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Editoriale

Il Brescia gioca alla pari, ma la Coppa Italia è ancora del Recco (la finale vista da Maggi)

  Pubblicato il 20 Mar 2116  08:02
FINAL FOUR - Busto Arsizio, 18 e 19 marzo
GIUDICE ARBITRO: De Chiara
ARBITRI: Caputi, Ceccarelli, Colombo, Gomez, Lo Dico, Riccitelli
 

Finali - Sabato 19 marzo
PRO RECCO-BRESCIA 5-4 (1-0; 2-1; 1-2; 1-1)
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio 2, Mandic, Figlioli, Giorgetti, Sukno 1, Giacoppo, Aicardi, Figari, Bodegas, A. Ivovic 1, A. Fondelli 1, Pastorino. All. Pomilio.
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti, Randelovic 1, Molina, Rizzo 1, Damonte, Nora, N. Presciutti, Bertoli, Ubovic 1, Napolitano 1, Dian. All. Bovo.
Superiorità numeriche: Pro Recco 3/8, Brescia 2/10.
Note: ammonito Pomilio (all. Recco) per proteste.

LE STATISTICHE NELL'IMMAGINE ALLEGATA

LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Il numero 11. E' l'undicesima Coppa italia della storia della Pro Recco, e di chi è il gol decisivo? Del numero 11, Aleksandar Ivovic. Dopo il gol del 5-3, al quale il Brescia riesce a replicare soltanto con il 5-4 di Rizzo a poco più di un minuto dal temine, Francesco Postiglione ribadisce un giudizio condiviso da molti: "Ivovic è il più forte giocatore al mondo".
Tempesti e Di Fulvio. Se la Pro Recco è riuscita anche stavolta ad avere la meglio sul Brescia, però deve dire grazie principalmente al più forte portiere al mondo (Tempesti) e al più forte giocatore italiano di movimento, Francesco Di Fulvio. Segna due gol, ne ruba altrettanti in difesa e soprattutto è colui che permette alla Pro Recco di tornare avanti (4-3) in un momento molto delicato del match: quando il Brescia, cioè, si porta dall'1-3 al 3-3 con le reti di Napolitano e Ubovic, quest'ultimo il migliore dei suoi assieme a Del Lungo.
Degna rivale. La partita, bellissima per intensità di gioco, dominata da difese formidabili, vede il Brescia giocare alla pari con gli ormai eterni rivali. Ed è importante quello che ad un certo punto dice Francesco Postiglione: "Il gap tra le due squadre è meno ampio di quello che si supponeva prima di questa partita".
Superiorità. La squadra di Bovo, in particolare, nella prima parte dell'incontro produce più gioco e più occasioni da gol rispetto al Recco, "e - sottolinea Campagna al microfono di Dario Di Gennaro - giocando con grande attenzione in attacco è riuscita a non esporsi al contropiede biancoceleste. Però ha ha pagato la pessima percentuale in superiorità numerica".
Arbitri. Durante la telecronaca Campagna ha fatto i complimenti a Caputi e Gomez. La direzione di gara, infatti, è stata all'altezza della situazione. C'è qualche dubbio, però, su un penalty non concesso sullo 0-0 a Ubovic (il giocatore era solo davanti a Tempesti quando è stato affondato, anche se la faccia non era completamente rivolta verso la porta), mentre non ci sono dubbi sul fatto che sul punteggio di 4-3 la Pro Recco meritasse a sua volta un "cinque metri".
Mario Corcione

IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
I campioni d'Italia e d'Europa battono 5-4 l'AN Brescia si confermano per il quarto anno consecutivo e vincono l'undicesimo tricolore dellaloro storia. La finale è stata all'altezza delle aspettative con le due squadre sempre punto a punto. Per i lombardi da recriminare il 2/10 in superiorità numerica. Il fuoriclasse Ivovic ha deciso il match con un gol a metà quarto tempo che ha portato i liguri sul +2. Il gol di Rizzo ad un minuto dal termine ha illuso i bresciani stoppati alla fine da un fallo in attacco fischiato ad Ubovic nell'azione che poteva portare le squadre ai rigori. Mvp l'azzurro Di Fulvio con una bella doppietta. Era la sesta finale consecutiva tra le due formazioni (5-1 per i liguri campioni d'Italia). L'ultima vittoria dei lombardi risale al 2012 quando alla "Scandone" di Napoli si imposero 5-4 proprio contro i recchelini.
Cronaca. Si parte con due superiorità numeriche fallite per parte. Poi al secondo extraplayer il campione olimpico croato Sandro Sukno apre le marcature al terzo minuto (1-0). L'AN Brescia ci prova due volte consecutive ancora in extramen, ma la difesa dei campioni d'Italia sembra imperforabile. Damonte commette fallo grave e anche i liguri falliscono il terzo uomo in più con Mandic.
Nel secondo il leitmotif è lo stesso difesa press e attacchi inceppati. Il palo beffa i lombardi sul gran tiro di Molina, con le rondinelle falliscono anche la quarta superiorità numerica (palla persa). Al quarto minuto succede di tutto: doppia superiorità ancora fallita dai lombardi che finalmente vanno in gol con Randelovic su assit di Molina (1-1). Una gioia effimera perchè Di Fulvio sfodera classe e potenza per la bomba del nuovo vantaggio recchelino nell'azione successiva (2-1). Lo stesso attaccante pescarese esce per fallo grave, ma l'AN Brescia ancora non ne approfitta (0/7 in extraman). Uomo in più che stavolta sorride ai liguri che fanno 3-1 con Fondelli che piega braccia, mani teste trovando il pertugio alla sinistra di Del Lungo.
All'ottavo tentativo luce fu: Napolitano raccoglie ai due metri l'assist con l'uomo in più di Rizzo e beffa Tempesti per il meno uno bresciano in apertura di terzo tempo (3-2). La Pro Recco spreca la sesta superiorità numerica e sul ribaltamento, l'AN Brescia pareggia: Ubovic si smarca bene al centro e gira da leone sul secondo palo per il 3-3. Il match s'infiamma. Bertoli commette secondo fallo grave e il Recco si riporta in vantaggio con Di Fulvio che insacca a schizzo la personale doppietta (4-3).
La tensione sale e le difese hanno la meglio. Fondelli commette secondo fallo grave ma Tempesti è un leone sulle conclusioni di Molina e Randelovic. Dall'altra parte anche Mandic spara sulle mani di Del Lungo l'ottava superiorità numerica e il risultato resta in bilico a metà quarto. Nora e Di Fulvio vanno fuori per reciproche scorrettezze e il Recco ne approfitta con il fuoriclasse montenegrino Ivovic che si alza imperioso e batte Del Lungo a due minuti dal termine (5-3). La seconda rete con l'uomo in più di Rizzo alimenta le ultime speranze ma il fischio in attacco ad Ubovic a 10 secondi dal termine spegne le chances di rigori ed accende l'undicesima Coppa recchelina.

IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Come da copione, partita combattuta, lottata e maschia. Nuoto a mille e tasso tecnico davvero impressionante. Dopo una partita combattuta finisce 5-4 in favore dei biancocelesti.
Recco-Brescia, come da copione, è lo spettacolo più scenografico e reale della pallanuoto moderna.
L’inizio è sofferto, la Pro Recco conclude il primo parziale sull’1 a 0 grazie a Sandro Sukno che - a uomo in più - sorprende Del Lungo con un gran tiro. Il resto del set è un susseguirsi di azioni nuotate e tiri che i due portieri respingono. E sono proprio gli estremi difensori gli assoluti protagonisti dei primi due quarti; sì perché anche nel set numero due (conclusosi sul risultato di 3 a 1) Tempesti e Del Lungo recitano ruoli primari andando a stoppare di frequente le bordate degli attaccanti. Le difese, dunque, per più di metà gara superano di gran lunga i reparti offensivi e la seconda sirena va a suonare sul 3 a 1 per i biancocelesti che raggiungono così il massimo vantaggio della gara dal fischio d’inizio.
Dopo l’intervallo il Brescia prova a cambiare marcia e prima con Napolitano - che va a segnare la prima rete in superiorità - poi con Ubovic acciuffano il pareggio. Ci pensa però Di Fulvio, da posizione defilata sugli sviluppi di un’azione a uomo in più a riportare avanti la Pro di una lunghezza (4-3). Inutile sottolineare quanto le due formazioni si sfidino ad armi pari e azione dopo azione il risultato resti sempre più incerto. Il parziale va a concludersi - dopo che il cartellino rosso viene sventolato sul naso del secondo Del Galdo, estratto dal giudice di gara Caputi - sul risultato di 4 a 3 in favore dei recchelini.Come durante tutta la gara, anche nel quarto, il Brescia marca stretto a pressing e la Pro ripaga della stessa moneta; Caputi annulla un gol sulla sirena a Mandic e per diversi minuti si resta a secco di gol, fino a quando Ivovic non decide di di chiudere i conti lasciando partire un fendente che sorprende Del Lungo sull’angolo lungo.
Non è finita però, Rizzo - in superiorità - accorcia lasciando con il fiato sospeso i quasi 1500 della Manara per l’ultimo minuto di gioco che il Recco gestisce e che si conclude con la festa in stile Liverpool per il trofeo numero 56 della storia biancoceleste: Pro Recco, una leggenda a tutti effetti.
Amedeo Pomilio: "E' una gioia per tutti, è stata una partita avvincente come è giusto che sia. Forse siamo partiti un po' nervosi in attacco ma in difesa la squadra è stata praticamente perfetta. Oggi è stata difficile, se si perde la calma si commettono errori e noi non lo abbiamo fatto, complimenti a noi. A me questa Pro piace davvero tanto".
Stefano Tempesti: "Una partita difficile, me l'aspettavo così. Chiunque giochi contro di noi dà sempre il 101 per cento e anche oggi è stato davvero un match combattuto e difficile. Loro hanno attaccato bene e ci hanno messo in difficoltà durante tutta la gara. Bravi noi".

IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Al termine di un’autentica battaglia combattuta in tutti i settori del campo, l’An Brescia rimane all’asciutto ma esce dall’acqua senz’altro con l’onore delle armi: nella finale della Coppa Italia 2016, la squadra di Sandro Bovo viene superata dalla Pro Recco per 5 a 4 (1-0, 2-1, 1-2, 1-1, i parziali).
Contro la squadra da battere per eccellenza, le calottine bresciane partono ancora molto bene in difesa ma con poca efficacia sotto porta. In tutte le fasi di gioco, la corazzata recchelina trova pane per i suoi denti ma, in avanti, i biancocelesti riescono ad essere un po’ più incisivi. Questo almeno fino a metà match, periodo nel quale la pessima percentuale in superiorità (0 su 6), da parte An, fa la differenza. A dirla tutta, la poca precisione del reparto avanzato è da ascrivere anche al fatto di aver dovuto fare i conti con la fastidiosa luce del sole che arrivava da dietro la porta di Tempesti. Grinta, intraprendenza e voglia di provarci a qualsiasi costo, non sono mancati ma, evidentemente, davanti ad avversari del calibro del Recco, non può bastare.
Al cambio di panchine, qualcosa, in fase offensiva, si sblocca e, finalmente, arriva il primo gol con l’uomo in più (Napolitano). Nel prosieguo, la partita rimane avvincente, con i liguri che provano, e riprovano, a fare il break, e il sette di Bovo sempre col coltello fra i denti, assolutamente deciso a dire la propria; tra continue, e grandi, lotte sui due metri, pressing asfissianti, ripartenze, conclusioni dal perimetro, entrate, entrambe le compagini regalano emozioni all’insegna dello spirito agonistico. Nella sostanza, davanti ai pluricampioni, una situazione di equilibrio, rotta solo da un episodio piuttosto fortuito, ovvero la rete di Di Fulvio arrivata su una palla che la difesa biancazzurra, a causa di un equivoco, pensava di aver recuperato.
«La nostra – dichiara coach Bovo – è stata un’ottima prestazione, all’inizio siamo mancati in superiorità, ma, nel complesso, ho avuto tanti segnali positivi, a livello di gruppo e, soprattutto, per quel che riguarda la crescita individuale. È stata una partita avvincente, con una pallanuoto di qualità e con un buon arbitraggio: la mia protesta era fuori luogo».
«Voglio congratularmi con la squadra – queste le parole del presidente Andrea Malchiodi – per questa Final Four giocata ad altissimo livello, con cuore e temperamento».
Stefano Gussago
 
