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Editoriale

Mondiali Doha, torneo maschile: Spagna e Ungheria davanti a tutti ma sarà lotta aperta per la vittoria

  Pubblicato il 01 Feb 2124  14:46
Ci si allena un anno intero per vivere momenti del genere e da lunedì inizia l’assalto ad un duplice grande obiettivo: la conquista di una prestigiosa medaglia iridata e, per chi ancora non ne è in possesso, del pass olimpico. È tutto pronto a Doha per l’inizio dei campionati mondiali, competizione che prende il via a poco più di quindici giorni dalla fine dell’Europeo croato. In campo maschile l’equilibrio regna sovrano e a fare la differenza potrebbero essere le motivazioni ed il momento particolare dell’annata nel quale il torneo si colloca: è indubbio che le formazioni non ancora in possesso del biglietto per Parigi possano avere una marcia in più rispetto alle rivali ma ciò non rappresenta assolutamente la garanzia di successo o dell’automatico sovvertimento dei valori espressi nelle ultime manifestazioni.
 
Sembra partire un gradino avanti l’Ungheria detentrice del titolo che a Zagabria ha entusiasmato con i giovani e per l’occasione ha richiamato i big che arrivano in Qatar tirati a lucido e pronti a battersi per centrare la doppietta. Insieme ai magiari la Spagna pare avere qualcosa in più rispetto alle rivali e può contare sull’entusiasmo derivante dalla vittoria del primo storico oro continentale. Nella piscina della Mladost la truppa allenata da Martin ha dimostrato di saper vincere in tutti i modi: con una difesa di ferro in una sfida dal punteggio basso e grazie ad un numero sensazionale del suo fenomeno in un duello punto a punto nel quale è stata spesso in svantaggio.
 
Proverà a salire un gradino la Grecia che dopo gli argenti di Tokyo e Fukuoka prova il grande colpo con una squadra praticamente identica rispetto a quella scelta per la spedizione croata: Vlachos ha scelto Papanikolau al posto di Dervisis.
 
La priorità di Italia, Croazia, Serbia, e Montenegro non può che essere la conquista del ticket per la Francia, obiettivo primario di ogni ciclo di lavoro. Il traguardo sembra alla portata ma non potranno permettersi il minimo passo falso perché anche un solo errore potrebbe risultare fatale.  
 
I barracuda ritrovano Krapic, che rileva l’infortunato Bukic, e propongono una squadra che vanta un peso specifico altissimo ai due metri: Vrlic, Loncar ed il rientrante e giocatore dell’Acquachiara. I giovani di Gojkovic continuano il loro percorso di crescita e hanno, forse, solo bisogno di un risultato di prestigio per assumere piena consapevolezza dell’enorme potenziale di cui dispongono. Punta sul fascino del torneo iridato la Serbia che proprio con il quarto posto collezionato in Giappone è tornata tra le prime quattro di un grande evento internazionale. In una fase di transizione che mira a completare il processo di ricambio generazionale Stevanovic non può che chiedere aiuto ai suoi campioni, su tutti il duo Mandic-Jaksic, per provare a recitare un ruolo di primo piano.
 
Hanno già il pass a cinque cerchi ma gli Stati Uniti non arrivano certo in Qatar per una gita di piacere. Quella allenata da Udovicic è formazione in costante crescita che grazie alla frequentazione dei principali campionati europei sta regalando ai suoi giocatori l’esperienza necessaria a competere ai massimi livelli. Se Hallock e compagni imparano a gestire con lucidità le fasi più delicate delle sfide decisive possono diventare un osso durissimo per qualsiasi avversario.