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Editoriale

Scudetto di rigore per l’Ekipe Orizzonte che piega 15-14 un mai domo Antenore Plebiscito Padova. Tricolore n°22 per le etnee

  Pubblicato il 22 Mag 2122  15:53
L'EKIPE ORIZZONTE-ANTENORE PLEBISCITO PD 15-14(Parziali: 2-1 0-2 3-4 3-1)
L'EKIPE ORIZZONTE: Santapaola, Halligan 2, Spampinato, Viacava, Gant, Bettini 3, Palmieri, Marletta 2, Emmolo, Vukovic 1, Longo, Leone, Condorelli. All. Miceli
CS PLEBISCITO PD: Teani, Barzon 1, Gottardo 1, Borisova 1, Queirolo 1, Casson, A. Millo 1, Dario, Armit 3, Meggiato, Centanni, Grigolon, Giacon. All. Posterivo
Arbitri: L. Bianco e Castagnola
Note:  Spettatori 500 circa. Superiorità numeriche: Catania 3/9 +1 rigore, Padova 4/8 + 1 rigore. Marletta (C) fallisce un rigore (parato da Teani ) a 3.40 del terzo tempo. Nessuna uscita per limite di falli. Tempi regolari terminati 8-8. Ai rigori: Barzon rete, Vukovic rete, Centanni parato, Marletta rete, Millo rete, Emmolo rete, Borisova rete, Bettini rete, Queirolo rete, Halligan parata; Barzon rete, Vukovic rete, Centanni rete, Marletta rete, Millo palo, Emmolo rete.
 
La piscina Scuderi riapre le porte per ospitare il quarto atto della finale scudetto tra Ekipé Orizzonte e Antenore Plebiscito Padova, serie che al momento vede le etnee in vantaggio per 2-1. Palmieri e compagne puntano a sfruttare il fattore campo per chiudere i conti mentre le venete vogliono dare continuità al successo ottenuto giovedì e trascinare la serie alla quinta partita. Avrebbe probabilmente meritato di arrivare alla sfida decisiva la formazione veneta per quanto visto oggi in acqua ma la formazione siciliana, nel momento di maggiore difficoltà, continua a credere nella possibilità di realizzare il proprio sogno e con una prepotente rimonta timbra tre reti in poco più di un minuto passando dal 5-7 all’8-7. Neanche la splendida giocata con cui Armit timbra il pareggio mina le certezze delle padrone di casa che ai rigori esibiscono una maggiore freddezza, s’impongono per 15-14, chiudono la serie sul 3-1 e conquistano lo scudetto numero ventidue nella storia del club. Sembra quasi un segno del destino ma anche quest’anno, come in gara 5 a Padova nel giugno 2021, è Giulia Emmolo a scaricare in porta il pallone della vittoria dopo che Millo aveva visto la sua conclusione andare ad infrangersi sul palo. Esce dall’acqua a testa alta la formazione veneta che, dopo la pessima prestazione in gara 2, ha saputo mettere in acqua la reazione, soprattutto dal punto di vista caratteriale, che Stefano Posterivo aveva chiesto alle sue ragazze ma ha pagato a caro prezzo il blackout patito nel momento topico della gara quando la partita poteva sembrare ormai indirizzata. Magistrale il percorso delle ragazze allenata da Martina Miceli che, nonostante la squadra si presentasse ai nastri di partenza del torneo con una rosa profondamente rinnovata, ha saputo crescere giorno dopo giorno, non si è arresa alla sfortuna che l’ha penalizzata sia in Euro League che in Coppa Italia ma anzi ha saputo trasformare le delusioni in quella rabbia agonistica che ha spinto la squadra ad arrivare fino in fondo riconfermando il titolo di Campione d’Italia. Eccezionale il lavoro compiuto dal tecnico che ha accompagnato nel migliore dei modi il debutto da titolari in massima serie delle ragazze provenienti dal vivaio, ha inserito alla perfezione nel suo mosaico i nuovi arrivi Gant, Bettini ed Halligan e ha saputo responsabilizzare ulteriormente il gruppo delle senatrici.  La numero sei cresce esponenzialmente di partita in partita ed oggi è stata l’anima della sua squadra sia in termini realizzativi, tre le reti messe a referto, che di regia.

