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Editoriale

Mondiali Under 18, l’Italia si ferma ai piedi del podio. Il Montenegro vince 12-11 e conquista il bronzo

  Pubblicato il 10 Lug 2124  07:16
Si chiude, purtroppo, con una beffarda sconfitta la spedizione iridata della rappresentativa tricolore. Nell’incontro valevole per la finale terzo-quarto posto dei campionati mondiali Under 18 di Buenos Aires il Montenegro regola 12-11 l’Italia e conquista la medaglia di bronzo. A laurearsi campione del mondo di categoria è l’Ungheria che nella finalissima supera 12-10 la Serbia. La delusione per la mancata conquista di una medaglia che avrebbe rappresentato la degna chiusura del cerchio è certamente grande ma non cancella il lusinghiero percorso di un gruppo capace di misurarsi alla pari con le migliori espressioni del panorama mondiale e che continuando a lavorare non potrà che consolidare il cammino di crescita intrapreso. Il sette balcanico rompe l’equilibrio iniziale, i primi otto minuti terminano su 2-2, grazie al 4-1 con cui scappa su 6-3. Scordo accorcia le distanze ma l’espulsione per gioco violento di Maffei costringe gli azzurrini ai quattro minuti di inferiorità numerica pagati con il nuovo break che vale il massimo vantaggio delle giovani aquile che siglano il provvisorio 9-4 con Gojkovic, top scorer del match con un poker. I balcanici, sostenuti dall’ottima qualità al tiro, amministrano il vantaggio fino all’11-6 ma, come già successo nelle altre partite, la truppa di Christian Presciutti conferma di avere il carattere di chi non molla mai, continua a produrre gioco e riapre la partita. Scordo, tra i migliori dei suoi e autore di una tripletta, apre il break di 4-0, poi chiuso dall’acuto di Miraldi, che riporta la compagine in calottina scura sul -1 ma i montenegrini tornano a distanza di sicurezza con l’ultimo acuto del loro cannoniere. Il numero sette azzurro si fa parare il rigore del possibile -1 a poco più di due minuti dal suono della sirena che sancisce la fine delle ostilità ed il guizzo nel finale di De Vecchis serve solo a ridurre le proporzioni della sconfitta.