Editoriale

Lo sciopero di domenica scorsa ha coinvolto oltre la metà dei gestori di impianti natatori che hanno voluto lanciare l'estremo grido di allarme nei confronti delle istituzioni politiche da parte di un settore che dopo le difficoltà affrontate per le restrizioni imposte dalle autorità per contenere i rischi di contagio rischia ora di capitolare davanti ai vertiginosi aumenti delle bollette di luce e gas.

 

L'auspicio è che la riunione tenutasi in settimana con il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti  possa essere seguita dall'erogazione dei fondi necessari a garantire una ripartenza autentica di un comparto che sta viaggiando sul confine, al momento molto sottile, tra rinascita e baratro definitivo.

 

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