Fotografia: Maria Angela Cinardo-MfSport.net
 
Comunicato Stampa Ekipé Orizzonte
Ekipe Orizzonte Campione d'Italia
Una giornata indimenticabile, che entra di diritto tra le più belle in assoluto della gloriosa storia dell’Ekipe Orizzonte con la vittoria del ventiduesimo scudetto di pallanuoto femminile.
Un giorno scritto nel destino, perchè il tricolore numero 22 arriva il 22 maggio del 2022 quasi a voler dimostrare che nella giornata di oggi si dovesse per forza scrivere ancora una volta il nome della società rossazzurra più titolata di tutti i tempi sull’albo d’oro della pallanuoto femminile.
Catania è di nuovo sul tetto d’Italia, lo Scudetto resta ai piedi dell’Etna in una stagione simbolo della ricostruzione dopo i successi degli scorsi anni e nata con l’intento di lavorare a un nuovo ciclo da far ripartire nel più breve tempo possibile.
Il futuro è tutto da scoprire, ma il presente invece dice già Ekipe Orizzonte, molto prima del previsto rispetto alle più rosee aspettative degli osservatori.
Proprio il presente si lega anche al recente passato con un’altra straordinaria coincidenza, che è difficile pensare sia frutto del caso e che come l’anno scorso ha visto l’Ekipe Orizzonte battere ancora il Plebiscito Padova, 15-14 ai rigori, con tiro decisivo realizzato pure in questo caso da quella Giulia Emmolo che solo un anno fa aveva concretizzato il tiro del tricolore.
Una partita intensissima, caratterizzata da un susseguirsi di emozioni da sconsigliare ai deboli di cuore, con il risultato sempre in bilico dall’inizio alla fine.
Match iniziato con l’Ekipe Orizzonte avanti 2-1 alla fine del primo tempo, mentre il secondo parziale è stato vinto 2-0 dalle venete. Terza frazione letteralmente in apnea, conquistata dalla squadra ospite per 4-3, e quarto tempo segnato dall’impresa della squadra guidata da Martina Miceli, capace di recuperare due gol di svantaggio a due minuti dalla fine, portarsi addirittura avanti e sognare di vincere già al termine dei trentadue minuti, chiusi poi sull’8-8 dopo l’ultima rete delle biancoscudate.
Rigori dalle mille emozioni, conclusi addirittura a oltranza dopo otto tiri per parte, con quello decisivo segnato da Giulia Emmolo che ha dato il là alla festa dentro e fuori dall’acqua, accompagnata dalla gioia degli splendidi tifosi rossazzurri in una piscina “Francesco Scuderi” stracolma e pulsante dal primo all’ultimo secondo, diventata coprotagonista del successo di Capitan Valeria Palmieri e compagne.
Al fischio finale gioia incontenibile per il presidente dell’Ekipe Orizzonte: “Sono felicissima per le mie ragazze – ha sottolineato Tania Di Mario – ed giusto evidenziare che sono state bravissime a combattere fino alla fine, a riprendersi, a restare in partita e a non buttarsi giù. Hanno meritato questa vittoria e sono felice che ce l’abbiano fatta. Momenti come quelli vissuti al quarto tempo cambiano tutto e possono cambiare anche la storia di partite così importanti e persino delle società. Penso che le nostre giocatrici si ricorderanno per sempre di questa vittoria e lo stesso vale per me. Forse è una delle vittorie più belle per me. Abbiamo già pensato al futuro, abbiamo tante cose in cantiere. Non sarà facile, sicuramente adesso dobbiamo prenderci un pò di pausa perchè è stato un anno complicato. Speriamo che la prossima stagione sia più serena, anche se sappiamo che soffriremo per raggiungere gli obiettivi. Però è questo il tipo di sofferenza che vogliamo provare, per motivi come quello che ci hanno portato a vincere lo scudetto di quest’anno”.
