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Editoriale

Pro Recco stellare: abbatte 9-6 il Ferencvaros e vince la nona Champions League

  Pubblicato il 05 Giu 2121  22:09
PRO RECCO-FERENCVAROS 9-6 (3-2, 2-3, 2-0, 2-1)   
Pro Recco: Bijac, Di Fulvio 2, Mandic 3, Figlioli 2, Younger 1, Velotto, Presciutti, Echenique 1, Ivovic, Hallock, Aicardi,  Luongo, Negri. All. G. Hernandez
 
Ferencvaros: S. Vogel, Ven. Vigvari 2, Zalanki, Vamos 1, Mezei, Fountoulis, Jaksic 1, Fekete, De. Varga, S. Jansik, Constantin-Bicari 2, Gardonyi. All. Z. Varga
 
Arbitri: Margeta (Slo) e Alexandrescu (Rou)
 
Note: sup. num. Pro Recco 6/17, Ferencvaros 4/15. Usciti 3 f. Fountoulis 16’30’’, Mezei 19’20’’
 
Si chiude in maniera trionfale l'annata della pallanuoto italiana che porta sul podio della Final Eight di Belgrado due club. Straordinaria dimostrazione di forza della Pro Recco che, sei anni dopo l’ultima affermazione, nel 2015 a Barcellona, batte 9-6 il Ferencvaros, costretto a rinunciare allo squalificato Sedlmayer, e vince, per la nona volta nella sua storia, la Champions League. Straordinaria la prestazione offerta dai liguri che, dopo una prima parte di gara vissuta sui binari di un sostanziale equilibrio, 5-5 lo score al sedicesimo, scavano il solco nella seconda parte del confronto grazie ad una difesa d’acciaio che concede una sola rete ai rivali quando le due contendenti rientrano dall’intervallo lungo. A chiudere il cerchio e ad imprimere il suggello definitivo alla vittoria provvede il rigore che un monumentale Marco Bijac, autore di una serie di interventi straordinari grazie a cui riesce a minare le certezze di tiratori di assoluto valore che compongono uno dei migliori perimetri del mondo, respinge a Vamos. Onore a Gabi Hernandez che dopo la sconfitta subita nella serie di finale scudetto ha saputo pungolare i suoi ragazzi nel modo giusto per guidarli poi verso la conquista di quello che probabilmente era l’obiettivo primario in questa travagliata stagione. La squadra ha dimostrato la sua capacità di saper soffrire, ha lottato e ha saputo rimuovere le scorie della settimana precedente dopo che l’approccio alla manifestazione non era forse stato all’altezza degli abituali standard di rendimento di un’armata di campioni. Inarrestabile la crescita del rendimento della formazione italiana che dalla seconda parte del match contro il Barceloneta si è ritrovata e ha iniziato l’imperioso sprint che le ha poi regalato il trofeo. Emblematico il dato che certifica la grandezza di chi in un incontro dalla posta in palio altissima ha curato alla perfezione i dettagli siglando ben sei dei nove gol totali con l’uomo in più a propria disposizione e annullando ben undici opportunità su quindici, nello stesso fondamentale, ai quotati rivali. All’interno di un livello di assoluta eccellenza collettiva, ottime le prove di Ivovic, Figlioli e Di Fulvio, spicca la performance stellare di Mandic che, all’ultima partita ufficiale con la calottina recchelina, cannoneggia con costanza la porta difesa da Vogel, trafitto per tre volte dalle bordate del sebo che finisce per aggiudicarsi il premio di MVP.
 
