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Editoriale

L’Antenore Plebiscito Padova sente profumo di tricolore: domani si gioca gara 2 di finale con l’Ekipé Orizzonte

  Pubblicato il 17 Mag 2124  15:35
L’obiettivo non può che essere il medesimo, la vittoria, le motivazioni per inseguirlo, ovviamente, sono in totale contrapposizione perché la prima vuole chiudere i conti per mettere la ciliegina sulla torta ad una stagione stratosferica, la seconda non può prescindere dalla conquista dell’intera posta in palio per tenere in vita il duello e scongiurare il rischio di chiudere il suo percorso senza titoli. Nell’incontro valevole per la gara 2 di finale scudetto del campionato di serie A1 Femminile l’Antenore Plebiscito Padova affronta tra le mura amiche, fischio d’inizio previsto domani alle ore 18:45 con diretta tv su RaiSport + HD, l’Ekipé Orizzonte. Il blitz di mercoledì a Nesima consegna alle padrone di casa la possibilità del match point che sancirebbe la strepitosa vittoria del titolo di campione d’Italia come ciliegina sulla torta di un’annata che partiva all’insegna del lancio di un nuovo progetto tecnico e lasciava presagire un sereno periodo di transizione. Il gruppo ha avuto pochissimo tempo a disposizione per resettare e già nel viaggio di ritorno di ieri si è dedicato al recupero delle energie sia fisiche che mentali, consapevole dell’importanza della posta in palio ma fermamente convinto della necessità di continuare a giocare con quella spensieratezza che ne ha contraddistinto fin qui il percorso. Si trova spalle al muro l’Ekipé sulla cui prestazione hanno pesato l’assenza di una pedina cardine come Halligan e l’eccessiva tensione nervosa di una squadra che sembra aver nuovamente smarrito le certezze che stava faticosamente recuperando. Il collettivo, per riprendere le parole pronunciate da Chiara Tabani nell’immediato post partita, è finito in un vortice di disordine che non corrisponde assolutamente all’identità del sette allenato da Martina Miceli. La vittoria è l’unico risultato a disposizione delle etnee per rimandare il verdetto della seria alla decisiva terza gara ma per riuscire nel loro intento Palmieri e compagne devono essere brave, nell’esiguo arco temporale a propria disposizione, a resettare la prova incolore di Nesima, a recuperare la necessaria serenità e a ripartire, paradossalmente, dalla convinzione che ancor più del risultato conta ritrovare la propria identità, strada privilegiata per giocarsi fino alla fine le proprie possibilità.

Credit: Andrea Penzo