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Editoriale

Posterivo: la Final 4 di Euro League è un momento meraviglioso per le atlete. Dobbiamo offrire la nostra miglior versione

  Pubblicato il 01 Apr 2122  09:41
Poter giocare la Final Four di Euro League rappresenta per un’atleta la massima aspirazione nella sua attività a livello di club. Consapevole del valore dell’evento l’Antenore Plebiscito Padova vola ad Atene per l’ultimo atto del massimo torneo continentale per club decisa ad affrontare a viso aperto e con la voglia di giocare al meglio delle proprie possibilità le migliori espressioni della pallanuoto europea, forte anche della possibilità di poter entrare in acqua con la testa libera dalle pressioni di chi ha sulle spalle il peso del pronostico. Stefano Posterivo fotografa il momento vissuto dalla sua formazione e la stimola ad offrire il meglio di sé a partire dalla sfida di domani con il Sabadell.
 
Se scattiamo un’istantanea sullo stato della squadra alla vigilia di uno dei momenti cruciali dell’annata quale immagine emerge?
Rappresenta un momento meraviglioso per un’atleta. Giocare la Final Four di Eurolega credo che sia la massima aspirazione a livello di club. Sicuramente non siamo al meglio possibile per una serie di motivi. Qualcuno dovrebbe rientrare dal Covid con tutte le difficoltà del caso, abbiamo accusato qualche problemino fisico in settimana, di non poco conto purtroppo, ma questo non ci vieta di andare lì con tutta la voglia di giocarcela e di godercela.
 
Quali indicazioni vi ha fornito la vittoriosa trasferta contro la Como Nuoto?
Ci ha fatto capire quello su cui dobbiamo fare attenzione e quello che non avendo la giusta attenzione, l’approccio ad una partita al cento per cento delle proprie capacità mentali, di concentrazione e determinazione a volta siamo in grado di fare negativamente parlando. Preciso però che l’approccio alle partite è diverso per cui determinate situazioni viste sabato scorso credo siano difficilmente ripetibili in una semifinale europea. Sono indicazioni relative.
 
Che cosa ha significato per un guerriero abituato a combattere in prima linea dover seguire la propria squadra dalla tv durante la recente Final Six di Coppa Italia?
Ha significato un’esperienza nuova, non bella e che non vorrei ripetere. Mi è capitato di vedere la squadra dalla tribuna nelle occasioni in cui sono stato squalificato ma dalla tv è stata la prima volta. Ho provato una sensazione di impotenza, quella di un guerriero che non può dar niente alla sua squadra, non può essere incisivo, non può dare quello che avrebbe voluto dare. Mi fa piacere però sottolineare il lavoro di uno staff composto da persona di cui mi fido e che mi hanno dato una grossa mano ma personalmente è un’esperienza che non vorrei rivivere.
 
Domani e domenica vi attende la Final Four di Euro League. Che manifestazione sarà quella di Atene?
Quella di Atene è il meglio che possa offrire la pallanuoto a livello di club al mondo e questo è un dato che deve gratificarci. Voglio che le ragazze si godano questa manifestazione, voglio che non ci siano alibi di sorta per una situazione non perfetta del periodo che precede la Final Four. Voglio che da tutti i punti di vista riusciamo a dare il meglio che possiamo cercando di essere quello che siamo con una testa sgombra da qualsiasi condizionamento che sia sul valore della manifestazione o degli avversari. Se riusciamo a dimostrare quel che siamo, se abbiamo quell’orgoglio, quella motivazione forte di voler dimostrare il nostro valore per me è già una buona chiave.
 

Poter giocare con la testa libera dalla pressioni di un pronostico favorevole può essere un’arma a vostro favore nel confronto con le big del continente?
Sicuramente può rappresentare un vantaggio ma la testa sgombra non deve significare che vinciamo o perdiamo è uguale oppure che la squadra possa pensare che essere arrivata fin qui rappresenti già il massimo. Voglio che le ragazze entrino in acqua con l’assoluta voglia di fare la partita, di disputare la miglior gara possibile cercando di mettere in difficoltà l’avversaria e volendo la vittoria a tutti i costi. La testa sgombra può aiutare a patto che non diventi una testa troppo leggera per la quale subentra quel meccanismo per cui comunque vada va bene, pensiero che per me nello sport non esiste perché devi provare, in qualsiasi livello, a dare il meglio di te stesso che spesso coincide con buone partite o vittorie. Ci può aiutare se aiuta a giocare con quella leggerezza d’animo e quella voglia di osare che ti permette di fare quello che spesso l’ansia ti blocca.
 
La vostra corsa inizia dalla semifinale con il Sabadell. Che tipo di partita ci aspettiamo? Dove si deciderà il match?
Il Sabadell è una formazione attrezzata, da anni al top dell’eccellenza europea. Ha una struttura forte anche a livello individuale con sei straniere di assoluto valore e diversi elementi che hanno scritto la storia della nazionale spagnola di quest’ultimo periodo. Si tratta di una formazione molto forte e molto attrezzata com’è giusto che sia a questo punto. Non so dirti la chiave ma m’interessa che la mia squadra riesca a giocare la partita che vogliamo noi, giocare con le nostre caratteristiche sia offensive che difensive. Dobbiamo cercare di andare a limitare i loro punti di forza ma forse a nostro vantaggio c’è che affrontiamo rivali assolutamente complete. Questo ci toglie tanti pensieri in fase di preparazione e ci stimola a giocare al massimo delle nostre possibilità per capire fin dove possiamo arrivare.