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Editoriale

La Lifebrain Sis Roma lancia l’assalto al Len Trophy. Tabani:” Non vediamo l’ora di giocare”

  Pubblicato il 16 Apr 2121  14:39
A caccia di un sogno. Potrebbe essere questo lo slogan che descrive nel migliore dei modi la due giorni che attende il club presieduto da Flavio Giustolisi. La Lifebrain Sis Roma vola oggi in Spagna con destinazione Barcellona, teatro che ospiterà la Final Four del Len Trophy. La compagine capitolina esordirà nella competizione affrontando in semifinale, fischio d'inizio previsto domattina alle 11:30, le spagnole del Matarò, formazione allenata dall’olimpionico Dani Ballart, per poi andare ad incrociare, in caso di successo, il giorno dopo la vincente del match tra Sabadell e Kinef Kirishi, formazioni che negli ultimi anni hanno scritto la storia dell’Euro League aggiudicandosi sette delle nove edizioni disputate tra il 2011 e il 2019. Non si prospetta certamente facile il compito che attende la formazione giallorossa ma, nonostante la sconfitta di misura incassata in finale contro l’Ekipe Orizzonte, la fase conclusiva della Coppa Italia sembra aver regalato nuove certezze a capitan Picozzi e compagne che paiono aver superato il momento di maggiore difficoltà della loro annata e scenderanno in acqua, pur consapevoli delle difficoltà degli ostacoli da superare, decise a dare il tutto per tutto nel tentativo di portare a casa un prestigioso quanto storico successo internazionale del sodalizio di cui i colori. Fondamentale approcciare il match nel migliore dei modi per riuscire ad evitare pericolose fughe in avanti delle iberiche e la capacità di tenere alta la concentrazione nel corso dei quattro tempi perché, in un incontro nel quale ci si auspica che i dettagli potrebbero risultare decisivi, il minimo errore potrebbe essere pagato a caro prezzo. Chiara Tabani, difensore giallorosso e del Setterosa, presenta così la manifestazione nella quale incrocerà nuovamente la formazione con cui ha militato nel 2016-17: “Sicuramente sarà una partita tosta perché è una semifinale contro una buona squadra, una formazione di livello che annovera nel suo roster numerose giocatrici di qualità. Dobbiamo stare attente e fare il nostro gioco ancora più forte di sempre perché certi errori non possiamo permetterceli contro avversarie del genere. Il Matarò, rispetto al Sabadell, è una squadra nuova, diversa che non conta su giocatrici che giocano insieme da tanto tempo. Il Sabadell può contare su quei 4-5 elementi, con cui ho avuto la fortuna di giocare, che da diverso tempo costituiscono la solida base della squadra. Ha delle buone straniere come Van der Sloot. Non so chi incontreremo nell’eventuale finale ma sicuramente sarà un avversario ostico. Non vedo l’ora però di entrare in acqua perché è questo il motivo per cui ci alleniamo, giocare contro avversarie del genere, dando il massimo, divertendoci e sentendo questi brividi e questa felicità che ti porta a vivere questo sport”.
 
Fotografia: Luigi Mariani-Live Photo Sport