Attendere prego...

Editoriale

La vendetta del grande ex Mandic: il Ferencvaros vince 12-11 e spezza l’egemonia della Pro Recco

  Pubblicato il 07 Giu 2124  22:42
Pro Reccoo-Ferencvaros  (2-2; 2-4; 3-3; 4-3)
Pro Recco: Del Lungo, Di Fulvio 2, Zalanki 1, Cannella 1, Younger 2, Fondelli, Presciutti, Echenique,Condemi,  Kakaris 2, Iocchi Gratta 2, Hallock 1, Negri. All. Sukno.
Ferencvaros: Szakonyi, Mandic 4, Pohl, Merkulov, Argyropoulos 2,  Di Somma 1, Fekete, Vigvari 1,Nemeth, Varga 2(1R),  Jansik 2, Nagy, Vogel . All. Nyeki 
 
Arbitri: Margeta-Alexandrescu
 
Vincere per riscrivere, ancora una volta, la storia e ribadire la supremazia dei più forti. Nell’incontro valevole per la finalissima di Champions League la Pro Recco affronta al National Pool Complex di Gzira il Ferencvaros, rivincita della sfida decisiva vinta, nel 2021, dai liguri a Belgrado. Per l’occasione Sandro Sukno opera un solo cambio in formazione con l’inserimento nei tredici di Matteo Iocchi Gratta al posto di capitan Ivovic. Deve purtroppo masticare amaro la formazione ligure che, al termine di una splendida battaglia nella quale le due squadre se le danno di santa ragione come due pugili al centro del ring nel tentativo di superare l’avversario, deve arrendersi per 12-11 e vede così sfumare la possibilità di inanellare il quarto successo continentale consecutivo, traguardo fino ad ora mai raggiunto da nessuno. La partita odierna sarà in ogni caso ricordata come uno splendido spot per la pallanuoto per la straordinaria intensità, la dirompente fisicità ed il ritmo elevato, componenti che hanno generato una contesa dalle mille emozioni tra due delle migliori espressioni del panorama continentale. Pesa come un macigno sulla prova dei detentori del titolo la follia di Zalanki che poco prima di metà quarta frazione colpisce al volto Merkulov con un pugno, gesto che Margeta, dopo revisione al VAR, punisce con il gioco violento e quattro minuti di inferiorità numerica. La sconfitta odierna non sposta assolutamente i giudizi sul cammino straordinario del club presieduto da Maurizio Felugo negli ultimi tre anni con la vittoria di dieci delle ultime dodici competizioni a cui ha partecipato e la piena certezza che ii ko con i magiari costituirà lo stimolo ulteriore per tornare a lavorare più forte di prima e respingere l’assalto di una storica rivale. I biancocelesti escono dall’acqua a testa altissima perché reagiscono all’inferiorità che potrebbe affossarli con l’orgoglio della tigre ferita e riescono a ribattere colpo su colpo arrivando al -1 quando si torna in sette contro sette. Sandro Sukno chiama time out a poco più di venti secondi dal termine, gioca con il doppio centro e disegna lo schema che libera al tiro Condemi sulla cui conclusione è letteralmente prodigioso l’intervento del grande protagonista della serata. Dusan Mandic intercetta a braccia alzate la conclusione a botta sicura scoccata da Ciccio Condemi e corona così una prova nella quale prende per mano i suoi siglando quattro reti e dimostrando essere una spina nel fianco per la difesa avversaria. Il mancino serbo torna così assoluta protagonista del panorama internazionale dopo la travagliata scorsa stagione.

Credit: European Aquatics