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Editoriale

Sos di Franco Porzio: "Si sta perdendo solo tempo. Servono fatti concreti per salvare lo sport"

  Pubblicato il 20 Giu 2120  07:49
Franco Porzio, presidente dell'Acquachiara, ha parlato ai microfoni di Napoleggiamo facendo il punto, a poco più di tre settimane dalla riapertura degli impianti sportivi, sulla situazione in essere. Con i suoi quattro impianti l'Acquachiara, con il coraggio del suo massimo dirigente, ha ripreso le attività di base ed agonistiche.
"Se avessi dovuto ragionare da imprenditore non avrei dovuto riaprire - ha esordito il patron biancazzurro - ma dovevamo dare un segnale forte di positività. E' un gesto di riconoscenza verso chi in questi anni ha sempre creduto in noi. L'ho fatto per i tanti utenti desiderosi di ricominciare, per i ragazzi costretti nelle case per oltre tre mesi che volevano riprendere a nuotare o a giocare a pallanuoto e per i tanti istruttori, allenatori e collaboratori che necessitavano di tornare a lavorare".
L'oro olimpico a Barcellona '92 fotografa, poi, la situazione d'emergenza che il mondo sportivo nazionale sta vivendo, analizzando le cause e proponendo soluzioni concrete. 
"Tutti devono fare la loro parte, a mio modo di vedere. Il Governo attraverso la concessione di liquidità a fondo perduto dovrebbe concedere maggiori fondi; ciò che è stato concesso non basta minimamente per un'associazione sportiva: è acqua che non toglie sete. Bisogna creare un prodotto ad hoc per le società ed associazioni sportive che si aggiri intorno ai 400/500 mila euro con la garanzia del Governo al 90% mentre l'ulteriore 10% va garantito in maniera decisa da CONI e Federazione, consentendo alle società di avere liquidità. E' l'unica strada che vedo. Se ciò non accade, non ripartono gli impianti, non ripartono le società, non ripartono gli operatori sportivi, non riparte il movimento sportivo italiano". 
Una corsa contro il tempo, dunque, per salvare un indotto non solo economico ma anche occupazionale, sportivo e sociale. 
"Le società non sanno cosa fare, sono tutti in stand-by. Parlo quotidianamente con tanti colleghi, presidenti di associazioni e gestori di impianti sportivi, e tutti sono fermi al palo; bisogna affrettare i tempi perchè più tempo passa e più le società colano a picco. Ora serve un intervento chiaro, deciso di chi governa lo sport e, nel nostro caso, il mondo degli sport acquatici. Non possiamo più aspettare altrimenti l'emergenza sportiva si trasformerà in emergenza sociale e le istituzioni sportive saranno responsabili di questo. L'eliminazione di taluni costi da parte della FIN non risolve il problema. Barelli credo stia cercando di capire come uscire da questo momento; in una situazione di difficoltà il capo-famiglia interviene per raddrizzare le cose e credo sia giunto il momento che la Federazione Italiana Nuoto fornisca le linee guida necessarie a tutti per capire in che direzione andare". 
Nonostante tutto, l'Acquachiara è già ripartita proiettandosi nell'anno zero - il post lockdown - con fiducia, positività e coraggio.
"Regione e Comune stanno facendo la loro parte - conclude il mancino terribile della pallanuoto italiana -. Ma credo che CONI e Federnuoto non possono sottrarsi in un momento come questo. Lo sport in questi anni si è retto solo ed esclusivamente grazie alle associazioni ed agli operatori sportivi ed adesso non possono essere abbandonati. Prevedo che nel giro di qualche mese tante società saranno costrette a chiudere, se la situazione resta questa. E' un'emergenza impianti sportivi".


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finalmente qualcuno che dice le cose come stanno dalle mie parti si dice <>
Antonio Dughin