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Editoriale

Ferrero: daremo il massimo. Vogliamo qualificarci per la Final Eight di Champions League

  Pubblicato il 18 Apr 2121  13:22
Giocare a testa alta ogni partita per dare il massimo dal primo all'ultimo minuto e poi tirare le somme. Questo l'obiettivo del Circolo Canottieri Ortigia che da domani a mercoledì scende in acqua ad Ostia per disputare il terzo concentramento di Champions League. Il momento non è sicuramente dei migliori per la formazione aretusea ma la forza di credere in un sogno, il desiderio di ritrovare la necessaria serenità e la consapevolezza di non aver nulla da perdere possono essere le armi che spingono i ragazzi di Piccardo a dare quel qualcosa in più per giocarsi fino in fondo le possibilità di riuscire a centrare quella che sarebbe un ancor più storico ingresso nella Final Eight alla prima partecipazione nel massimo torneo continentale per club. Analizza la situazione, con la lucida maturità di un senatore, il giovane attaccante Filippo Ferrero (nella foto di Simona Amato). 
 
Quale eredità vi ha lasciato il pari conquistato alla Vitale contro la Rari Nantes Salerno?
Dobbiamo ritrovare la serenità e la gioia di giocare, il divertimento che ci ha sempre accompagnato fino a poco tempo addietro. Dobbiamo essere più tranquilli nel gioco e avere un po’ più di spensieratezza, componenti che ci regalano la fiducia in noi stessi perché quando entri in acqua libero da preoccupazioni giochi sicuramente meglio.
 
È innegabile che il rendimento dell’Ortigia sia nettamente calato negli ultimi tempi. Quali sono le cause alla base del delicato momento che la squadra sta vivendo?
In questo ultimo periodo ci è mancata la serenità, la tranquillità e la capacità di avere la testa sgombra dai pensieri. Giocare con la voglia di divertirci e di divertire fino ad ora è stata la nostra forza.
 
Quali sono gli aspetti del gioco su cui il gruppo può registrare i maggiori margini di progresso?
Esistono sicuramente aspetti del gioco migliorabili ma credo che sia più una questione di mentalità che tecnico-tattica, motivo per il quale non entro nel merito. Abbiamo un minimo di tempo per liberare la testa dai pensieri negativi che possono turbarci e dobbiamo ritrovare un minimo di compattezza per ripartire al mille per mille.
 
Da domani vi attende il terzo concentramento di Champions League ad Ostia. Quali difficoltà presentano le tre partite che affronterete?
Ci aspettano tre giorni di Champions che dobbiamo affrontare con la massima serenità ma sapendo che è un’occasione per ritrovare fiducia in noi stessi e il gioco che abbiamo proposto fino ad ora.
 
Credete ancora nella qualificazione alla Final Eight di Belgrado?
Non partiamo battuti, ci crediamo sempre perché è stata una stagione che, tra alti e bassi, ha dimostrato che siamo una squadra costruita nel modo giusto che può ambire a posizioni di rilievo. Abbiamo capacità, voglia e grinta per arrivare ovunque perciò dobbiamo pensare a giocare, partita per partita, al meglio possibile senza pressioni ed è l’unico modo che ci può portare a poter sperare di ottenere risultati anche in Champions League, competizione che abbiamo dimostrato di meritare. Ad inizio anno abbiamo dimostrato di essere la squadra migliore all’interno del concentramento preliminare. Siamo in Champions non per casualità ma perché c’è dietro un lavoro da parte di tutta la squadra, della società. Dobbiamo onorare quello che ci siamo sudati e per cui abbiamo lottato per cui andremo a Roma con la cattiveria giusta per poter andare più avanti possibile. Possiamo pagare qualcosa a livello di esperienza ma abbiamo dimostrato di essere tra le migliori d’Europa per una ragione e vogliamo lottare fino all’ultimo per rimanere in Champions.
 
Quanto aiuta il tuo percorso di crescita confrontarti con i migliori giocatori del panorama continentale?
Per noi giovani è un’occasione per confrontarci con le squadre migliori al mondo perciò dobbiamo anche viverla come se andassimo a scuola, giochiamo per vincere ma tutto quello che viene è insegnamento. Qualsiasi cosa possa succede dobbiamo viverla come se andassimo lì per imparare ma al tempo di stesso dobbiamo cercare di sforzarci per cercare di superare i maestri. Non dipende solo da noi ma faremo il massimo per ottenere quello che per noi sarebbe un risultato straordinario, l’ingresso in Final Eight. Siamo fiduciosi di poter dimostrare che abbiamo vissuto solo un momento di difficoltà e che siamo un gruppo compatto che sa rialzarsi dopo i momenti difficili.