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Editoriale

La rassegna stampa dei Mondiali - Emmolo: "Attenti, siamo affamate"

  Pubblicato il 30 Lug 2015  11:55
RASSEGNA STAMPA SETTEROSA
DA LA GAZZETTA DELLO SPORT (articolo di Stefano Arcobelli)
Il nuovo Setterosa lo vedi negli sguardi, nella voglia, nelle azioni, nelle parole di Giulia Emmolo, che non potrebbe dare un senso migliore a questa prima fase di un Mondiale sostenuto da una buonissima stella, e da un' efficacissima organizzazione di squadra: «Siamo affamate, anzi arrapate». La prodigiosa Giulia che aveva quasi 18 anni quando debuttò ai Mondiali di Roma 2009, intimidita e non sicura come adesso, all' uscita dalla partita contro il Brasile: l' attaccante mancina di Imperia è già a sei reti, seconda solo a Roberta Bianconi con 9. Ma soprattutto è una che dà sicurezza al gruppo prima ancora che a se stessa. La figlia di Carmelo, il bagnino della piscina di Imperia, sta diventando una delle leader della pallanuoto femminile del futuro. Una vita in piscina, anche a fare proselitismo con le ragazzine. Una vita che si prepara ad un' altra svolta dopo i Mondiali russi: il trasferimento all' Olympiakos, come straniera per la Coppa. Raggiunge la Bianconi, ma la Grecia era già nel suo destino nove anni fa, quando si tatuò al fianco sinistro, in greco, «solo noi». «Davvero non avrei mai immaginato nove anni fa che un giorno sarei andata a giocare in Grecia».
MISSIONE Allora si trattò della prima salvezza della squadra, poi diventata campione d' Italia.
Adesso Giulia sorride e pensa in grande, ha bisogno di questi tornei di alto livello per «dare il meglio di sé, si esalta solo quando conta davvero» conferma il d.s.
del suo club Franco Brioglio che l' ha vista crescere e ha fatto di tutto per trattenerla in Italia, ma lei non aveva prezzo. Debuttò in azzurro in Canada, vinse con la nazionale di Fiore l' Europeo juniores; è stata sempre al centro del mercato, ma adesso Giulia è nella parte di chi pare ispirata da una missione suprema: riportare il Setterosa sul podio mondiale da dove manca dall' ormai lontanissimo 2003 di Barcellona, dove c' erano altri occhi di tigre. «Non abbiamo fatto ancora nulla ma sono piccoli passi verso un grande Mondiale».
MAGNETISMO Giulia ama la concretezza: «Stiamo lavorando bene, e il lavoro paga sempre, soprattutto quando lo fai costantemente, a testa bassa. Io sono fatta così, lavoro tanto per raccogliere tanto. La direzione è giusta, l' obiettivo ambizioso». Giulia descrive così il suo ruolo nel gruppo Conti: «Mi piace sapere che le mie compagne quando le guardo sanno che sto trasmettendo loro qualcosa di forte, io lo chiamo magnetismo: quindi, l' essere convinta, aggressiva. perché poi tutto questo contagi anche le altre, una dopo l' altra. Dovremmo averlo tutte questo magnetismo in acqua. Il messaggio che voglio far passare ogni giorno è uno solo: Giulia non molla, Giulia non molla». Perché l' ispirazione pare scontata, ma è necessaria a questo punto: «Bisogna ritrovare gli occhi di tigre del vecchio Setterosa per vincere qualcosa di importante. Cosa farà la differenza? Le squadre avversarie promosse sono tutte di altissimo livello tecnico, andrà avanti soltanto chi farà meno errori, e chi avrà più fame: noi che non abbiamo mai preso il podio ai Mondiali, ne abbiamo più di tutte». Anche per avvicinarsi a quei paragoni ingombranti che possono pesare come un macigno: rappresentare una storia che è stata grandissima non è facile per il Setterosa che intende partire da Kazan per conquistare il mondo, e magari i Giochi tra un anno. Il secondo posto della World League di un anno fa è ancora troppo poco per capire, sondare le qualità di questo Setterosa, ma i riferimenti adesso sono sostenuti da questa prima fase assai lusinghiera. Giulia è attraversata da una mission: «Siamo unite e possiamo diventare uniche. Contro le campionesse olimpiche siamo entrate in acqua convinte di poterci giocare il primo posto e questa consapevolezza s' è trasformata, s' è manifestata in voglia di vincere. Ora non dobbiamo fermarci più».
Stefano Arcobelli
 
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