Mondiale U20 donne, l’Italia chiude ai piedi del podio: l’Olanda piega le azzurre 13-11
Pubblicato il 15 Set 2123 20:38
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Smaltire la delusione per la sconfitta incassata ieri contro l’Ungheria e recuperare tutte le residue energie per andare all’assalto di quel podio che rappresenterebbe la degna conclusione di un torneo eccellente. Questo l’obiettivo dell’Italia Under 20 femminile che nella finale per il terzo e quarto posto del mondiale di categoria sfida a Coimbra l’Olanda, reduce dal 14-4 con cui è stata travolta dalla Spagna nella prima semifinale. Per l’ultima fatica nel torneo Giacomo Grassi opera un solo cambio nelle tredici a referto con il rientro di Longo mentre Spampinato si accomoda in tribuna accanto a Cassarà. Torna a casa con una beffarda medaglia di legno la rappresentativa tricolore che, al termine di una sfida vissuta al costante inseguimento delle rivali, si arrende alle arancioni che incamerano l’intera posta in palio con il punteggio di 13-11 e conquistano così, meritatamente, il gradino più basso del podio. Le azzurre non riescono ad opporre la necessaria resistenza alle rivali e pagano dazio alla loro inesorabile progressione incassando, nei primi due periodi, due break che dilatano le proporzioni dello svantaggio senza riuscire a trovare le soluzioni offensive che gli permettano di continuare a stare attaccate alla partita. La doppietta di De Vries al centro vale il primo +2, margine che le arancioni difendono allungando nuovamente il divario quando le avversarie si riavvicinano; Giustini e Leone provano a tenere in vita le speranze italiane ma il 3-0 che le avversarie mettono a segno alla fine della seconda frazione finisce per orientare l’andamento della contesa. Il secondo centro di giornata di Dafne Bettini accende la reazione d’orgoglio della truppa allenata da Giacomo Grassi che produce il massimo sforzo per provare a rientrare piazzando un 3-0 grazie a cui rientra fino al -2 sull’11-9. Le olandesi però non accusano il colpo e timbrano le reti con cui blindano definitivamente il proprio trionfo. Si torna a casa con la consapevolezza che tanto è stato fatto ma che un gruppo di valore che annovera al suo interno due fuoriclasse avrebbe tranquillamente meritato la medaglia.