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Editoriale

Il Ministro Spadafora tende la mano allo sport di base: "Grazie alle associazioni che operano sul territorio"

  Pubblicato il 13 Mar 2120  19:43
Impianti chiusi, atleti in quarantena, attività sospese e conseguente danno economico per l'intero sistema sportivo nazionale. Questa sarà, con ogni probabilità, una delle terribili eredità che ci lascerà il Coronavirus oltre, chiaramente, a mettere in pericolo la vita di un ancora imprecisato numero di persone.
Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ospite della trasmissione La Vita in Diretta, parla come, forse, nessuno mai aveva parlato, prendendo una posizione chiara, precisa e rassicurante verso tutti i soggetti impegnati nel mondo dello sport con un pensiero sincero a coloro i quali operano all'interno del macro mondo dello sport di base.
"Oltre ai grandi campionati ci sono migliaia di ragazzi che praticano attività sportiva dilettantistica grazie all'operato delle centinaia di associazioni sul territorio che, purtroppo, sono state fermate - precisa Spadafora - Nel prossimo Consiglio dei Ministri porterò la proposta di un provvedimento "ad hoc" per far si che, al termine di questo periodo e dell'anno scolastico, si preveda un piano straordinario di interventi per lo sport di base, che coinvolge migliaia di ragazzi, aumentando in numero crescente i campi estivi, in modo che questo sport forzato di questi mesi possa essere ripreso con il contributo del Governo in tutta italia. Ricordiamoci che non c'è solo lo sport d'eccellenza ma esistono, sul territorio, tante associazioni e società sportive dilettantistiche che fanno un ottimo lavoro per i ragazzi".
Il Ministro ha parlato anche del modo in cui lo sport italiano ha affrontato questa emergenza sanitaria e delle tempistiche entro le quali sarà possibile riprendere le attività.
"Dobbiamo iniziare già a pensare al post-quarantena - precisa Spadafora - A quando, cioè, imprese, commercianti e famiglie riprenderanno le loro attività ma inevitabilmente avranno subito un danno economico. Molte Federazioni sportive, in Italia, avevano autonomamente deciso di fermarsi ed a loro va il mio ringraziamento sincero per aver compreso immediatamente la gravità del momento. Il calcio è un mondo a parte: c'è stato un momento in cui la Lega avrebbe dovuto assumersi delle responsabilità che non ha voluto assumersi; ecco perchè è intervenuto il Governo nel decretare lo stop: così facendo la Lega ha visto tutelati i propri interessi economici. Quando si potrà tornare a giocare? Ai primi di Aprile dovremmo vedere i risultati di queste azioni così drastiche. Se questi risultati arriveranno e saranno positivi, andremo verso una fase di normalità generale nelle settimane successive".
 
 
Gianluca Leo