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Editoriale

Mondiali Under 18, sfuma il sogno iridato dell’Italia. L’Ungheria vince 18-15

  Pubblicato il 09 Lug 2124  07:15
Vincere per garantirsi l’accesso al match che vale il titolo o, in subordine, accontentarsi della sfida che vale il bronzo. Nell’incontro valevole per la semifinale dei campionati mondiali Under 18 l’Italia, reduce dal 14-10 grazie a cui ha regolato gli Stati Uniti, affronta a Buenos Aires l’Ungheria, Christian Presciutti conferma lo schieramento dell’ultimo incontro: in tribuna si accomodano nuovamente Costanzo e Varavallo. Deve purtroppo masticare amaro la rappresentativa tricolore che al termine di un pirotecnico confronto condotto al costante inseguimento dell’avversario cede con il punteggio di 18-15 e concluderà ora le sue fatiche iridate con la sfida contro il Montenegro che mette in palio il gradino più basso del podio. Il sette in calottina bianca prova a lottare con le unghie e con i denti contro quella che, molto probabilmente, è la rivale più forte dell’intero lotto ma non riesce a resistere alla progressione dei magiari che scavano il solco poi decisivo con due mini break: il 2-0 firmato da Tatrai e Toth in chiusura di primo parziale vale il 7-4 che spedisce nuovamente indietro una rivale che si era riportata sul-1 mentre il devastante 4-0 confezionato nella seconda frazione di gioco regala il + 6 da cui gli avversari non riusciranno più a rientrare. Gli azzurrini rientrano in acqua dopo l’intervallo lungo animati dalla convinzione che nulla è deciso, profondono il massimo sforzo nel tentativo di provare a rientrare e arrivano, nel quarto parziale, fino al -2 grazie al 3-0 con cui Miraldi dalla distanza, Valle dal centro e Pettonati in superiorità numerica firmano il provvisorio 16-14 ma il rigore trasformato da Toth ed il sigillo conclusivo di Benedek blindano il punteggio finale e certificano il successo della compagine in calottina scura. Gli ungheresi portano a casa la partita perché sfruttano con una percentuale stratosferica, superiore anche all’ottimo dato messo a referto dagli azzurrini, il fondamentale dell’uomo in più, fanno male da ogni posizione e sono mortiferi dalla distanza ma soprattutto perché la consapevolezza della propria forza gli permette, non appena Gambacciani e compagni provano a riavvicinarsi, di trovare rapidamente la soluzione che permette di dilatare nuovamente il margine di vantaggio. La truppa di Presciutti non può permettersi il lusso di concedere spazio alla delusione, deve resettare rapidamente la delusione e recuperare tutte le energie possibili per riversarle in acqua nella sfida contro il Montenegro perché il podio rappresenterebbe la degna conclusione dell’eccellente percorso compiuto da questo gruppo.