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Editoriale

Pro Recco, se stasera a Busto arriva a 72 vittorie consecutive...

  Pubblicato il 08 Apr 2117  11:22
DA LA GAZZETTA DELLO SPORT DI OGGI (articolo di Franco Carrella)
 
Di stagione in stagione, di primato in primato. Il 13 febbraio dell'anno scorso, la Pro Recco centrava la 35' vittoria di fila in campionato superando il limite che già le apparteneva: ultima sconfitta il 5 dicembre 2014, 7-6 per il Brescia. Oggi, battendo la Sport Management a Busto Arsizio - e non sarà facile - i successi salirebbero a 72: è il record per gli sport di squadra in Italia, impresa riuscita alla Teodora Ravenna di pallavolo femminile tra l'85 e 1'87. «I grandi numeri appartengono alle grandi squadre e ci inorgogliscono, ma è ancora più importante alzare trofei» dice Maurizio Felugo, l'uomo che ha vissuto da protagonista questa serie d'oro in tre vesti diverse. Si ritirò nell'estate 2015 (dopo aver conquistato tra l'altro dieci scudetti, uno col Posillipo e gli altri in Liguria) per diventare d.g., poi fu nominato presidente il 5 febbraio 2016 al posto di Angelo Barreca, proprio alla vigilia delle 35 vittorie consecutive (allenatore Amedeo Pomilio, ora in panchina c'è Vlado Vujasinovic). «Sarò eternamente grato a Gabriele Volpi per aver creduto in me. Oggi è una rarità dar fiducia agli under 40 in un ruolo dirigenziale». L'ex attaccante azzurro, 36 anni, non era ancora nato quando il club ligure inaugurava la fantastica striscia di 153 risultati utili (tra il 19 giugno '65 e il 4 agosto '73, con 11 pareggi): era la mitica Pro Recco di Eraldo Pizzo, ora vicepresidente. «Il nostro simbolo. Mi ha pure allenato quand'ero piccoletto» ricorda Felugo: La scorsa settimana, è stata presentata la nuova mascotte: un caimano, omaggio a Eraldo.
FUORI DALLA VASCA Vincere e stravincere significa pure diventare antipatici agli occhi di molti. «Fa parte del gioco. Ma anche le critiche devono rappresentare uno stimolo». Mai come negli ultimi tempi, del resto, la società ha profuso sforzi sul piano della promozione e dell'immagine. Un'operazionesimpatia fatta di mille iniziative: dj e cheerleader in piscina, area hospitality, lo store con il merchandising ufficiale. La 'Pro Recco Experience', per chi paga un biglietto maggiorato: tour negli spogliatoi, incontro con i giocatori, aperitivo prepartita, al termine un «quinto tempo» con entrambe le squadre. Fino a «Pallanuotisti fuor d'acqua», una rubrica su YouTube in cui gli assi biancocelesti si raccontano in maniera semiseria. «E' questo ciò di cui ha bisogno il nostro sport, non di nuove regole che lo snaturerebbero. Apprezzo quindi quelli che lavorano sodo per allestire le manifestazioni, a cominciare dalla Sport Management di Sergio Tosi: ha portato una ventata di freschezza in A-1» osserva Felugo. A cui non piace la formula del campionato: «Alla Final Six scudetto preferisco sempre i playoff, ma non c'entra il fatto che correremmo meno rischi. Semplicemente, sarebbero l'appendice migliore dopo una lunga stagione regolare e rappresenterebbero un prezioso bagaglio di esperienza per i tanti giovani che vi prendono parte. Non mi piace nemmeno che si giochi di sabato in orari diversi, ci vorrebbe uniformità. Per me, la collocazione ideale sarebbe il venerdì sera. Continuo anche a sognare che i campionati si spostino verso l'estate: così la pensano altri grandi club europei con cui ci siamo confrontati, dall'Olympiacos in Grecia allo Jug in Croazia. Attireremmo più attenzione quando il calcio è ormai archiviato e sarebbe un modo per sfruttare degnamente gli impianti all'aperto. Andrebbero rivisti i calendari internazionali, non si capisce perché nella pallanuoto le nazionali debbano prepararsi con tanto anticipo ai grandi eventi. Molto meglio organizzare più collegiali durante l'inverno».
LA PISCINA Unica macchia, in questa stagione, l'apertura dell'indagine su presunte violazioni fiscali. Ma la Pro Recco (11 scudetti di fila, ora si divide tra le piscine' di Genova Albaro e Camogli) gioisce per altri traguardi: «L'Academy per allevare i più piccoli — continua Felugo, reduce dal "Waterpolo by the Sea" in mare a Sydney - è già una scommessa vinta. L'assegnazione delle Final Six di Champions 2018 e 2020 sono un ulteriore premio. Ma soprattutto ci fa felici il via libera ai lavori di ristrutturazione per la vasca di Punta Sant'Anna, la nostra casa che dal 2009 non possiamo utilizzare. Contiamo di averla nel corso della prossima stagione». Per macinare altri record, chissà.
Franco Carrella