Editoriale

È il momento della verità, la partita che, da sola, può valere un intero triennio di lavoro. Nell’incontro valevole per la quinta giornata del girone B del torneo olimpico femminile l’Italia affronta all’Aquatics Centre la Spagna, già certa del primato in classifica, per conquistare quel punto che le garantirebbe il pass per i quarti di finale. Al termine di una partita generosa contro quella che ad ora è una macchina perfetta la rappresentativa tricolore deve inchinarsi ad una Spagna che detta  i ritmi della contesa fin dalle prime battute, subisce il ritorno delle avversarie ma non perde mai lucidità e quando conta è sempre pronta a colpire per riallungare il margine di vantaggio. Le speranze di qualificazione del Setterosa si legano ora al risultato della sfida serale tra Francia e Grecia: in caso di vittoria delle elleniche con otto reti di scarto o con sette ma segnandone almeno dodici l’Italia sarebbe eliminata dalle prime otto della rassegna a cinque cerchi. Il sette in calottina bianca paga dazio all’approccio di una formazione che chiude a punteggio pieno, le iberiche chiudono a punteggio pieno e dichiarano di puntare all’oro,  e riesce a salire fino a 5-2 sfruttando l’arma della superiorità numerica e la fatica in attacco del sette allenato da Carlo Silipo che entra in partita con il trascorrere dei minuti, mette a referto un’ottima percentuale in superiorità  numerica e trova gol importanti da Picozzi che apre il parziale di 3-0 che porta al 5-5 firmato da Marletta. La truppa di Oca si riporta sul +2 che viene rintuzzato dall’uno-due firmato Giustini-Bianconi ma questo è l’ultimo sussulto di capitan Palmieri e compagne che incassano poi, tra terzo e quarto parziale il break di 4-1 che chiude definitivamente l’incontro. Adesso non resta che incrociare le dita ed aspettare la sfida di questa sera per una squadra che, per quanto visto nelle ultime due uscite merita ampiamente il passaggio del turno ma rischia di pagare a carissimo prezzo il ko subito al debutto nel torneo contro le padrone di casa.

Credit: Andrea Masini/DBM