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Editoriale

Porzio: "Stiamo vagando senza bussola, serve una regia che dia le necessarie linee-guida"

  Pubblicato il 12 Ott 2120  10:27
Franco Porzio è stato ospite dell'emittente radiofonica "Radio Punto Zero". Ecco l'intevista che ha rilasciato al collega Michele Sibilla, nella quale affronta - partendo dal caso Juventus-Napoli - le gravi problematiche che lo sport sta vivendo per la nuova ondata di diffusione del Covid.

Caso Juventus-Napoli. Qual'è il tuo parere?
La Juventus ha perso una grande occasione per fare bella figura. In un momento come questo, di grande difficoltà per tutti, avrebbe fatto bene a mettersi d'accordo con il Napoli per il rinvio della partita dando un segnale importante.

Tra l'altro il presidente della Lega Pro di calcio, Ghirelli, ha inviato ai presidenti e ai medici sociali delle squadre di serie C una lettera nella quale ha scriitto: "Fate attenzione, il quadro sanitario è cambiato, la salute deve avere la priorità assoluta perchè senza salute non si può svolgere alcun tipo di attività agonistica", quasi a mettere in discussione quello che la Juventus, la Lega e la Federcalcio stanno sostenendo. Insomma, ci vuole più buon senso.
L'ho già detto durante il lockdown e lo ribadisco: la cosa più importante è tutelare la salute dei cittadini, bisogna trovare una soluzione per il bene di tutti. Il calcio, purtroppo, è diventato un business e stanno cercando in tutti i modi di andare avanti perchè ci sono in ballo interessi economici molto elevati. Ma bisogna tener presente che, a differenza del mese di giugno, in questo momento ci troviamo in una situazione particolarmente delicata: il Covid si sta diffondendo nuovamente e ha trasformato l'attività sportiva in una corsa ad ostacoli, nella quale ogni tanto devi fermarti perchè c'è qualche atleta positivo e occorre provvedere a tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza. Napoli, in particolare, sta vivendo un momento particolare perchè il Covid si sta espandendo nella nostra città a macchia d'olio, quindi io dico che è necessario tenere alta la guardia perchè prima dello sport, prima del calcio, prima di tutto il resto viene la salute di tutti noi cittadini. Quindi, facciamo le persone serie osservando il distanziamento, mettendo le mascherine, rispettando tutte le norme di sicurezza perchè altrimenti questa situazione la continueremo a vivere ancora per molto tempo".

Anche nel tuo sport sono stati riscontrati casi positivi. Voi della pallanuoto come vi state organizzando, cosa state facendo come attività?
"Mentre nel calcio c'è un protocollo, negli altri sport non si capisce niente. Siamo stati lasciati alla mercè di tutto e di tutti. Nella pallanuoto si sta pensando di modificare la formula dei campionati, ma non c'è ancora chiarezza su come andare avanti, su come affrontare una situazione che è mutata a causa della presenza di vari casi di positività anche nel nostro sport. Il richiamo in questo momento è alla federazione, al Coni, al Cts perchè negli sport cosiddetti minori non c'è un protocollo efficiente per quanto riguarda l'attività agonistica. Dirigenti, tecnici, atleti stanno tutti un po' vagando senza bussola, si sente il bisogno di una cabina di regia che detti le linee-guida per andare avanti, anche se - vivendo in prima persona questa situazione - ad andare avanti lo sport farà molta fatica".

L'attività sportiva, quindi, sta procedendo a scartamento ridotto.
"Esatto. Tutto è stato ridimensionato notevolmente, innanzitutto perchè i genitori sono preoccupati per i loro figli: non li mandano a fare attività sportiva. Gli impianti sono aperti, ma è come se fossero chiusi perchè l'attività si fa in modo ridotto e, per giunta, ogni società deve provvedere continuamente - ed è giusto che sia così - alla sanificazione della struttura, all'effettuazione dei tamponi per i dipendenti e gli atleti. Tutto ciò ha un costo, non solo economico, ma anche di energie organizzative e inevitabilmente ti trovi in difficoltà perchè sull'altro piatto della bilancia non ci sono più gli introiti di prima perchè l'utenza è diminuita. Andare avanti è diventato particolarmente arduo".

Chiudiamo guardando al futuro: cosa ti aspetti che possa accadere? Che consiglio ti senti di dare affinchè si trovi una soluzione che permetta di andare avanti?
"Come cittadino e come padre di famiglia sono molto preoccupato perchè la situazione si sta aggravando e, inoltre, sta per arrivare anche il periodo invernale nel quale la comune influenza rischia di confondersi con il Covid. Quindi occorre da parte di tutti un grande senso di responsabilità, altrimenti davvero c'è il rischio di fermarsi nuovamente e completamente come è avvenuto nella scorsa primavera".