della passata stagione, e garantisce una iniezione di fiducia ad una squadra che ora dovrà tirare fuori gli artigli per salvarsi. La gara odierna con il Catania ha infatti evidenziato l'alternanza tra le buone giocate e alcuni errori individuali. Dopo la buona partenza Cosenza ha mostrato limiti, e già alla fine del secondo tempo la gara aveva preso la direzione di Catania, brava poi a sfruttare il calo di una Cosenza stanca. Il rientro a casa però regalerà spunti positivi. Ora testa al campionato, per centrare una permanenza che è alla portata di questo gruppo.
 
***
 
Semifinali - Venerdì 31 marzo
 
MESSINA-COSENZA 13-8 (2-2, 1-2, 6-1, 4-3)
Despar Messina: Ventriglia, Begin, Gitto 1, Chiappini 4, Morvillo 3, Radicchi 1, Kuzina 2, Marchetti, Aiello R.2, Arruzzoli, Laganà. All. Mirarchi.
Città di Cosenza: Sotireli, Citino, Di Claudio, De Cuia 1, Motta S. 2, Niu Guannan, D'Amico 1, Nicolai, Pomeri 1, Presta, Motta R. 2, Garritano 1, Manna. All. Capanna.
Arbitri: Severo e Valdettaro.
Superiorità numeriche: Messina 6/8, Città di Cosenza 3/7.
Note: uscita per limite di falli Di Claudio (C) a 5'20'' del quarto tempo.
OSTIA - Per due tempi e mezzo un'ottima Città di Cosenza rende la vita dura al Despar Messina, che poi si sblocca e conquista la finale vincendo con un netto +5.
Cronaca. Dopo neppure due minuti e mezzo è 2-0 per il Messina, reti con l'uomo in più di Aiello e Chiappini. Partita tutta in discesa per le vicecampionesse d'Italia? No, perchè Cosenza, assorbito l'avvio negativo, si organizza in difesa, non concede più nulla alle avversarie e pareggia il conto, sempre in superiorità, con Pomeri e Roberta Motta. 2-2 è punteggio sul tabellone alla fine del primo tempo.
Grande equilibrio anche nella seconda frazione. Silvia Motta sostituisce molto bene Citino, in panchina per tirare il fiato, e dal centro con un gran gol porta le calabresi in vantaggio (2-3). Il Messina continua a trovare difficoltà in fase offensiva e si aggrappa a Rosaria Aiello. Il centroboa azzurro prima conquista l'uomo in più che porta al pareggio di Chiappini (3-3), poi colpisce la traversa girandosi al centro e infine ottiene un'altra superiorità annullata da un ottimo intervento di Sotireli. Uomo in più anche per la Città di Cosenza e De Cuia con un bel tiro dal lato cattivo riporta avanti la squadra di Capanna (3-4) proprio mentre le due squadre stanno tornando a uomini pari. Si va al cambio campo con le calabresi in vantaggio di un gol, e per quello che si è visto finora non è una sorpresa.
Cosenza ha l'uomo in più per andare sul +2 in apertura di terza frazione, invece è Morvillo a pareggiare i conti in superiorità. Arrivano tre gol a uomini pari, tutti molto belli e tutti con la complicità di distrazioni difensive: al nuovo vantaggio di Roberta Motta replica due volte il Messina con Chiappini e l'ottima Radicchi e torna in vantaggio (6-5). La squadra di Capanna può pervenire subito al pareggio, ma De Cuia non è fortunata con l'uomo in più: pallone sulla traversa a portiere battuto. Dall'altra parte del campo Kuzina lascia partire un gran tiro da lunga distanza e restitusce al Messina il +2 iniziale (7-5). E' il gol che sblocca definitivamente le siciliane: segnano Morvillo (buona la sua gara) e Gitto, ancora a uomini pari. La squadra di Mirarchi vola sul 9-5 all'ultimo intervallo.
Capanna chiede alle sue ragazze di lasciare un'ulteriore impronta positiva su questa semifinale con un gran quarto tempo, ma è il Messina ad allungare ulteriormente (11-5) con Kuzina e Aiello. L'impronta cosentina sulla gara arriva comunque: è davvero da applausi la palombella vincente di Benedetta Garritano che interrompe il digiuno delle calabresi. Sono bellissimi anche il terzo gol personale di Alessia Morvillo (deviazione e palla nell'angolino alla sinistra di Sotireli) e la successiva realizzazione di D'Amico in un finale di partita ricco di gol chiuso dalla quarta rete di Chiappini, top scorer dell'incontro (ma questa non è certo una novità) e da un altro bel gol di Silvia Motta.
 
