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Editoriale

Le piscine non sono accoglienti? Prendiamo esempio dalla Len

  Pubblicato il 18 Mar 2015  10:43
L’eccezionale spettacolo di Italia-Montenegro ci induce a porre una domanda: perché anche le partite di campionato non sono così? Perché non c’è la stessa atmosfera, la stessa coreografia, la stessa partecipazione anche nelle partite più importanti dei massimi tornei maschili e femminili?
D’accordo, le partite del Settebello e del Setterosa si vendono praticamente da sole: quando giocano le nostre nazionali, la partita la puoi organizzare anche nel posto più sperduto ma ci sarà sempre il pienone. Però, se organizzi tutto per il meglio, se confezioni la piscina come una bomboniera, gli spettatori lasceranno l’impianto più soddisfatti, e magari penseranno seriamente di tornarci anche quando non c’è la nazionale.
Però se ci tornano e trovano lo squallore che vige nella partite delle squadre di club, non tornano nemmeno se gli punti alla tempia una pistola.
L’obiettivo da raggiungere, dunque, è questo: ottenere che - almeno nelle partite che vanno in televisione – le piscine siano addobbate in maniera adeguata, siano accoglienti. E’ un compito che spetta alle società, il presidente della Sport Management Sergio Tosi, promotore della rinascita della Lega, ci ha detto che al primo posto della lista delle “cose da fare” c’è proprio “rendere il prodotto pallanuoto più appetibile, più vendibile”.
Occorre, dunque, creare un format per l’abbellimento delle piscine che tutte le società devono seguire. Ne abbiamo già parlato su questo sito negli interessantissimi editoriali di Gabriele Pomilio, il quale ha sottolineato una cosa molto importante: la cosa più difficile non è creare un modello unico che le società devono applicare, la cosa più difficile è far sì che le società rispettino queste indicazioni. E qui entra in ballo la Federazione.
La Fin dovrebbe applicare delle sanzioni nei confronti delle società inadempienti, prendendo esempio dalla Len e da quello che è stata capace di fare per la Champions League. Ecco quello che ci ha detto Marco Birri, Sports & Office Manager della Len: “Per tutte le partite di Champions che vanno in televisione noi abbiamo creato un format unico per l’allestimento delle piscine, un format che tutti i club partecipanti devono seguire rigorosamente. Se non lo fanno, la prima volta ricevono un’ammonizione, la seconda una multa salatissima”.
E c’è anche, ovviamente, un attività di controllo. “L’abbiamo affidata – precisa Marco Birri – ai delegati Len presenti alle partite. Al termine di ogni incontro ci inviano una dettagliata relazione, in base alla quale – se è il caso – prendiamo i dovuti provvedimenti”.
Con Marco Birri, nel prossimo editoriale, affronteremo anche l’importante problema delle riprese televisive.
Mario Corcione