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Editoriale

Francesco Di Fulvio iscrive il suo nome nella storia onorando la celebrazione della leggenda Tempesti

  Pubblicato il 28 Mar 2122  11:29

Nel giorno che la Pro Recco ha scelto di dedicare alla celebrazione del grande ex Stefano Tempesti, una leggenda vivente che ha contribuito a scrivere la storia recente del club più titolato al mondo, Francesco Di Fulvio ha deciso di tagliare un prestigioso traguardo che lo pone ancor di più accanto ai grandi della pallanuoto italiana ed internazionale. Il rigore impeccabilmente trasformato per il punto del provvisorio 3-0 nel match contro il Circolo Canottieri Ortigia ha consentito al bomber abruzzese di andare a segno per la centesima volta consecutiva nei match del massimo campionato, striscia iniziata, come ricorda lo stesso giocatore, il 13 maggio 2017. Emblematico che il punto che ha sancito il primato sia stato segnato ad un rivale che per tanti anni ha rappresentato, per il titolare della calottina numero due, non solo un compagno di squadra ma un fratello maggiore che ha saputo consigliarlo ed accompagnarne la crescita, percorso nel quale ha inciso in maniera notevole la figura di un’altra leggenda, Manel Estiarte. Con la freddezza del giorno dopo è lo stesso Di Fulvio a commentare la sua “impresa”
 
Ricordi il gol che ha inaugurato la tua striscia vincente?
Sì era il 13 maggio del 2017, vincemmo contro la Canottieri Napoli a Camogli che quell'anno era la nostra piscina di casa.
 
Quale portiere ha rappresentato per te l’avversario più difficile da superare?
Sicuramente Tempesti, anche sabato ho dovuto faticare per segnare, solo su rigore potevo batterlo. Stefano ha disputato una partita incredibile ma non è una novità per lui.
 
Se devi scegliere il gol più bello da usare come icona del tuo primato quale indichi?
Potrei dire quelli nelle finali Scudetto, ma sarebbe banale. E allora ne scelgo uno contro il Brescia della regular season. Era la stagione 2018/2019, giocavamo a Sori qualche giorno prima di Natale. Partita tesa ed equilibrata, segnai il gol decisivo del 12-11 ad una decina di secondi dall'ultima sirena.
 
Quanto ha inciso, nel tuo percorso di sportivo, il modello di Estiarte?
Tantissimo, sportivamente ma soprattutto a livello umano. Lui è una persona speciale, un punto di riferimento, e sono onorato sia sempre al nostro fianco, mio e della mia famiglia. Peccato solo non averci giocato insieme…
 
Credit: Schenone