PLEBISCITO-ORIZZONTE 11-5 (3-0; 2-1; 4-1; 2-3)
Lantech Plebiscito: Teani, Barzon L. 3, Savioli I. 1, Gottardo, Savioli M. 1, Queirolo 3, Millo A. 1, Dario, Galardi 1, Robinson 1, Nencha, Casson, Franceschino. All. Posterivo S.
L'Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti 1, Eggens 1, Di Mario 2, Grillo, Palmieri 1, Marletta, Buccheri, Santapaola, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Arbitri: Paoletti e Scillato.
Superiorità numeriche: Plebiscito 5/6 + un rigore, Orizzonte 3/12
Note: in tribuna il commissario tecnico del Setterosa Fabio Conti. Ammonito per proteste l'allenatore del Plebiscito Posterivo a 5'59'' del secondo tempo. Uscita per limite di falli Nencha (Plebiscito) a 2'14'' del quarto tempo.
OSTIA - L'Ekipe Orizzonte non riesce a ripetere la splendida partita dei quarti di finale contro il Bogliasco, anche perchè dall'altra parte del campo c'è un Lantech Plebiscito che ribadisce al debutto in questa Final Six la grande solidità della sua difesa, protetta da un'ottima Teani. Nettissimo il successo delle biancorosse, che vanno in finale ad aspettare la vincente di Messina-Città di Cosenza.
Cronaca. Due superiorità per il Plebiscito subito: Queirolo le trasforma nel 2-0 per le campionesse d'Italia. Tre superiorità consecutive poi per l'Orizzonte, ma la mira delle etnee non mai è felice, Teani è sempre attenta (ben protetta dalle compagne) e Padova non subisce danni. Anzi, in occasione della terza superiorità rossoazzurra la squadra di Posterivo parte in controfuga e Barzon mette alle spalle di Jovetic il pallone del 3-0.
Nella seconda frazione Padova potrebbe allungare, ma spreca l'uomo in più. Nell'occasione Valeria Palmieri colleziona il suo secondo fallo. Roberta Grillo conquista due superiorità, nella seconda circostanza Tania Di Mario fa centro (3-1) interrompendo la striscia negativa in superiorità (1 su 5).
Il Plebiscito non è particolarmente brillante in attacco, ma la difesa fronteggia nel migliore dei modi le offensive dell'Orizzonte, che però ci mette del suo nell'aiutare Padova sprecando un doppio uomo in più dopo il 4-1 realizzato da Barzon in superiorità. Non si contano i legni colpiti dalla squadra di Miceli, è brava anche Teani su Riccioli e prima della chiusura del tempo Alessia Millo "pesca" l'incrocio dei pali con una parabola dal lato cattivo: 5-1.
Posterivo dà spazio anche alle più giovani del gruppo, vale a dire Casson e Nencha, che danno positivamente il loro contributo. L'Orizzonte continua a sbagliare con l'uomo in più, Padova segna nuovamente in controfuga sugli sviluppi dell'inferiorità. Le etnee accusano il colpo e prendono altre tre reti (9-1) prima di interrompere il digiuno con Palmieri in superiorità. Il +7 alla fine della terza frazione (9-2) consegna con un tempo d'anticipo la finale ad un Plebiscito nel quale come al solito è difficilissimo fare classifiche di merito. Tre gol a testa per Barzon e Queirolo, ma ancora una volta è il gruppo a fare la differenza. Per l'Orizzonte, che con un orgoglioso finale di gara accorcia le distanze, una sconfitta che non cancella quanto di buono ha fatto vedere la squadra di Miceli contro il Bogliasco.
IL COMMENTO DI STEFANO POSTERIVO (allenatore del Lantech Plebiscito): "Sono molto contento del risultato e della prestazione delle mie ragazze. Abbiamo lavorato con Teani in modo eccelso in difesa e abbiamo avuto la stessa lucidità anche in attacco. Siamo partiti con la giusta determinazione e convinzione, approcciandoci alla gara con la nostra intensità e ritmo di gioco. Questo aspetto lo trovo molto positivo visto che è il primo importante appuntamento dove ci giochiamo un titolo. Ora siamo a metà del lavoro, però non abbiamo ancora fatto niente. Domani vogliamo vincere”.
 
