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Editoriale

E' ufficiale: a Sori la Final Six di A1 maschile

  Pubblicato il 23 Mar 2116  07:50
COMUNICATO STAMPA PRO RECCO
Prende la parola il Presidente Felugo, la voce è bassa, quasi strozzata: "Prima di iniziare l'ntervista lasciatemi esprimere la mia più profonda vicinanza al Belgio, a tutti i suoi abitanti e a tutti quegli atleti meravigliosi che fanno grande la vita sportiva di questo Paese. Lo Sport, appunto, è amicizia e rispetto: valori fondamentali che ci piace ricordare soprattutto in giornate tristi e nere come questa; ore terribili in cui il mondo intero è scosso da atti spaventosi e aberranti quali sono gli attentati terroristici".
Un trofeo per ogni carica, si potrebbe fotografare in questo modo lo scatto istantaneo del cammino della Pro Recco e del suo Presidente fino a sabato 19 marzo 2016, giorno in cui il sodalizio biancoceleste ha messo le mani sul 56°Trofeo della propria storia. Maurizio Felugo, numero uno della società, dopo aver contribuito a tanti successi in acqua, tiene oggi per mano la Pro da dietro la scrivania.
 
Presidente, arriva il suo primo Trofeo nella nuova veste dopo la Supercoppa Europea vinta nei panni del Direttore Generale. Quali emozioni?
"Tante ma sicuramente è diverso. Cambia il modo di vivere la gara, ma quante emozioni. In palio c’era per noi uno dei quattro obiettivi stagionali. E’ importante averlo centrato confermandoci su ottimi livelli”.
Dica la verità, in quante occasioni avrebbe voluto svestire la camicia e correre verso la panchina per indossare, anche solo per un minuto, la calotta numero 6?
“(Ride, ndr) C’è stato più di un momento, ve lo assicuro. Tuttavia ormai so bene quale sia il mio ruolo e poi i ragazzi se la cavano alla grande”.
Senza contare il periodo difficile e di stress psico-fisico che gli atleti stanno attraversando.
“Proprio così. Il trofeo è arrivato in un momento difficile della stagione. I ragazzi sono sottoposti a uno sforzo immane con impegni continui. Spesso, a pagarne il caro prezzo, sono gli atleti stessi con infortuni frequenti come Ivovic e Tempesti. La forma non può essere sempre al top e il pericolo di commettere errori è dietro l'angolo. Era importante vincere e l’abbiamo fatto. A maggio cercheremo di farci trovare ancora più in forma. Non dimentichiamo che i ragazzi, dopo Busto Arsizio, sono partiti per la Nazionale. Conveniamo tutti, compresi altri presidenti di altre società, quanto sia proibitivo l’anno olimpico con tutti questi impegni”.      
Lo scorso anno in acqua a festeggiare la vittoria, oggi in tribuna ad applaudire la propria formazione. Come cambia Maurizio Felugo dal costume alla cravatta?
"Spero non cambi in nulla, credo che al di là della differenza di ruolo sia fondamentale impegnarsi sempre al massimo per la propria società e la propria squadra, al fine di centrare nel migliore nei modi ogni obiettivo prefissato. Così come facevo in acqua cerco di farlo ora fuori. Ripeto, non cambia molto. Certamente passo meno tempo con loro, ma quando c’è da unirsi la famiglia Pro Recco c'è sempre”.
Dopo la vittoria in Coppa Italia, un’altra sfida. La Pro Recco porterà in Liguria la prima edizione della Final Six del Campionato italiano che assegnerà lo Scudetto 2016. 
“Adesso è ufficiale. Sarà un evento unico e speriamo di grande effetto per il nostro territorio e per tutta la Pallanuoto. In tre giorni ci si gioca tutto: Scudetto e Salvezza. Il nostro obiettivo è quello di vincere, ma anche di organizzare al meglio un evento che potrà avere importanti ricadute su tutto il nostro movimento. In questo senso voglio ringraziare la Fin nella persona del Presidente Paolo Barelli che con grande spirito di collaborazione ci ha permesso di portare questo evento in Liguria. Un sentito ringraziamento anche al Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, con il quale abbiamo condiviso quanto sarà importante questa occasione per promuovere il nostro territorio. Sono contento perché credo che portare la prima edizione della Final Six in Liguria sia un altro importante passo per consolidare la nostra Società sul territorio, verso quella Scuola di Pallanuoto che è il nostro prossimo obiettivo. Sarà l’occasione per permettere a tutti di godere di un grande evento e trasmettere, a chi non lo sapesse già,cosa significhi giocare nella Pro Recco e vivere con i nostri colori tatuati sulla pelle. Sarà bellissimo giocare in una piscina colma di tutti quei ragazzi, bambini, genitori, tifosi, curiosi e addetti ai lavori che ci hanno seguito per tutto l’anno e che da sempre sono al nostro fianco”.
Una sorta di antipasto olimpico?
“Direi di sì. Sarà una tre giorni di grande livello sia per la lotta Scudetto sia per la corsa Salvezza. Credo che mai come quest’anno i giochi siano aperti per tutti, la partita secca rande tutto più imprevedibile. Il nostro obiettivo sarà rendere tutto speciale creando un contesto speciale”.
Un’altra conferma del grande momento che sta attraversando il “Levante” ligure in campo sportivo. Dalla Pro Recco a Spezia ed Entella. Un vero traino per la Liguria.
"Il mio obiettivo è cavalcare questa onda di entusiasmo e di risultati sportivi. Spezia, Entella, Pro Recco. Stiamo dando un’immagine fantastica, inutile nascondersi. Abbiamo vistoquanto il derby in Serie B sia stata una vetrina eccezionale. Non dimentichiamo anche le grandi eccellenze del nostro territorio come WyLab con il suo mix di sport e tecnologia. Il Levante fa da traino alla Liguria e la Pro Recco vuole essere con orgoglio in prima fila”.
Lo scorso anno era vicino al suo capitano e amico Stefano Tempesti - come in ogni vittoria - ad alzare la coppa. A Busto no, chi manca di più a chi?
“(Ride, ndr). I protagonisti quando si vince sono sempre i ragazzi, non vedo nessuna logica nella mia presenza sul podio. In acqua - forse - al mio amico Stefano manco, ma i ragazzi stanno prendendo la strada giusta. Bravi loro”.
Per altro, non appena Capitan Tempesti ha lasciato la Coppa Italia ai compagni è corso verso gli spogliatoi dove lo aspettava proprio l’ex compagno di squadra. Un abbraccio profondo. Da vincenti. Certe cose, in fondo, non cambiano mai.