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Editoriale

Gli Stati Uniti sono ancora troppo per il Setterosa: le azzurre perdono 14-6 e giocheranno per il bronzo

  Pubblicato il 30 Giu 2122  17:25
Italia-USA 6-14(Parziali: 0-3; 2-3; 1-4; 3-4 )
Italia: Teani L. , Tabani C. , Marletta C. , Avegno S. 2, Queirolo E. , Giustini S. 1, Picozzi D. , Bianconi R. 2, Emmolo G. , Palmieri V. , Galardi G. 1, Viacava G. , Banchelli C. . All. Silipo
USA: Jhonson A. , Musselman M. 1, Prentice T. 1, Fattal R. 3, Jhonson E. , Steffens M. 2, Haralabidis S. 1, Neushul R. 1, Mammolito D. , Gilchrist K. 2, Weber B. , Raney J. 3, Longan A. . All. Krikorian
Arbitri: Stavridis (GRE), Gomez Pordomingo (Esp)
Note: Uscite per limite di falli Giustini (I) a 6'22 e Galardi (I) 7'23 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Italia 3/9 + un rigore e Usa 7/10 +2 rigori. Espulse per reciproche scorrettezze Palmieri (I) e Mammolito (U) a 5'00 del quarto tempo. Picozzi (I) fallisce un rigore (traversa) a 2'41 del secondo tempo. In porta Banchelli (I) e Longan (U). Teani (I) subentra a Banchelli a inizio terzo tempo.
 
Al cospetto delle più forti del mondo per giocarsela, senza alcun timore reverenziale di sorta, e misurare a che punto è giunto il percorso di crescita di un gruppo che è ripartito da zero sotto la guida di Carlo Silipo ed, in poco più di un anno, è già tornato tra le prime quattro del campionato mondiale, risultato raggiunto, per l’ultima volta a Kazan nel 2015. Nell’incontro valevole per la prima semifinale del torneo femminile l’Italia, reduce dal 17-7 rifilato alla Francia, si tuffa nuovamente nella suggestiva cornice della Alfred Hajos per affrontare gli Stati Uniti, compagine che nel turno precedente ha liquidato 13-8 la Spagna. Contrariamente alle previsioni della vigilia Krikorian tiene in panchina la Jhonson e lancia tra i pali la Longan. Una partita a senso unico che vede la formazione a stelle e strisce condurre le operazioni fin dalle prime battute premia le statunitensi che si aggiudicano l’incontro imponendosi, in maniera molto netta, con il punteggio di 14-6. La fotografia più efficace della partita è forse nella differenza di percentuale di efficacia in fase conclusiva, dato che contrappone il 58% della compagine in calottina scura all’ampiamente deficitario 16% delle azzurre. Quella americana sembra una macchina difficilmente arginabile che conferma la bontà di una rosa profonda che nel giorno in cui il numero uno osserva la sfida dalla panchina trova la prestazione maiuscola dell’altro estremo difensore. Il Setterosa non deve assolutamente demoralizzarsi per una sconfitta che poteva tranquillamente essere preventivabile e non mina assolutamente il percorso fin qui compiuto ma Palmieri e compagne devono continuare a lavorare per cercare di arrivare, nel tempo, a competere anche con quella che al momento è, molto probabilmente, la compagine più forte del mondo. La premessa essenziale deve essere però quella di una squadra che scende in acqua senza soggezione anche contro le rivali più difficili e con la voglia di continuare ad esprimere la propria pallanuoto; il confronto odierno deve essere archiviato nel più breve tempo possibile come una proficua occasione di crescita che potrà aiutare la formazione azzurra nel suo cammino. Prioritario ora recuperare le energie mentali perché sabato si torna in vasca per disputare la finale per il terzo posto e conquistare il gradino più basso del podio potrebbe essere davvero un risultato splendido per l’Italia.
Credits: Giorgio Perottino/DBM