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Editoriale

La Spagna ferma ancora il Settebello. Gli azzurri chiudono quarti

  Pubblicato il 10 Set 2122  19:26
Spagna-Italia 7-6 (Parziali: 3-1 0-2 3-1 1-2 )
Spagna: Aguirre , Munarriz , Granados 1, Sanahuja 1, De Toro Dominguez , Larumbe 1, Famera 1, Cabanas , Tahull , Perrone 1, Barroso 1, Bustos 1, Lorrio . All. Martin
Italia: Del Lungo , F. Di Fulvio 1, Damonte 2, Iocchi Gratta , A. Fondelli , Cannella 1, Renzuto , N. Presciutti , Bruni L. 1, Alesiani , Dolce 1, Nicosia . All. Campagna
Arbitri: Peris (Cro), Zwart (Ned)
Note: Spettatori 2000 circa. Superiorità numeriche: Spagna 7/13, Italia 2/9 + 1 rigore. Iocchi Gratta uscito per limite di falli a 4.12 nel quarto tempo.
 
Chiudere l'annata  con l’ennesima prestazione maiuscola per provare a portare a casa quella medaglia che costituirebbe la ciliegina sulla torta di un 2022 trionfale. Questo l’obiettivo del Settebello che alla Spaladium Arena incrocia nuovamente sulla propria strada la Spagna nel match che assegna il terzo posto dei campionati europei. Le squalifiche inflitte dalla commissione tecnica della Len a Di Somma e Marziali privano l’Italia di due pedine fondamentali ma dopo il parziale accoglimento del ricorso presentato dalla federazione italiana Sandro Campagna, che recupera Renzuto, può contare su dodici giocatori. Per l’occasione il Ct inserisce nuovamente nell’elenco dei giocatori iscritti a referto Matteo Iocchi Gratta. Non riesce l’impresa agli azzurri che, al termine di una sfida punto a punto, cedono 7-6 contro i campioni del mondo in carica e, per la nona volta nella loro storia, devono accontentarsi del quarto posto nella rassegna continentale. A decidere le sorti del confronto il gran bolide dalla distanza con cui un fuoriclasse del calibro di Felipe Perrone indirizza la palla all’angolino a poco più di tre minuti dal termine e firma, per i suoi, il vantaggio che si rivelerà decisivo dopo che il sette in calottina scura aveva, per l’ennesima occasione, dimostrato tutta la sua tempra rimontando tre volte il doppio svantaggio, l’ultima delle quali con il rigore trasformato da Di Fulvio e l’uomo in più realizzato da Bruni. La compagine in calottina scura non riesce ad esprimersi con percentuali soddisfacenti nei due fondamentali e, in particolare, registra una percentuale di realizzazione assolutamente insufficiente nelle situazioni di superiorità numerica. La nazionale italiana, che per la qualità del gioco espresso avrebbe sicuramente meritato di più, paga probabilmente a caro prezzo il fatto di non aver giocato al completo nessuna delle tre partite decisive della competizione a causa delle diverse squalifiche subite. La legittima amarezza per la mancata conquista del gradino più basso del podio non deve però sminuire la stagione di straordinario livello che ha visto il Settebello sempre tra le prime quattro e sul podio in tre delle quattro competizioni a cui ha partecipato.
 
Credits: A. Masini/DBM