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Editoriale

Settebello, una parola magica

  Pubblicato il 23 Gen 2117  13:07
Settebello, basta la parola. Che giochi contro la Serbia campione olimpica o una partita di allenamento contro una squadra di serie B italiana, il tutto esaurito in piscina è garantito.
Grazie al Settebello, come per magia, la pallanuoto italiana passa dai 200 spettatori di media delle partite di club a cifre finalmente degne dello sport che più di ogni altro ha regalato gioie e trionfi alla nazione. A Busto, per Italia-Georgia, partita che già si sapeva che gli azzurri avrebbero vinto tanto a poco, c'erano 1500 persone. Ma sarebbero state il doppio se la "Manara" avesse potuto contenerle.
Il nostro sport cerca di risolvere il problema della sua scarsa popolarità cercando soluzioni astruse (riduzione del campo di gioco, del numero dei giocatori, etc.), mentre la strada da seguire è decisamente più semplice: facciamo giocare di più le nazionali, l'unico veicolo capace di attirare la gente alle partite di pallanuoto. Come? Investiamo nella World League, l'unica manifestazione che copre l'intero arco della stagione. Oggi è la cenerentola dei tornei internazionali, ma con un format decente può garantire alla pallanuoto per tutto l'anno quella visibilità che ottiene soltanto durante Olimpiadi, Mondiali, Europei: 15 giorni l'anno, decisamente pochi.
Sono cose che scriviamo da anni. Chi dovrebbe ascoltarci, non vuole farlo. Non vuole mettersi in testa un concetto basilare: la pallanuoto non ha bisogno di essere cambiata, ha bisogno di essere conosciuta e apprezzata.
Ben vengano, quindi, iniziative come quella di Monterusciello. Settebello contro Napoli, tre partite nella piscina flegrea da stasera a mercoledì contro Posillipo, Acquachiara e Canottieri Napoli. Iniziative che siano sempre supportate da una degna propaganda dell'evento, anche a livello di marketing non solo di comunicazione.
Ci ha messo tanto a tornare a Napoli la nazionale, oltre 15 anni, ma finalmente c'è.
Vada dappertutto il Settebello, diventi una nazionale-itinerante. Giochi dove vuole: in piscina, a mare, nei laghi. Basta che giochi.
Franco Porzio