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Editoriale

La leggenda Dino Zoff compie 80 anni. Gli auguri della pallanuoto

  Pubblicato il 28 Feb 2122  17:23
Esistono leggende nello sport che travalicano i confini del settorialismo e si stagliano come miti della coscienza collettiva. Nel giorno in cui Dino Zoff, capitano dell’Italia campione del Mondo a Spagna 82, compie 80 anni il mondo della pallanuoto non può non unirsi al tributo che lo sport italiano riconosce ad una leggenda che, una volta abbandonato il terreno di gioco, ha saputo distinguersi sia come allenatore, alla guida dell’Italia ha raggiunto la finale ad Euro 2000, che come dirigente. Il messaggio di affetto e riconoscenza verso una figura schiva, riservata ma capace di conquistare l’affetto degli appassionati non può che iniziare con una categoria a cui il grande Dino  ha conferito lustro, gli allenatori. Ecco il parere di una rappresentanza più che qualificata dei coach della waterpolo italiana.

Sandro Campagna
Ricordi? Una marea. Direi su tutti quella fantastica parata in Italia-Brasile che ha salvato il risultato e poi ha lasciato il Camp Nou con la coppa in alto. Senza dimenticare che è stato anche il portiere della squadra per cui tifo. Anzi dirò di più: lui e Scirea sono stati i miei compagni nella fascia adolescenziale, due idoli che ho seguito. Zoff un campione dentro e fuori dal campo: un galantuomo, una persona mai fuori dalle righe. Un campione da imitare. Ma non sarà facile. È più facile fargli tanti auguri, grande Dino
 
Carlo Silipo
Il ricordo è quello del mondiale 82, avevo undici anni ed ero al mare con la mia famiglia. Ricordo la sua esultanza per la vittoria, la Coppa alzata al cielo con Pertini e Bearzot. Parliamo di un campione nella vita, un esempio per tutti e che ha smesso di giocare solo in tarda età. Non possiamo dimenticare l’esperienza da dirigente e allenatore affermato nella Lazio. Tutto il suo percorso denota la grandezza della persona e di una delle leggende dello sport italiano
 
Pierluigi Formiconi
Dino è un amico. Mi ha raccontato tante cose della sua carriera. Lo considero uno dei massimi esponenti dello sport italiano, atleta eccezionale che ha giocato fino a tarda età. Una persona vera che ha sempre svolto al meglio ogni ruolo ed è stato anche presidente della Lazio, club nel quale ha lasciato un ricordo indelebile. Stata una persona discreta che non ha mai cercato notorietà ma l'ha conquistata sul campo. Possiamo parlare tranquillamente di un monumento vivente dello sport nazionale.

Pino Porzio
Io di Dino Zoff ricordo il carisma, la serietà, l’onestà, valori in estinzione non solo nel mondo del calcio ma nella società “tecnologica” moderna.
Lui di parate ne ha fatte tante, ha parato soprattutto la banalità, la superficialità.
Un Uomo, dunque, che ancora oggi rappresenta un esempio per le future generazioni.
 
Marco Gu Baldineti

Il ricordo principale, oltre che le grandi imprese sportive, è rappresentato dall'equilibrio e dalla coerenza che ha sempre mantenuto anche nei momenti difficili
 
Alessandro Bovo
Difficile dimenticare Italia-Brasile vista a bordo vasca nell’82. Giocavo nelle giovanili dell’Aragno e dovevamo incontrarci con l’Arenzano ma arbitro e giuria non si presentarono nella vasca di Multedo. Così entrambe le squadre guardarono Italia – Brasile su un piccolissimo televisore di un bagnino. Che grande uomo di sport che è stato: un personaggio di grande spessore, solido, mai fuori posto nelle vittorie e nelle sconfitte. Un vero uomo di sport difficile da dimenticare. Solo da imitare, ma forse oggi sono anche altri tempi dove è difficile trovare certi valori.
 
Alberto Angelini
Mio padre Luciano, prima che giornalista, è stato portiere di calcio dilettante e, ahimè, tifoso juventino.
Nelle partitelle di calcio domenicali ai giardini quando parava i tiri miei e di mio fratello, ci scherniva sempre dicendo: “Sembro Zoff”!!
Questo ricordo e le indimenticabili parate ai mondiali di Spagna ‘82 rappresentano il mio personale legame con questo eterno campione.
 

Fanno sentire la propria voce anche i colleghi di ruolo, ovvero i portieri, per testimoniare affetto e riconoscenza ad una leggenda dello sport italiano ed internazionale.
 
 
Francesco Attolico

Un mito di bravura e signorilità. Ho voluto emularlo nella longevità della carriera e ho smesso a 40 anni come lui. Il mondiale dell’82 vissuto da protagonista sarà un’emozione irripetibile per la mia generazione.
 
Gianni Averaimo
Una persona che ha fatto dell’eleganza il tratto distintivo della sua personalità. Ha dimostrato con l’esempio che cosa significava essere un vero leader sia in campo che fuori e ci ha sempre messo la faccia, soprattutto quando si trattava di una sconfitta.
 
Stefano Tempesti
La mia stella polare. Posso dire di essere cresciuto con i campioni del mondo dell’82. Vederlo in aereo giocare a carte con il Presidente Pertini, con la coppa a fianco, come non pensare ad mito? Ha fatto cose eccezionali, ed ho avuto la fortuna di viverle anche per la mia età, anche se ero spinto dalla generazione precedente la mia, da mio fratello e dal mio babbo. Auguri, grande mito!
 
Marco Del Lungo
Dino Zoff è stato un grande campione ma conserverà questo status per sempre perché nessuno deve dimenticare che cosa ha fatto lui e l’Italia di quegli anni. Rappresenta l’esempio da portare a giovani di oggi e di domani come il modello da seguire per far sì che lottino per un obiettivo. Auguri mister, auguri Dino Zoff!
 
Gianmarco Nicosia
Solo per le sue gesta è conosciuto anche da gente che il calcio non lo segue in maniera accanita, come me. Lo ricordo per le frasi di mio padre "devi essere impassibile come Zoff, lui era un campione". Ricoprendo il suo stesso ruolo mi sento di rivolgere i migliori auguri ad un pilastro dello sport italiano nonché uno dei più grandi portieri della storia del calcio. Spero un giorno di diventare un simbolo per tanti giovani come lo è e lo è stato lui.
 
Paolo Oliva
Dino Zoff è l’esempio a cui ogni portiere dovrebbe ispirarsi. Silenzioso e riservato, poche parole ma sempre incisive. Dedito a lavoro e fatica, base per qualsiasi risultato si voglia ottenere. Etica nella vita come nello sport, prima come uomo poi come atleta.
 
Bruno Antonino
Zoff è stato l’esempio dì come un portiere con la sua calma e la sua “padronanza” dell’area di rigore possa trasmettere tranquillità e sicurezza alla difesa ma anche a tutto il resto della squadra.
Io da grande tifoso del Napoli, “odio” sportivamente la Juve ma Zoff è uno dei pochi storici “non colorati” che ho sempre amato soprattutto grazie ai ricordi di mio padre che mi raccontò che il grande Dino si è affermato nel grande calcio dopo aver vestito la maglia azzurra per ben 5 anni!