3-4 posto
CANOTTIERI-SPORT MANAGEMENT 5-6
(2-2; 2-1; 1-2; 0-1)
Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore, Di Costanzo 1, Migliaccio, Brguljan Dar. 1, Borrelli, Mattiello 1, Campopiano 1, Maccioni, Velotto, Baraldi 1, Esposito, Vassallo. All. Zizza.
Bpm Sport Management: Oliva, Busilacchi, Brambilla, Coppoli, Vergano 1, Petkovic, E. Di Somma, Jelaca 2, Mirarchi, Bini 1, Razzi, Deserti 2, Lazovic. All. Baldineti.
Arbitri: Ceccarelli e Lo Dico.
Superiorità numeriche: Canottieri Napoli 2/4, Sport Management 3/6.
Note: in tribuna il Presidente della Fin Paolo Barelli e il CT della nazionale Sandro Campagna. Vassallo in porta per la Canottierii Napoli.

IL COMMENTO DI PAOLO ZIZZA (allenatore della Canottieri Napoli): "Sono molto soddisfatto. I ragazzi, dopo aver ben figurato contro la Pro Recco, hanno giocato alla pari contro i padroni di casa. Bella partita, molto equilibrata, decisa da un episodio: sul 5-5 abbiamo avuto noi l'uomo in più per passare in vantaggio, invece l'hanno spuntata loro".

IL COMUNICATO DELLA BPM SPORT MANAGEMENT
Pronto riscatto della BPM Sport Management. I ragazzi di Gu Baldineti hanno avuto la meglio per 6-5 sul CC Napoli e vincono così la finale per il 3°-4° posto. Tra i Mastini bene Jelaca e Deserti con una doppietta a testa.
Prevale sostanzialmente l’equilibrio durante tutto il match. Nel primo due reti per parte: apre il Napoli con Brguljan, poi pari e sorpasso BPM SM con Bini e Vergano, e infine ancora la squadra partenopea con Baraldi. Nel secondo si riportano avanti i Mastini con Jelaca, ma la reazione degli avversari non si fa attendere ed effettuano il controsorpasso con Di Costanzo e Mattiello. Aumentano le emozioni al cambio vasca: Deserti pareggia, Campopiano riporta sul + 1 i partenopei, ma è ancora una volta il centroboa della BPM Sport Management a rimettere il risultato in parità. Il match si decide nell’ultimo quarto, quando Jelaca, a l minuto 4’42” sigla il gol vittoria.
Felice del terzo posto il Capitano Andrea Razzi: “Dopo la partita di ieri non era facile tornare in vasca. Siamo una squadra di qualità ma non ancora abituati a partite di questo tipo. Nonostante tutto oggi abbiamo ricaricato le batterie soprattutto dal punto di vista mentale e abbiamo fatto una partita concreta”.
“Voglio fare i complimenti ai ragazzi per la reazione mostrata oggi in acqua - ha commentato mister Gu Baldineti - In due anni di A1 abbiamo collezionato due terzi posti dietro a grandi squadre come Pro Recco e Brescia. Un ringraziamento alla Società e in particolare al Presidente Tosi per il supporto alla squadra. Infine voglio congratularmi con tutta la classe arbitrale per come ha diretto le partite di questa Final Four”.
Daniele Pernella
 
***
 
Semifinali - Venerdì 18 marzo

BRESCIA-SPORT MANAGEMENT 12-3 (3-0; 4-2; 1-1; 4-0)
Brescia: Del Lungo, Guerrato, C. Presciutti 1, Randelovic, Molina 4, Rizzo 3, Damonte, Nora 1, N. Presciutti, Bertoli, Ubovic 2, Napolitano 1, Dian. All. Bovo.
Bpm Sport Management: Oliva, Busilacchi 1, Brambilla, Coppoli 1, Petkovic, Vergano, E. Di Somma, Jelaca, Mirarchi, Bini 1, Razzi, Deserti, Lazovic. All. Baldineti.
Arbitri: Caputi e Ceccarelli.
Superiorità numeriche: Brescia 2/7, Sport Management 1/6.
Note: espulso Bovo (all. B) per proteste.

LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Cifre. Chi non ha visto la partita tra Brescia e Sport Management può farsi un'idea di cosa è accaduto guardando le cifre della gara: entrambe le squadre hanno tirato 24 volte in porta, ma il Brescia ha segnato 12 gol, i padroni di casa soltanto 3.
Difesa strepitosa. Ma il Brescia ha giocato molto bene in ogni zona del campo e "la sua difesa è stata strepitosa", ha sottolineato durante il match Francesco Postiglione. "Impressionante anche la calma olimpica con la quale i biancazzurri di Bovo hanno giocato questa gara", ha aggiunto Dario Di Gennaro. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo - aggiungiamo noi - il Brescia ha gestito con troppa sufficienza qualche superiorità nella seconda parte del secondo tempo dando alla Sport Management l'opportunità di passare dal - 6 al -2. Ma sono dettagli.
Troppa pressione. Sport Management davvero brutta, a tratti inesistente, mai in partita. "Forse i nostri ragazzi - ha detto il presidente Tosi al microfono di Di Gennaro a metà partita - hanno sentito troppo il peso della responsabilità, non hanno retto sul piano emotivo a tutta la fantastica atmosfera che li circonda stasera nella Manara. In ogni caso il Brescia ha giocatori più abituati a giocare questo tipo di partite".
Randjelovic super. Due di questi giocatori sono Molina e Rizzo: 7 gol e 4 assist vincenti in due (bellissimo soprattutto quello di Rizzo per il terzo gol dello spagnolo), ma a fine gara Di Gennaro e Postiglione premiano la grande partita difensiva di Randjelovic: "E' lui il migliore in acqua stasera, è la miglior partita che gli ho visto giocare da quando è a Brescia", sottolinea il vice presidente federale.
Furia Baldineti. Già la prima parte della gara è un monologo del Brescia, che chiude la frazione avanti 0-3 (reti di Molina, Napolitano e ancora Molina). Nell'intervallo Baldineti, giustamente infuriato, è durissimo con i suoi giocatori: "Non avete le p..., stiamo facendo una figura di m...".
Cappotto. Ma nella seconda frazione le cose peggiorano per gli uomini di Baldineti. Il Brescia fa un altro tris (Rizzo, l'ottimo Ubovic e ancora Rizzo) e vola sul 6-0. "Una volta si diceva cappotto", commenta Di Gennaro.
Orgoglio. La Sport Management tira fuori l'orgoglio e va due volte a segno, molto bello il tiro vincente da fuori di Coppoli).  Ma il Brescia non abbassa la guardia e va all'intervallo più lungo sul +5 (7-2).
Petkovic. Di Gennaro e Postiglione aprono un dibattito su Petkovic: "E' vero che viene guardato a vista, ma spesso il croato viene meno in partite importanti come questa". Come se li avesse sentiti, Petkovic alla ripresa del gioco dà a Busilacchi il pallone del 7-3, poi recupera un bel pallone in difesa e lancia in controfuga Edoardo Di Somma, che si fa neutralizzare il tiro da Del Lungo, che stasera ha vinto nettamente il confronto col dirimpettaio Lazovic. Dal possibile -3 si va nuovamente sul +5 (8-3), con Nora che sfrutta l'ennesima controfuga vincente biancazzurra. La partita può considerarsi conclusa.
Mario Corcione

IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Nella seconda semifinale della Final Four di Coppa Italia 2016, l’An Brescia impartisce una lezione piuttosto severa ai padroni di casa dello Sport Management: a Busto Arsizio, i ragazzi di Sandro Bovo s’impongono 12 a 3 (3-0, 4-2, 1-1, 4-0, i parziali), guadagnandosi il diritto di contendere alla Pro Recco (vittoriosa per 13 a 5 sulla Canottieri Napoli) il secondo trofeo tricolore. Contro lo stesso avversario della semifinale dell’anno scorso (e con gli stessi arbitri dell’amara finale), il sette bresciano sfodera una prestazione di sostanza, e di grande qualità, che schianta uno Sport Management mai entrato in partita, probabilmente condizionato da un eccesso di pressione per il fatto di organizzare un evento di grande importanza.
Fin dai primi istanti del match, l’An fa capire le proprie intenzioni: la partenza è con la giusta determinazione, quella che serve nelle occasioni che contano. Difesa ferrea, senza sbavature, attacco con la grinta e la lucidità migliori. È così che l’An per ben undici minuti non subisce reti, con gli avversari costretti a stare sempre lontani dalla porta, senza la possibilità di servire i centroboa, e con l’adeguata prontezza nel finalizzare le occasioni da gol. Nel secondo tempo, il copione non cambia, la grinta dei biancazzurri continua a segnare l’incontro: i padroni di casa riescono, sì, a infrangere la porta di Del Lungo (la prima volta su tiro deviato, in superiorità, e la seconda con una soluzione dal perimetro) ma la sostanza non cambia, per lo Sport Management non è giornata. Dopo una terza frazione interlocutoria, nell’ultimo tempo Presciutti e compagni completano l’opera lasciando nuovamente a zero (come avvenuto nel primo periodo) gli avversari (che danno quasi l’impressione di essere storditi) e andando a segno per quattro volte. Ora la concentrazione si sposta sulla sfida ai biancocelesti recchelini: testa bassa e ancora determinazione al massimo.
«Abbiamo disputato una grande prova difensiva – commenta il tecnico bresciano, Bovo -, sono molto contento. Con grande cura abbiamo preparato la partita e siamo riusciti ad eseguire quanto ci eravamo proposti. Temevo questo match perché loro sono un ottimo gruppo e venivano da un eccellente periodo di forma: forse non sono riusciti a gestire la pressione. Comunque sia, noi siamo stati bravi, decisi, sempre attenti. Adesso dobbiamo recuperare in fretta e giocarci la finale con lo stesso atteggiamento mentale di oggi».    
Stefano Gussago
 
IL COMUNICATO DELLA BPM SPORT MANAGEMENT
Niente da fare per la BPM Sport Management. I Mastini in semifinale di Coppa Italia si arrendono alla An Brescia per 3-12 (0-3, 2-4, 1-1, 0-4) e vedono così sfumare il sogno di giocare la finale di fronte al proprio pubblico.
Passivo pesante causato soprattutto dal parziale di 0-6 subito nei primi 11 minuti di gioco, e che ha condizionato il resto del match. BPM Sport Management troppo contratta nella prima frazione e il Brescia ne approfitta con una doppietta di Molina e un gol di Napolitano. Anche sfortunati i ragazzi di Baldineti che colpiscono due legni, rispettivamente con Petkovic e Jelaca. Secondo tempo ancora nel segno della squadra di Bovo che sigla altri tre gol (doppietta Rizzo e Ubovic) in meno di tre minuti. Sul parziale di 0-6 per gli avversari arriva la reazione della squadra di casa con i gol di Bini e Coppoli, ma ad un minuto dalla fine Ubovic fissa il parziale sul 2-7.  Terzo tempo, caratterizzato da minore intensità, con un gol per parte: Busilacchi per la BPM SM e Nora per la An Brescia. Infine, i quattro gol bresciani nell’ultimo parziale fanno calare il sipario sul match.
Amareggiato il Presidente Sergio Tosi alla fine della partita: “Peccato perché tutti speravamo in un esito diverso. Troppa pressione da parte dell’ambiente? Non credo, sicuramente Brescia è più abituata a partite di questo tipo. Ora dobbiamo rialzarci. Domani davanti al nostro pubblico dovremo reagire”. Sulla stessa linea anche il Team Manager Gianni Averaimo: “Purtroppo non abbiamo giocato come sappiamo fare. Sono stato giocatore anche io e capisco lo stato d’animo dei ragazzi in questo momento. Se vogliamo migliorare dobbiamo imparare dagli errori commessi in questa partita”.Nella prima semifinale la Pro Recco ha battuto 13-5 la Canottieri Napoli. Per i liguri tripletta di Sukno e sofferenza solo nel primo quarto chiuso in svantaggio 3-2. Poi blackout giallorosso per un tempo e mezzo che ha consentito a Tempesti & co di scavare il divario decisivo.
Domani le finali: il 3°/4° posto alle ore 15 vedrà di fronte CC Napoli e BPM Sport Management, mentre alle ore 17:15 si giocheranno il trofeo Pro Recco e An Brescia (diretta Rai Sport 2).
Giornata all’insegna del divertimento alle Piscine Manara di Busto Arsizio. Prima di Pro Recco - CC Napoli il sindaco Gigi Farioli è stato premiato come “Uno di Noi”, riconoscimento conferito dal Presidente Tosi a personaggi illustri, tifosi della BPM Sport Management. Domani lo stesso premio sarà conferito a Camillo Cametti. Poi tante altre iniziative, come la lotteria a premi, l’area giochi per i bambini, o ancora l’animatore “spara-magliette” che ha lanciato t-shirt al pubblico presente sugli spalti. Inoltre per tutta la durata delle due partite il pubblico ha potuto visitare il museo e gli stand dei partner commerciali.
Daniele Pernella

