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Editoriale

Miceli: siamo ancora un cantiere aperto. Mi aspetto tanta costanza dalle più grandi

  Pubblicato il 21 Ott 2122  17:05

Il primo anno del nuovo progetto tecnico si è concluso con la vittoria di uno scudetto vinto con pieno merito smentendo clamorosamente i pronostici della vigilia e l’enorme dimostrazione di carattere offerta quando la sorte avversa ha deciso di calcare la mano sia in Coppa Italia che in Europa. L’Ekipé Orizzonte, rinforzata dagli arrivi di Gagliardi e Williams ma orfana del tandem Vukovic-Emmolo, è pronta a ripartire per provare, ancora una volta, ad essere protagonista in tutte le competizioni in cui sarà impegnata. Il tecnico Martina Miceli, alla viglia dell’esordio contro la Rari Nantes Florentia, presenta il percorso che attende le detentrici del titolo e scatta l’istantanea delle ambizioni di una formazione che ha ancora bisogna di lavorare tanto per riuscire a raggiungere il top sia per quanto concerne l’amalgama del gruppo che la conoscenza degli automatismi di gioco.
 
Si riparte da un tricolore vinto con pieno merito smentendo sul campo i pronostici sfavorevoli. Che cosa vi ha lasciato in eredità la scorsa stagione?
In realtà i pronostici sfavorevoli provenivano dall’esterno. Sapevamo, tra di noi, di poter arrivare e con il lavoro è solo cresciuta questa consapevolezza.
 
Quale salto di qualità chiede alle giocatrici già presenti in rosa lo scorso anno?
Le grandi dovranno essere sempre più pilastri per questa squadra e da loro mi aspetto tanta costanza! Per le giovani che già l’anno scorso sono state protagoniste, quest’anno sarà l’anno più difficile. Una cosa è stupire, un’altra (ben più difficile) è confermarsi. Per quelle che invece sono state meno protagoniste, mi aspetto tanta fame e tanta voglia di affermazione.
 
In che modo Williams e Gagliardi arricchiscono l'organico?
Innanzitutto tutte e due stanno dimostrando tanta voglia di lavorare e di migliorarsi. E questo sicuramente, alla fine, sarà quello che farà la differenza!
 
Nello spogliatoio mancherà sicuramente il sorriso di Giulia Emmolo che ha deciso di abbandonare l'attività agonistica. Quale aneddoto ricorda con maggiore piacere tra i tanti condivisi con la giocatrice nativa di Imperia?
È stato un vero piacere crescere insieme a Giulia. È arrivata a Catania che era una giocatrice già adulta e con un curriculum invidiabile, eppure ogni giorno, anziché affidarsi a tutto quello che sapeva già fare, ha cercato di imparare le cose che ancora non riusciva a fare: Il ricordo più bello è, dopo tante lacrime, la sua esultanza quando riusciva ad essere determinante in inferiorità numerica!
 
Come si modifica il vostro gioco con l'assenza di una mancina di ruolo?
Vedremo strada facendo. Sicuramente cercheremo di sfruttare la maggior facilità di servire di un destro rispetto ad un mancino. Per il resto da questa parte abbiamo delle gran tiratrici che, anche se sono di fuori mano, non ci faranno mancare la presenza di un mancino.
 
Domani prende il via il campionato di A1. Che tipo di torneo ci aspettiamo?
Purtroppo mi sembra che il livello tecnico si stia abbassando di anno in anno.
 
Quali risposte si attende dall'esordio casalingo contro la Rari Nantes Florentia?
Siamo ancora un cantiere. Mi aspetto tanti errori su cui, dopo, poter lavorare e costruire.
 
Credit: Carlo Rinaldi