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Editoriale

L’AN Brescia crolla a Budapest: il Ferencvaros vince, con merito, 10-6

  Pubblicato il 12 Mag 2123  20:47
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Conquistare il punto che manca per acquisire la matematica certezza del primato e sfoderare una prova maiuscola per avvicinarsi nel migliore dei modi alla serie di finale scudetto che inizia martedì. Questi gli obiettivi dell’AN Brescia che nel match valevole per la penultima giornata del girone B del preliminary round di Champions League affronta a Budapest il Ferencvaros. Incappa nella classica serata storta la formazione lombarda che, al termine della sua peggior prestazione offensiva stagionale in ambito continentale, deve arrendersi ai padroni di casa che s’impongono con un sonoro 10-6. Non abbiamo la certezza di che cosa sia successo ma è altamente probabile che i leoni, già certi della qualificazione e ormai ad un passo dalla certezza matematica del primo posto, abbiano caricato dal punto di vista atletico in vista dell’inizio dello sprint finale della stagione, frangente in cui ci si gioca la vittoria del campionato e della Champions. La squadra scesa in acqua stasera, per tre quarti abbondanti, sembra la copia sbiadita della formazione che fin qui ha realizzato un cammino che è riduttivo definire straordinario. Gli ospiti pagano a caro prezzo il brutto approccio al match, si ritrovano sotto 4-0 dopo poco più di un quarto, i magiari sono micidiali nel punire gli errori commessi, e firmano il primo gol con Kharkov, autore di una doppietta dopo quasi dieci minuti. Se la brutta serata in fase realizzativa e la scarsa lucidità nelle scelte conclusive possono anche essere, per certi versi, comprese risultano decisamente meno accettabili gli errori commessi nella fase difensiva che costano più di un gol apparso ampiamente evitabile. Una prestazione negativa non macchia assolutamente un cammino fin qui straordinario ma se, da qui alla fine dell’anno, la truppa allenata da Sandro Bovo vuole salutare capitan Presciutti con un titolo deve cambiare decisamente marcia ed entrare in acqua in ogni partita, già ad iniziare da gara 1 di finale, con il coltello tra i denti e la consapevolezza che ogni pallone può essere quello decisivo.
 
Credits: Iza Piacentini