Felicità immensa anche per il coach delle catanesi: “Mi hanno sempre insegnato che la vittoria più bella è la prossima – ha detto Martina Miceli –  però quella di oggi ha davvero un sapore particolare, perchè è arrivata all’inizio di un nuovo ciclo. Quando è cominciata la stagione qualcuno era preoccupato, perchè in tanti ci davano come outsider o per una formazione che poteva mettere in difficoltà squadroni come Padova e Roma. Oggi mi hanno chiesto quando ho capito che avrei potuto vincere lo Scudetto e ho risposto ‘il primo settembre’. Ogni partita di questa Finale Scudetto è stata combattutissima e ho sempre detto che ogni sfida sarebbe stata sempre più difficile di quella precedente. È stato così, eravamo sotto di due gol a tre minuti dalla fine sono venute fuori anche delle grandi individualità ma sempre tenendoci per mano. Le ragazze sono state bravissime, eroiche in tutte queste partite, giocando pure in modo così ravvicinato. Voglio fare i complimenti a tutte, una per una, pensando però che è stato importante il mattoncino di ognuna di loro. I tre minuti finali di oggi sono la sintesi del DNA dell’Orizzonte. Lo scorso anno avevo pure pensato di mollare perchè avevamo concluso un ciclo. Sono storie come queste che logorano, perchè le aspettative sono sempre tante. Chi veste i colori dell’Orizzonte, dallo staff a ogni singola giocatrice, ne attira di enormi su di sè perchè appartiene a questa società. Chi fa e ha fatto parte di questa splendida leggenda sa bene che vale sempre di più. Il mio primo pensiero è stato quello di andare dalle più giovani e dire a tutte loro che adesso non le ferma più nessuno e che sarà il primo di tanti successi. Per me è stato un anno bruttissimo dal punto di vista personale, però le mie ragazze mi hanno regalato tante gioie. Voglio pensare a chi non c’è più anche a livello familiare, dato che quest’anno ho perso mio padre. Non avevo mai vinto lo Scudetto in questa piscina, tanti anni fa avevo promesso a Francesco Scuderi che sarebbe accaduto e oggi sono molto felice di festeggiarlo qui”.
Stremata ma piena di emozione il capitano dell’Ekipe Orizzonte al termine del match: “Sappiamo sempre – ha detto Valeria Palmieri – che arrivate a questo punto le partite sono difficilissime. Sapevamo che era una guerra sportiva e siamo riuscite a vincerle davanti a questo magnifico pubblico. La piscina oggi esplodeva grazie ai nostri tifosi, che ci hanno fatto sentire tutto il loro calore. Siamo state molto brave anche ai rigori e sono felicissima per questo. Nessuno ci dava per favorite a inizio stagione, forse ci credevamo solo noi, ma l’importante era proprio questo”.
Autrice dell’ultimo gol su rigore, dopo la premiazione sorrisi ed esultanze anche per la numero 9 rossazzurra: “Se a inizio anno – ha sottolineato Giulia Emmolo – ci avessero detto che oggi, 22 maggio, ci saremmo potute giocare la vittoria dello Scudetto in casa nostra ci avremmo messo la firma. Lo abbiamo vinto ed è stato bellissimo, è un sogno che si realizza ed è meraviglioso perchè non si tratta di cose scontate che capitano tutti i giorni. E quando hai la fortuna di viverle da protagonista lo ricorderai per sempre. Abbiamo giocato contro un’ottima squadra, bisogna dare il merito anche a loro e il bello di giocare e vincere le finali è proprio questo, perchè sei consapevole di aver combattuto fino alla fine contro un grande avversario. Noi però, anche nelle difficoltà, sotto di due gol a due minuti dalla fine, non siamo morte. Anzi, l’abbiamo recuperata e quasi vinta nei tempi regolamentari. Poi, ai rigori avevamo più fame di loro e abbiamo vinto. Dopo un anno difficilissimo, nel quale siamo arrivate pronte fisicamente e mentalmente a ogni appuntamento per poi essere fermate da covid, infortuni e situazioni varie, è ancora più bello. Tutto questo ci ha dato la forza per arrivare molto più compatte e affamate alla fine. Oggi le nostre medaglie d’oro brillano ancora di più per tutto ciò che abbiamo superato”.
 

Responsabile Comunicazione
Ekipe Orizzonte
Antonio Costa