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Editoriale

Spadafora-Barelli: è scontro a distanza. E il CONI...

  Pubblicato il 11 Nov 2120  09:38
DA IL CORRIERE DELLO SPORT 
 
E' il decreto che divide, e lo ha fatto anche dentro le istituzioni dello sport. Da una parte il presidente del Coni: Giovanni Malagò ha riferito le reazioni del Governo che ha criticato l' operato della Federnuoto, allargando il range degli atleti ai quali è permesso allenarsi in piscina.

E dall' altra il numero uno della federazione Paolo Barelli, che invece ha fatto notare l' assenza delle istituzioni. «Gestori e società sono alla canna del gas - ha detto Barelli - se non c' è un minimo di utenza che tenga accesa almeno la fiammella dello sport, allora non c' è speranza».
 
Punti come questo sono venuti fuori dal summit 2020 "La forza dell' acqua", 695 minuti complessivi di live organizzati da "DigiLive". Coni, Fin e Confindustria, ma anche (tra i tanti) il vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo e Fabio Conti, d.t. delle nazionali femminili di pallanuoto e presidente di Gestiamo. Punti critici di una situazione, quella degli impianti sportivi con piscina, che deve far riflettere. Da marzo a questo nuovo lockdown i gestori hanno subito un impatto economico di 300mila euro a impianto. E' una media, ce ne sono alcuni con un buco di 600mila, e la quasi totalità dei gestori di impianti sportivi dell' acqua si è finanziata per una cifra vicina ai 250mila euro. A fronte di una contribuzione arrivata dallo Stato per 2,5-3mila euro a impianto. Rassicurazioni sono arrivate delle istituzioni europee. «Il decreto ristori - spiega il dt Conti - è fuori dai parametri di quello che è movimento -industria acqua. Un altro interessante intervento è stato fatto parlando dell' ecobonus usato per le prime e le seconde case. Come non pensare di aiutare i centri sportivi con piscina che hanno consumi molto dispendiosi?».