PRO RECCO-CANOTTIERI NAPOLI 13-5 (2-3; 3-0; 3-1; 5-1)
Pro Recco: Tempesti, F. Di Fulvio, Mandic 2, Figlioli, Giorgetti 2, Sukno 3, Giacoppo 1, Aicardi, Figari 2, Bodegas, A. Ivovic 1, A. Fondelli 2, Pastorino. All. Pomilio.
Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore, Di Costanzo 1, Baviera, Brguljan Dar., Borrelli, Mattiello 1, Campopiano 1, Maccioni, Velotto, Baraldi, Esposito 2, Vassallo. All. Zizza.
Arbitri: Colombo e Lo Dico.
Superiorità numeriche: Pro Recco 1/4 + 2 rigori, Canottieri Napoli 3/7.
Note: ammonito Zizza (all. Canottieri Napoli) per proteste.

LA PARTITA VISTA IN TIVU'
Vetrata. Organizzazione quasi perfetta della Bpm Sport Management. Il quasi è per il sole che arriva dalle vetrate e che disturba i giocatori per tutta la gara. Ma non è difficile porvi rimedio per domani in occasione della finale: basta una serie di pannelli.
Canottieri a testa alta. La vittoria della Pro Recco è netta, "ma la Canottieri Napoli non merita uno scarto di otto reti", dice Dario Di Gennaro a fine gara. La spiegazione di Francesco Postiglione è molto semplice: "La squadra di Zizza ha dispitato un'ottima partita".
Troppi gol in controfuga. Unico neo, in casa giallorossa, le troppe reti subite in controfuga, alcune delle quali anche in seguito a superiorità numeriche a favore degli uomini del Molosiglio.
Esecuzioni perfette. La Canottieri Napoli segna due reti a uomini pari (Di Costanzo nel primo tempo, Mattiello nel quarto) e tre in superiorità, tutte eseguite in maniera impeccabile.
Vantaggio giallorosso. E' proprio raro vedere la Pro Recco che perde un parziale in campionato. Ebbene, alla fine del primo tempo il punteggio è 2-3 per la Canottieri Napoli, vantaggio meritato. Giallorossi molto attenti in difesa e precisi in attacco, al contrario dei biancocelesti.
Un'altra Pro Recco. Ma già nella seconda frazione entra in acqua un'altra Pro Recco, che capovolge il punteggio (5-3). "I biancocelesti - spiega Postiglione - hanno alzato i ritmi di gioco sfruttando molto bene il contropiede".
Felugo. Nell'intervallo più lungo Di Gennaro chiede al presidente biancoceleste Felugo "perchè da qualche tempo, soprattutto in Champions, la Pro Recco ha accusato un calo che si è intravisto anche in questa gara con la Canottieri?". Ecco la risposta: "Innanzitutto non è possibile giocare sempre al top con tutti gli impegni che abbiamo. I nostri giocatori non sono marziani. E poi, per quanto riguarda la partita di oggi, bisogna dire che la Canottieri sta giocando un'ottima gara, soprattutto in difesa, a cominciare dal portiere Vassallo.
Tempesti e Turiello. Il portiere della Pro Recco fa poche parate contro i giallorossi, ma tutte importanti, e contribuisce all'allungo biancoceleste, che si concretizza - come detto - soprattutto grazie a gol realizzati in contropiede. Nel quarto tempo, nella Canottieri Napoli, c'è spazio anche per il secondo portiere Turiello.
Arbitri. Ottima la direzione di gara di Colombo e Lo Dico. Valutano sempre correttamente tutte le situazioni importanti, a cominciare da un rigore non concesso ad Aicardi, che prima di subire il fallo, tutto solo davanti a Vassallo, rinuncia troppo esplicitamente a giocare lasciando cadere il pallone.
Mario Corcione