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Editoriale

Felugo: Si chiude un 2022 memorabile per noi. Punta Sant’Anna è fondamentale per la crescita del progetto Pro Recco

  Pubblicato il 29 Dic 2122  10:47

Il 2022 s’inserisce, di diritto, tra le annate memorabili della storia della Pro Recco. Il club ligure, guidato in panchina da Sandro Sukno, conquista il pieno di trofei e può fregiarsi nuovamente, dopo sette anni di attesa, del Grande Slam. Non può che essere il presidente Maurizio Felugo a ripercorrere le tappe fondamentali di un percorso stratosferico evidenziando quanto il ritorno nella piscina Ferro di Punta Sant’Anna sia fondamentale sia per rinsaldare il legame tra squadra e città che per la crescita del settore giovanile. Non ci si può, però, permettere il lusso di alcun rallentamento perché la gioia per i trofei conquistati è già in archivio e si lavora già per arrivare nelle migliori condizioni al momento decisivo dell’annata, pronti a scrivere nuovi importanti capitoli della storia del club.
 
Dopo sette anni la Pro Recco torna a vincere il grande Slam. Se deve scegliere un’immagine come icona del vostro trionfale 2022 su quale ricade la sua attenzione?
Scelgo il quarto di finale di Champions League contro il Barceloneta deciso dal gol di Zalanki nell’ultimo minuto e mezzo di gioco. Per me è stata la partita più bella dell’anno, a detta di molti esperti una delle più belle delle ultime stagioni, uno spot per la pallanuoto.
 
Quattro competizioni ed altrettanti titoli vinti. Si aspettava questo tipo di esordio quando ha deciso di affidare la panchina della prima squadra a Sandro Sukno?
Confidavo potesse proseguire il lavoro iniziato da Gabi Hernandez la stagione precedente ma che allo stesso tempo potesse darci qualcosa di diverso perché riconfermarsi è sempre più difficile e servono stimoli nuovi. Quando l’ho contattato, la scorsa estate, mi è bastato ascoltare la sua prima risposta per capire che era la persona giusta.
 
Da un esercito di campioni ad un gruppo che ha saputo compattarsi davanti alle difficoltà e diventare una famiglia nella quale ciascuno è pronto a dare tutto per il bene della squadra. E’ questa la svolta che il gruppo ha operato da Belgrado 2021 in poi?
La squadra sta dimostrando di essere un bel gruppo, rispetto al passato emergono tutti, ovviamente con qualità individuali importanti. Si gioca come collettivo senza affidarsi o sperare solamente nel singolo: questo è stato decisivo nei momenti difficili che naturalmente si presentano nell’arco di una partita, anche se serve sempre un pizzico di fortuna, cosa che in passato talvolta non abbiamo avuto. Sono convinto che il fatto di essere ritornati nella nostra piscina, Punta Sant’Anna, abbia accelerato questo processo: c’è il legame con la città e poi quello con i nostri giovani che si allenano prima dei campioni, a stretto contatto con loro, fattori determinanti nel creare un’energia positiva.
 
Quando si arriva lassù in alto non sempre è facile riuscire a tenere costantemente alta la tensione per lanciarsi verso nuovi obiettivi. Come si fa a tenere tutti sulla corda?
Chi gioca da noi sa che le vittorie durano lo spazio dei festeggiamenti, diventano il passato molto velocemente e ci si concentra subito sul prossimo obiettivo. È il Dna della squadra, chi viene a Recco lo sa e infatti ci sono giocatori che possono giocare qui e altri che non possono, allenatori che possono allenare la Pro Recco e altri che non possono. È un Club unico, in tutto.
 
La vittoria più emozionante è senza dubbio quella della Champions contro il Novi Beograd. Che cosa ha pensato quando Zalanki ha pareggiato a pochi secondi dalla fine dei regolamentari e quando Jaksic è andato a sfidare Negri nella serie dei rigori?
È stato un vortice di emozioni che ha lasciato poco spazio ai pensieri durante la partita. Era una sfida che sembrava persa più volte nell’arco dei 32 minuti, Zalanki ci ha chiaramente aiutato in maniera importante con la sua qualità di tiro permettendoci di arrivare ai rigori. E poi la chiusura del cerchio con Negri che “ipnotizza” Jaksic, il miglior giocatore del match, il segno del destino che ci voleva ancora vincitori a Belgrado.
 
Che cosa vorrebbe dire per la Pro Recco realizzare uno storico tris di successi consecutivi, impresa che nessuno ha realizzato da quando esiste la Champions League?
È un obiettivo anche questo che però adesso è lontano dai nostri pensieri, la squadra ha cambiato qualche elemento e sta lavorando per arrivare a giocarsi in primavera tutti gli obiettivi come ha fatto negli ultimi anni: ci saranno due trofei da conquistare prima delle finali di Champions League. Certo, vincere la terza coppa consecutiva sarebbe qualcosa di incredibile, pensiamo all’impresa che ha fatto il Real Madrid, nel calcio, vincendone tre in fila tra il 2016 e il 2018. La speranza è arrivare a Belgrado con quella qualità che ci ha accompagnato nei momenti chiave dell’anno passato.
 
Quali sono le richieste del presidente Felugo al nuovo anno?
Mi auguro di vedere ancora la nostra squadra mostrare questo tipo di pallanuoto, che mi piace molto, e che ci sia sempre l’energia e la voglia di superare le difficoltà aiutandosi uno con l’altro. L’auspicio, più in generale, è di continuare a lavorare a Punta Sant’Anna, una struttura fondamentale anche nella crescita costante delle nostre giovanili: la Pro Recco ha bisogno della sua piscina per rimanere ad alti livelli e mi auguro che le istituzioni siano al nostro fianco per continuare a scrivere nuove pagine di storia della società.