Finale 5-6 posto
 
RAPALLO-BOGLIASCO 12-11 d.t.r. (2-3, 2-1, 1-3, 2-0) (5-4)
Rapallo: Lavi, Zanetta, Gragnolati 3, Avegno 2, Gagliardi, Repetto, Kohli 1, Sonia Criscuolo 1, Mori, Claudia Criscuolo, Cotti, Giustini. Coach. Antonucci
Bogliasco: Carola Falconi, Viacava 1, Zimmerman, Dufour, Trucco, Giulia Millo 3, Maggi, Rogondino 2, Boero, Rambaldi, Agnese Cocchiere, Frassinetti 1, Malara. Coach. Sinatra
Arbitri: Ferrari e Taccini.
Superiorità numeriche: Rapallo 4/7, Bogliasco 1/4.
Note: in porta per Bogliasco il numero 13 Malara. Uscita per limite di falli Kohli (Rapallo) a 7'35'' del terzo tempo.
Sequenza tiri di rigore: Zimmerman (B) gol, Sonia Criscuolo (R) gol, Rogondino gol, Zanetta gol, Viacava gol, Cotti gol, Frassinetti parato, Avegno gol, Mori gol, Gragnolati gol.
 
IL COMUNICATO DEL RAPALLO
Il Rapallo Pallanuoto chiude al quinto posto in classifica la Final Six di Coppa Italia 2017. Si è deciso per l'ennesima volta ai rigori il derby ligure tra Rapallo e Bogliasco Bene, che si sono affrontante questo pomeriggio nella piscina del centro federale di Ostia nella finale 5°/6° posto (a seguito delle sconfitte rimediate ieri, nei quarti di finale, rispettivamente per mano di Cosenza e Orizzonte). Questa volta sono le gialloblu ad avere la meglio dopo i tiri di rigore, decisivo l'errore di Frassinetti con il portiere gialloblu Lavi che intuisce e intercetta la sfera. Finisce 12-11, partita che si era chiusa 7-7 al termine dei tempi regolamentari, con il Rapallo bravo a racimolare le energie nel momento cruciale del match e a trovare il pareggio nell'ultimo tempo, con il Bogliasco sopra di due gol.
La cronaca. Primo tempo, sblocca il risultato la canadese del Rapallo Jackie Kohli in superiorità, 1-0. La stessa numero 7 gialloblu plovoca il fallo da rigore che vale il pareggio del Bogliasco, trasforma Rogondino 1-1. Passano a condurre le biancazzurre a 5.55, il gol è di Giulia Millo 1-2. Dalla parte opposta Silvia Avegno tira fuori tutta la grinta e conclude a rete superando Malara (tra i pali al posto del portiere titolare Falconi), 2-2. Sul finale di tempo, arriva il gol di Teresa Frassinetti che porta il Bogliasco avanti di una lunghezza.
Secondo tempo, trascorrono i minuti, poi è il Rapallo a premere sull'acceleratore e a portarsi in vantaggio con le reti di Silvia Avegno e Arianna Gragnolati (in superiorità); accorcia Millo a 7.51, 4-4.
Terzo tempo, la colomba di Millo che si insacca alle spalle di Lavi riporta il Bogliasco a +1. Distrazione difensiva delle gialloblu e ne approfitta Viacava, 4-6. Doppia espulsione temporanea a favore del Rapallo propizia per il gol di Arianna Gragnolati e gialloblu che tornano a tallonare le avversarie, 5-6. Sul finale del tempo, il Rapallo arrivano l'espulsione definitiva di Jackie Kohli per limite di falli e il gol sull'uomo in più del Bogliasco con Rogondino, 5-7.
Quarto tempo, minuti che trascorrono fino a 5.03, quando Sonia Criscuolo in superiorità prima, e Arianna Gragnolati poi, portano il risultato in parità 7-7. Finale concitato, partita che si decide ai tiri di rigore.
Silvia Franchi
 
