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Editoriale

Roberto Calcaterra: gara 1 di finale è sempre più difficile per chi gioca in casa. La Pro Recco parte leggermente avanti

  Pubblicato il 20 Mag 2122  21:54

Si ritrovano ancora una volta faccia a faccia Pro Recco e AN Brescia che domani, fischio d’inizio previsto alle ore 18:00 con diretta tv su Raisport + HD, scendono in vasca alla Ferro di Punta Sant’Anna per affrontarsi in gara 1 di finale scudetto.  Roberto Calcaterra, direttore generale del Pescara Pallanuoto, fotografa il momento vissuto dalle due formazioni e presenta la partita, primo atto della serie al meglio delle tre sfide che designerà la formazione che vincerà il titolo di campione d’Italia.
 
Come escono la Pro Recco e l’AN Brescia dalle serie di semifinale contro Rari Nantes Savona e Pallanuoto Trieste?
Sicuramente escono dalle semifinali in maniera diversa. Il Recco non ha dominato come negli altri anni ma ha chiuso la sfida in due partite. Brescia era ad un passo dal disastro ma una volta arrivata a gara 3 era abbastanza scontata la sconfitta per Trieste. Credo che dalle due semifinali Brescia abbia tratto maggiore insegnamento e conoscendo la mentalità dei lombardi faranno tesoro del rischio corso.
 
In che misura i tre giorni di allenamento in più avuti a disposizione dai liguri possono incidere sulla preparazione del match?
I tre giorni in più della Pro Recco per preparare la partita contano poco. Nella fase finale dei playoff le due squadre sono preparate fisicamente. Forse il Recco ha potuto osservare un pochino in più il gioco dei rivali ma ormai le due formazioni si conoscono. Il Brescia avendo affrontato una partita in più con tensione in più è più pronto ad affrontare la tensione della finale scudetto. Quella che può sembrare una situazione sfavorevole per il Brescia va, a mio avviso, a vantaggio proprio perché hanno già un ritmo e la tensione giusta per la finale scudetto.
 
Il cambio di formula con la serie al meglio delle tre partite penalizza lo spettacolo o non incide sulle emozioni che le due squadre potranno regalare?
Giocare meno partite di finale scudetto, che poi sono le più belle della stagione, incide molto sullo spettacolo. Sicuramente è una formula penalizzante ma non si poteva far di meglio in vista della lunga estate che attende la nazionale. Tra queste due squadre che sono equilibrate, anche se vedo leggermente avanti la Pro Recco, sarebbe stato meglio avere la possibilità di vivere una serie più lunga.
 
Domani inizia la sfida per il titolo con gara 1. Che tipo di partita vedremo alla Ferro?
Gara 1 è più difficile per chi gioca in casa. Mi aspetto una partita molto difficile per la Pro Recco con un Brescia che va lì a cercare di fare risultato con la tensione giusta perché è uscito da una semifinale drammatica. Credo che sarà una partita difficile per i liguri che possono soltanto vincere.
 
Quali fattori risulteranno decisivi per riuscire a conquistare la vittoria?
Chi sbaglia di meno sicuramente vince a meno che una squadra non prevalga subito sull’altra. Chi subisce meno gol in parità numerica e registra le percentuali migliori nei fondamentali crea le premesse per il successo. Gli episodi che si verificheranno durante la partita determineranno sicuramente il risultato a meno che non ci sia una chiara supremazia fin dalle prime battute.
 
Proviamo ad indicare il possibile uomo partita sui due fronti. Su chi punti la tua attenzione?
Il Brescia è maggiormente abituato a giocare di gruppo ma lo ha sempre dimostrato in questi anni. Ha saputo creare una mentalità importante per cui, qualunque sia il risultato, continua sempre a giocare come se la partita fosse sullo 0-0.  Non so indicare un giocatore in particolare. Per quanto concerne la Pro Recco io ho sempre un occhio di riguardo per Francesco Di Fulvio per cui spero sia lui l’uomo determinante.
 
Che cosa significa per un pallanuotista giocare una sfida che vale un titolo nella suggestiva cornice di Punta Sant’Anna?
Giocare una finale scudetto è sempre una sfida importante per un giocatore a prescindere da dove si gioca. È una vasca all’aperto alla quale i bresciani non sono abituati. Ci sono tanti fattori che potrebbero influire sulle prestazioni dei giocatori. Giocare una finale scudetto è sempre un traguardo importante. La tensione e l’emozione che si sono prima di una partita di playoff sono sempre situazioni positive.
 
Fotografia:Enrico Casiraghi