Comunicato Stampa Pro Recco
Finale Ch. League, Pro Recco - Ferencvaros 9-6

Più lunga è l’attesa, più grande è la ricompensa. Quella che si prende la Pro Recco ha le sembianze della coppa più luminosa, la più importante e desiderata. Dopo sei anni la Champions League ritorna in Italia, la bacheca di via dei Giustiniani attende di incastonare la nona gemma: a Belgrado i biancocelesti sconfiggono il Ferencvaros detentore del trofeo per 9-6. Lo fanno con una prestazione sontuosa: la squadra allestita dal presidente Felugo e guidata dal tecnico Hernandez entusiasma per il cuore, il ritmo, le giocate, quel senso di appartenenza forgiato dal coach spagnolo nell’arco della stagione.
Pro Recco avanti dopo due minuti e mezzo di gioco con il bolide di Mandic che rompe la porta alla seconda superiorità. Secondo uomo in più che sfrutta subito anche Bicari (1-1) tutto solo al centro. A metà quarto Vigvari sorprende Bijac da posizione 4, ma il vantaggio è annullato da Figlioli che buca Vogel sul palo lungo. Bijac mura una doppia superiorità degli ungheresi, Figlioli da 2 con Mezei nel pozzetto rimette i biancocelesti davanti a 90 secondi dalla sirena, poi Di Fulvio lanciato in porta si fa ipnotizzare da Vogel mancando il +2.
Sessanta secondi del secondo quarto e Vigvari capitalizza la sosta nel pozzetto di Figlioli (3-3). Il numero 3 ungherese finisce nel pozzetto a sua volta e Younger non perdona dall’esterno sinistro. Al quarto minuto di gioco il Ferencvaros pareggia con Vamos, in superiorità. Trenta secondi e dall’altra parte Di Fulvio da 5 non dà scampo a Vogel (5-4); è un vantaggio che dura nulla perché Jaskic, con l’uomo in più, deposita in rete sul secondo palo l’assist di Zalanki del 5-5 prima di essere graziato dall’arbitro per un colpo proibito ad Hallock che meritava l’espulsione. Al riposo lungo la partita è in equilibrio.
Fountoulis finisce la sua partita dopo 30 secondi del terzo tempo ed Echenique non perdona con un tiro deviato da Bicari (6-5). L’altro mancino terribile, quello di Mandic, infiamma la Vlaho Orlic con un gol da favola da posizione 2 che vale il 7-5. Anche Mezei finisce la sua partita, i biancocelesti cestinano due superiorità, ma Bijac respinge il proiettile di Zalanki mentre quello di Echenique si stampa sulla traversa: il punteggio non cambia più fino alla terza sirena.
Pro Recco imprecisa davanti, ma Bijac è monumentale su Vigvari e Mandic da 2 segna il +3 a quattro minuti e mezzo dalla fine. Estasi raggiunta quando Di Fulvio, con Jaksic nel pozzetto, non sbaglia dal secondo palo il 9-5.  A 180 secondi dalla sirena il Ferencvaros accorcia con Bicari letale ai due metri.  Le possibilità di tornare in partita dei magiari si infrangono sul palo di Vamos e sul rigore parato da Bijac al numero 5 quando mancano 40 secondi alla fine. È la Pro Recco la squadra più forte d’Europa!
Mister Hernandez: “Mi è piaciuta l’intensità e la voglia di vincere che abbiamo avuto dal primo minuto. In questa settimana post finali Scudetto abbiamo parlato molto e cambiato l’atteggiamento, siamo tornati umili e la reazione è stata da grande squadra. Ai ragazzi in riunione ho detto che avrebbe vinto chi sapeva soffrire di più. Non è una rivincita, per me è un piacere essere allenatore della Pro Recco. C’è solo felicità in me oggi”.
Ivovic: “Una partita meravigliosa, stavamo meglio anche fisicamente, forse è stato anche merito del Brescia che ieri li ha stancati. È stato un peccato non avere una finale tutta italiana. Una gara perfetta per noi stasera, soprattutto con l’uomo in meno. Questa è la caratteristica di chi vuole vincere.  In questi giorni ci siamo parlati, ci siamo detti che non potevamo aver dimenticato di giocare. Così è stato, siamo andati in crescendo in questa Final Eight. È un onore per me essere capitano di questo gruppo”.
Mandic è stato nominato miglior giocatore del torneo.
 
Credit: Slobodan Sandic)