IL COMUNICATO DEL BOGLIASCO BENE
Bogliasco chiude con una sconfitta ai rigori, che vale il sesto posto finale, l'edizione 2017 della Coppa Italia femminile. Nella vasca del polo natatorio federale le ragazze di Mario Sinatra vengono superate in extremis dal Rapallo, nella finalina per il quinto posto.
Decisivi, come detto, i tiri dai cinque metri dopo che i quattro tempi regolamentari si erano conclusi sul 7-7. Un equilibrio totale quello che ha caratterizzano l'ennesimo derby stagionale che si intravede già nel primo tempo, chiuso dalle bogliaschine avanti 3-2. A segno vanno Rogondino, su rigore, Millo e Frassinetti, dopo l'iniziale vantaggio di Kohli e il momentaneo 2-2 di Avegno.
La stessa Avegno e la Gragnolati ribaltano il punteggio nel secondo quarto prima di essere riprese da Millo.
Il pareggio regge poco perchè nel terzo parziale Bogliasco prova la fuga con Viacava, Rogondino e ancora Millo. Nel finale però Rapallo si guadagna i rigori con il doppio timbro di Gragnolati e l'acuto di Sonia Criscuolo. Dai cinque metri mentre le rapalline sono infallibili, Frassinetti si fa respingere da Lavi il tiro decisivo.
 
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Quarti di finale - Giovedì 30 marzo
 
BOGLIASCO-ORIZZONTE 6-9 (2-3, 2-2, 1-1, 1-3)
Bogliasco Bene: Falconi C., Viacava, Zimmerman 4, Dufour 1, Trucco, Millo G. 1, Maggi, Rogondino, Boero, Rambaldi, Cocchiere, Frassinetti, Malara. All. Sinatra.
L'Ekipe Orizzonte: Jovetic, Sapienza, Garibotti 1, Eggens 6, Di Mario 2, Grillo, Palmieri, Marletta, Buccheri, Santapaola, Riccioli, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Arbitri: Filippini e Severo.
Superiorità numeriche: Bogliasco 2/6, Orizzonte 5/8
Note: nessuna giocatrice uscita per limite di falli.
OSTIA - Il tandem Di Mario-Eggens spinge in semifinale (dove affronterà il Plebiscito) una delle migliori versioni stagionali dell'Orizzonte. Gran partita della squadra di Miceli in ogni zona del campo.
Cronaca. Monika Eggens protagonista nel bene (soprattutto) e nel male della prima frazione di gioco. Segna la rete del primo vantaggio etneo (1-2), si mangia il +2 su bel lancio di Di Mario e rimedia parzialmente (2-3) con una conclusione da fuori dopo il 2-2 biancorosso, realizzato in superiorità con un gran tiro da posizione centrale da Zimmerman, che aveva firmato anche la prima rete del Bogliasco.
Tania Di Mario (partita strepitosa) nuota come una ragazzina e, dopo aver messo dentro personalmente la rete del 2-4 con l'uomo in più, regala palloni preziosi non sfruttati dalle compagne, in qualche occasione anche per merito di Falconi. Predominio Orizzonte nel secondo tempo, e va stretto alla squadra di Miceli il 4-5 con il quale si va all'intervallo più lungo. Il Bogliasco, poco brillante, non riesce quasi mai a servire palloni decenti ai suoi centri, che spesso si trovano circondati da calottine rossoazzurre. Ma Sinatra ha un asso nella manica: Zimmermann. L'australiana segna altri due gol e fa poker battendo Jovetic prima in controfuga poi con un'altra sassata in superiorità. Per il momento Zimmerman-Eggens 4 a 3.
Nella terza frazione si vede in acqua un Bogliasco più solido in difesa, dove Rambaldi gioca una buona gara, e anche più efficace in attacco. La squadra di Sinatra conquista due superiorità, ma stavolta non c'è Zimmerman a finalizzarle. C'è sempre, invece, una grandissima Di Mario: saetta da posizione 3 e rete del +2 etneo (4-6).
Tra i pali dell'Orizzonte Jovetic è molto attenta, tranne che in una circostanza, ovvero sulla conclusione di Dufour che permette al Bogliasco di chiudere la terza frazione a -1 (5-6) grazie anche a una bella parata di Falconi su conclusione di Riccioli in superiorità.
Ma nel quarto tempo da posizione 5, sfruttando una leggerezza difensiva biancazzurra, Eggens pareggia i conti con Zimmerman (4 a 4) e poi addirittura la sorpassa con una deviazione vincente con l'uomo in più. Ma quello che più conta per l'Orizzonte è il +3 che compare sul tabellone (5-8) e che consegna la semifinale alla squadra di Miceli. Eggens, non paga, segna anche il suo sesto gol, stavolta inutile così come la rete del definitivo 6-9 realizzata da Giulia Millo.
 
