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Editoriale

Playoff o Final Ten? L'opinione di Mino Marsili e Marco Paganuzzi

  Pubblicato il 16 Mag 2116  09:30
Un anno fa, o giù di lì, Pino Porzio dichiarò al Secolo XIX in un'intervista: "La pallanuoto ha bisogno di grandi eventi che possano essere sfruttati dal punto di vista mediatico".
Non c'è il minimo dubbio che la Final Ten di A1 maschile, in programma a Sori dal 25 al 27 maggio, lo sia. Ma è una formula accettabile per la parte decisiva del campionato? E, soprattutto, quale formula vogliono gli addetti ai lavori? Abbiamo aperto un dibattito.
 
L'OPINIONE DI MINO MARSILI
Mino Marsili si occuperà dell'Under 20 del Sori nelle varie fasi del campionato a livello nazionale. Ecco il suo parere sul nostro sondaggio:
Non c'è dubbio che Pino Porzio abbia ragione quando dice che la Final Ten, se pubblicizzata nel migliore dei modi, può essere una carta vincente sul piano dello spettacolo e quindi dell'immagine. Ma dura tre giorni, al termine dei quali non si parlerà più di pallanuoto a livello di club se non in occasione della Final Six di Champions League. Il nostro sport, invece, ha bisogno di una visibilità più lunga, quindi la formula dei playoff sotto questo aspetto si fa preferire. Ma è indiscutibile che i playoff, inoltre, danno maggiori garanzie dal punto di vista meritocratico rispetto ad una Final Ten nella quale ti giochi tutto in una sola partita.
 
L'OPINIONE DI MARCO PAGANUZZI
Voto playoff, senza alcun dubbio. Che siano al meglio delle tre o delle cinque partite, tutelano maggiormente il principio della meritocrazia. Liquidare tutto nel giro di una sola partita è assurdo, quest'anno lo si è fatto perchè ci sono le Olimpiadi e bisognava affrettare i tempi. Ma a partire dalla prossima stagione tutto deve ritornare com'era prima, mantenendo anche i playout, ovviamente al meglio delle tre gare come minimo.
 
L'OPINIONE DI MAURO OCCHIELLO
La formula della Final Ten, che comprende Final Six scuidetto e Final Four Salvezza, ha di positivo il fatto che rende più avvincente la lotta per il titolo perchè, chiaramente, per la Pro Recco sarà più difficile aggiudicarselo in una partita secca. Ma io preferisco di gran lunga i playoff, che rispettano maggiormente la meritocrazia. Giocarsi scudetto, posti nelle coppe europee e salvezza in quattro tempi di gioco non è l'ideale: vuoi perchè così non vieno rispettato tutto quello che le squadre hanno fatto nella regular season, vuoi perchè può accadere che, per l'infortunio di un giocatore importante (vedi appunto Gallo, la cui partecipazione a Sori è incerta per l'infortunio al polso destro, ndr), una squadra si trova ad affrontare una gara secca decisiva con un handicap non indifferente.
 
L'OPINIONE DI DANIELE BETTINI
Non ci penso nemmeno un attimo: meglio i playoff. La Final Six scudetto sembra quasi fatta apposta per far perdere il Recco, la Final Four salvezza è un'assurdità: ti vai a giocare tutta una stagione in due partite secche! Ma vi sembra giusto che una squadra debba giocarsi la salvezza contro una formazione che ha fatto 15 punti in meno?

L'OPINIONE DI DARIO DI GENNARO
Chi si occupa di show business sicuramente è più portato a scegliere la Final Ten, perchè è una formula più accattivante. Credo, invece, che i giocatori e in generale la maggior parte degli addetti ai lavori squisitamente più tecnici prediliga più la fomula dei playoff. Io sono tra questi. I playoff, rispetto alla Final Ten, premiano maggiormente il lavoro e i meriti conseguiti dalle varie squadre durante tutto l'arco dell'anno. E' un aspetto importante. Ma la formula che preferisco in assoluto è quella... perenne. In altre parole, vorrei che si scegliesse una formula una volta e per tutte. Cambiandola ogni tanto non si fa il bene della pallanuoto.

L'OPINIONE DI STEFANO LUONGO
Centomila volte i playoff. Non ci sarebbe neppure bisogno di dare spiegazioni, è lampante che sono meglio della Final Ten. E' assurdo mettere in discussione in una sola partita, come avverrà a Sori, tutto quello che è avvenuto nella fase regolare del campionato. Altro che sopprimere i playoff, bisognerebbe allungarli, come è avvenuto nell'Nba. Tutte le fasi da tempo si giocano al meglio delle 7 partite e riscuotono un successo straordinario sotto ogni punto di vista.

L'OPINIONE DI PINO PORZIO
Dieci squadre tutte insieme nella stessa piscina, che lottano per tre giorni inseguendo un traguardo importante - chi lo scudetto, chi un posto in Europa, chi la salvezza - sono un evento senza precedenti per la pallanuoto italiana. Ecco, se vogliamo che l'atto finale del campionato si trasformi in uno spot importante per l'intero movimento, questa può essere davvero la strada giusta. Ma, oltre che la fase finale del torneo, deve essere valorizzata anche la regular season: sia con un calendario che dia continuità al torneo, evitando troppe interruzioni, sia con il lavoro assiduo da parte delle società affinchè ogni partita diventi un evento tale da attirare l'interesse di pubblico, media e sponsor.

L'OPINIONE DI ALESSANDRO VELOTTO
In linea generale io preferisco la formula dei playoff perchè dà al campionato l'opportunità di poter mettere in scena sfide esaltanti. Mi riferisco, ad esempio, ai derby napoletani: una stracittadina al meglio delle tre partite con in palio un posto in semifinale è quanto di meglio possa esserci per far sì che il grande pubblico torni alla Scandone e che i media parlino di pallanuoto con una certo spazio e con una certa frequenza. Questo, ripeto, in linea generale. Ma viviamo un'epoca pallanuotistica nella quale c'è una squadra come la Pro Recco talmente forte da rendere proibitiva per qualsiasi altra squadra del nostro campionato una sfida che sia al meglio delle tre o delle cinque partite. Pertanto, dal punto di vista dell'interesse, la formula di quest'anno - che prevede una partita secca per la finale scudetto - è sicuramente preferibile. In una partita secca, infatti, può avvenire qualsiasi cosa.