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Editoriale

Sofferenza e lacrime di gioia

  Pubblicato il 26 Mar 2116  20:11
DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" WEB (articolo di Franco Carrella)
 
Al calar della sera, il biglietto per Rio è staccato e il Sabato Santo si colora d'azzurro. A Gouda,
un'ora d'auto da Amsterdam, il Setterosa stende il Canada e centrala qualificazione olimpica. «Forse abbiamo disputato la peggior partita del torneo, ma questo traguardo è ampiamente meritato per quanto fatto finora», esulta Fabio Conti dopo la battaglia con le nordamericane.
Missione compiuta stringendo i denti e mostrando gli artigli, come da tradizione per le tigri d'Italia. Che dopo la sirena conclusiva liberano la tensione spargendo lacrime di felicità.
EMOZIONI. Sembra una partita senza storia, diventa improvvisamente una sofferenza. Sceso in vasca con i legittimi favori del pronostico (il Canada chiuse all'11° posto i Mondiali dell'anno scorso), il Setterosa parte di slancio, argina con efficacia la fisicità delle rivali, prova con la zona M a ripartire in controfuga, controlla bene il doppio centroboa. Trascinata dalla vena realizzatrice di Arianna Garibotti (da applausi pure in difesa) e Giulia Emmolo, l'Italia vola sul +3 e sfiora pure il +4: 5-2, 6-3, 7-4, 8-5 all'ultimo intervallo, pur sbagliando tantissimo in superiorità numerica. Negli ultimi 8', il Canada tenta il tutto per tutto aggredendo le azzurre, buttandola quasi in rissa. L'uno-due confezionato da Krystina Alogbo (tap-in) e Monika Eggens (tiro diretto dai cinque metri) riapre la contesa sull'87 e gli ultimi minuti si trasformano in una bolgia. Teresa Frassinetti si mangia il +2 tutta sola davanti alla porta, gli arbitri faticano a scorgere i colpi proibiti, il gioco non si ferma e dunque le panchine non fanno cambi. Sono brividi quando Joelle Bekhazi, a 30 dalla sirena, tenta una spettacolare palombella che Giulia Gorlero riesce a deviare. Ed è sofferenza anche nella gestione dell'ultimo possesso palla, salvato faticosamente, mentre il tecnico canadese David Paradelo manda tutti a quel paese e si fa cacciare.
LA GIOIA. «Non abbiamo dato il colpo del k.o. e ci siamo ritrovati a un passo dai rigori sospira Conti. Questo comunque deve essere un punto di partenza e non di arrivo».
Tra le più commosse è Federica Radicchi, anche stavolta un mastino in marcatura ai due metri: «Il pallone, alla fine, pesava, eccome. Abbiamo disputato un ultimo quarto... un po' così, ma non potevamo farci sfuggire il successo. Durante la sfilata, dicevo alle compagne di tenere a mente tutti i sacrifici fatti, ai quattro anni che hanno preceduto queste qualificazioni».
Fa festa Paolo Barelli, il presidente federale: «È stata una partita nervosa e non poteva essere diversamente. È un premio a tanto lavoro».
IL CONTORNO. Negli altri quarti, incredibile 19​0 degli Stati Uniti alla Francia, rocambolesca vittoria ai rigori per la Russia sulla Grecia (13-12, a un minuto dal termine le greche conducevano 10-8 e si sono fatte raggiungere), netto e meritato successo della S p a g n a c o n l'Olanda padrona di casa (10-7) nella supersfida arbitrata dal romano Alessandro Severo. Le vincenti, assieme al Setterosa, r a g g i u n g o n o dunque Brasile, Australia, Cina e Ungheria. A qualificazioni olimpiche già assegnate, oggi si giocano le semifinali (Usa-Spagna, Italia-Russia) e domani le finali. Poi toccherà al Settebello che inseguirà Rio attraverso il torneo di Trieste dal 3 al 10 aprile: anche in quel caso, 12 squadre per quattro posti in palio. Potremmo incrociare un altro Canada, quello di Pino Porzio.
Franco Carrella