Editoriale

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Riscattare la brutta sconfitta interna incassata contro la Pro Recco ma soprattutto iniziare nel migliore dei modi il cammino nel preliminary round del massimo torneo continentale per continuare a recitare un ruolo di primissimo piano in quell’Europa che tante soddisfazioni ha regalato nell’ultimo biennio. Questi gli obiettivi dell’AN Brescia che nell’incontro valevole per la prima giornata del girone B di Champions League affronta a Dubrovnik lo Jug. Offre una straordinaria dimostrazione di forza la formazione ospite che archivia il ko incassato sabato con i liguri come un incidente di percorso e torna dall’insidiosa trasferta croata con un successo che potrebbe rivelarsi fondamentale nella corsa verso la conquista di uno dei tre posti che garantiscono la qualificazione alla Final Eight di Belgrado visto che, giova ricordarlo, uno slot è già assegnato al Novi Beograd in quanto squadra organizzatrice. I leoni approcciano il match nel migliore dei modi, difendono forte stroncando sul nascere le velleità dei padroni di casa e sono letali quando bisogna colpire in attacco grazie anche all’efficacia con cui sfruttano l’attacco in superiorità numerica, fondamentale nel quale a fine partita registreranno una lusinghiera percentuale di realizzazione. Il sette in calottina scura compie il suo capolavoro nel secondo parziale, periodo nel quale le due contendenti timbrano insieme undici reti, quando, poco prima della pausa di metà partita confeziona il  3-0 che spezza definitivamente gli equilibri grazie ai due uomini in più trasformati da Dolce, top scorer per i suoi con una tripletta, e Kharkov, e alla bordata all’angolino scagliata da Di Somma. Nel terzo parziale la truppa allenata da Sandro Bovo sigilla a doppia mandata la propria porta mantenendola inviolata e grazie ad una veloce ripartenza griffa, con Alesiani, il punto del + 6 che lascia partire i titoli di coda sull’esito della sfida con otto minuti di anticipo e trasforma il parziale conclusivo in una passerella nella quale gestire il ritmo delle operazioni in attesa del suono della sirena conclusiva. Il clima delle grandi serate europee esalta ancora una volta il gruppo capitanato da Presciutti, autentico ispiratore dei suoi con una serie di passaggi vincenti, che,  pur con una fisionomia di squadra leggermente diversa rispetto allo scorso anno, ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista anche in quest’edizione con la speranza che la conclusione possa essere diversa da quella dello scorso giugno.

Credits: Enrico Casiraghi