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Editoriale

#savewaterpolo, il popolo della pallanuoto dice 'basta' sui Social

  Pubblicato il 18 Mar 2117  10:04
Era partita come una provocazione. I risultati ottenuti, invece, hanno dell'incredibile.
Il popolo della waterpolo attraverso i Social Network, grazie all'hastag #savewaterpolo, sta evidenziando tutto il suo dissenso per le modifiche alle regole del gioco della pallanuoto, che la FINA vuole imporre già dal futuro prossimo.

"Stanno facendo di tutto per rovinare il nostro sport, favorendo la fisicità alla tecnica, senza comprendere che c'è necessità di creare eventi ed interesse e non buffonate... #savewaterpolo" scrive amareggiato Fabio De Nicola, portiere della Pallanuoto Como ed ex Canottieri Napoli, Volturno e Lugano.

"Questa è la morte definitiva della pallanuoto! #savewaterpolo", commenta, invece, Serafino Tiberio.
"Ma questi della @fina1908 una partita se la sono mai fatta? basta cambiare continuamente le regole.... #savewaterpolo", il pensiero di Claudio Formisano

"#SAVEWATERPOLO ...no 6vs6...no 11 giocatori...no 15"...no tiro 5mt...", il parere, invece, della catanese Floriana Dursi.

Parole dure da parte di Amato Santoro: "#savewaterpolo sempre più sport minore, sempre meno sport di nicchia!!! rovinare sempre più questo sport... io tornerei a 7 e 4 mt, dove si giocava a pallanuoto, non a chi è più forte e fisicato.... 25 mt è na cXXXXa assurda, cancellare la propria storia".

Tanti commenti ed hastag, insomma, anche da esponenti illustri del nostro sport come Giusi Malato, Pino Porzio, Sandro Calcaterra e tanti altri.
Iniziativa condivisa anche dal giornalista Rai e voce ufficiale della pallanuoto italiana Dario Di Gennaro. 
Ma l'hastag #savewaterpolo ha attecchito anche all'estero dove la mobilitazione contro il cambio di regole è generale.
Cyde Bonello scrive: "The beginning of the end in my opinion... #savewaterpolo". Ironico Don R. Kuhn: "If I wanted to coach wrestling, I would. My preference is to coach aquatic athletes playing a team sport as opposed to wrestlers in the water". Dalla Romania scrive anche Cismaru Ionut: "Il restrangem pana va disparea ... #savewaterpolo". (Restringere significa scomparire, questo il senso).
Ed addirittura da oltre Oceano (segno che la modifica delle regole non è solo affare europeo) è stata lanciata una petizione digitale per non cambiare le regole da sottoporre alla FINA, dopo aver raggiunto il numero necessario di firme. Per accedere alla petizione clicca qui https://www.change.org/p/save-water-polo-say-no-to-new-rules?recruiter=624020333&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

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QUESTA L'INIZIATIVA
L'iniziativa è stata lanciata ieri ed ha già raccolto tanti consensi negli addetti ai lavori.
Si tratta di un semplice hastag inserito nei vari post sui social network principali: Facebook, Twitter ed Instagram. L'hastag, lo ricordiamo, non è altro che una parola chiave preceduta dal simbolo # (cancelletto) usata dagli utenti per raggruppare tutti i post/tweet che fanno riferimento ad un tema. Oltre a raggruppare e tenere traccia dell'argomento, facilita anche nella ricerca attraverso i motori di ricerca social.
Ebbene, dopo la notizia che la pallanuoto potrebbe subire drastici cambiamenti il popolo del web ha lanciato l'hastag #savewaterpolo per dimostrare tutto l'attaccamento e l'affetto al nostro sport. Certo, cambierà poco. Non sarà una scritta lanciata da un social a far cambiare le sorti della pallanuoto ma almeno si potrà dare un segnale ai vertici mondiali che il popolo della waterpolo c'è!
Crediamo, inoltre, che al di là delle regole il problema principale resta l'organizzazione...ieri a Palermo, ad esempio, c'è stata una GRANDISSIMA organizzazione: è stato creato l'EVENTO. Non siamo prevenuti: il campo da 25, come tutte le novità, può comportare PRO e CONTRO relativamente all'aspetto tecnico ma ciò che conta di più è la risposta, in termini di interesse, della gente.