RAPALLO-COSENZA 5-7 (1-1, 2-1, 1-2, 1-3)
Rapallo: Lavi, Zanetta 1, Gragnolati, Avegno 2, Gagliardi, Repetto, Kohli 1, Criscuolo S., Mori, Criscuolo C., Cotti 1, Giustini, Bacigalupo. All. Antonucci.
Città di Cosenza: Sotireli, Citino, Di Claudio, De Cuia, Motta S. 2, Niu Guannan 1, D'Amico 1, Nicolai, Pomeri 1, Presta, Motta R. 2, Garritano, Manna. All. Capanna.
Arbitri: Nicolosi e Paoletti.
Superiorità numeriche: Rapallo 3/7, città di Cosenza 3/9.
Note: uscita per limite di falli Zanetta (Rapallo) a 1'52'' del quarto tempo.
OSTIA - La Città di Cosenza batte il Rapallo e va in semifinale, dove troverà il Messina. Determinante per il successo della squadra di Capanna Roberta Motta: è lei la protagonista principale dell'uno-due che negli ultimi 90" di gioco fa pendere la bilancia del match dalla parte rossoblu.
Cronaca. E' tutta una controfuga nel primo tempo la partita che apre la Final Six di Coppa Italia femminile. Continui i capovolgimenti di fronte, soprattutto verso la porta della Città di Cosenza. Sotireli è brava in più di un'occasione, ma nulla può quando Aleksandra Cotti si presenta tutta sola davanti a lei. E' della vice campionessa olimpica il primo gol della manifestazione.
La squadra di Capanna sbaglia nel primo tempo tre superiorità, il pareggio arriva a uomini pari ed è firmato Silvia Motta. Bella la sua conclusione vincente da posizione centrale. Giusto l'1-1 che chiude un piacevole primo tempo.
Roberta, l'altro 50% (mancino) delle sorelle Motta, spara un gran tiro da fuori. La palla sembra che abbia varcato la linea di porta, ma si prosegue. Il problema non sussiste perchè Silvia Motta subito dopo porta ugualmente avanti Cosenza (1-2), anche se il vantaggio dura pochissimo: Kohli sorprende Sotireli da fuori, è 2-2.
Le due squadre adesso sono più attente a non prendere controfughe, le conclusioni avvengono soprattutto dal perimetro, ma la mira quasi sempre non è precisa. Arrivano le prime reti in superiorità, Roberta Motta replica a Zanetta trasformando sul tabellone il 2-2 in 3-3. Avegno, sempre con l'uomo in più si mangia un gol davanti a Sotireli, però rimedia un minuto dopo ancora in superiorità. Ma anche stavolta il vantaggio del Rapallo viene annullato, ci pensa D'Amico con l'uomo in più. Si va all'ultimo intervallo sul punteggio di 4-4.
Nella quarta frazione Cosenza spreca due superiorità. Ci prova anche il Rapallo due volte con l'uomo in più e nella seconda circostanza passa con Silvia Avegno (5-4). Risponde Francesca Pomeri con una conclusione vincente da fuori, è ancora parità a due minuti e mezzo dal termine(5-5). Uomo in più per Cosenza e secondo gol personale (5-7) di Roberta Motta, che poi ci riprova: sulla sua conclusione, respinta dalla traversa, si avventa Niu Guannan e manda la Città di Cosenza in semifinale.