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Editoriale

Di Fulvio: la Final Eight di Belgrado sarà una delle più belle degli ultimi anni. Siamo pronti per affrontare il Barceloneta

  Pubblicato il 01 Giu 2122  18:03
Prende il via domani la Final Eight di Champions League che, per il secondo anno consecutivo, si disputa nella suggestiva cornice della Vlaho Orlic di Belgrado. La Pro Recco, reduce dalla vittoria dello scudetto numero 34, e campione d’Europa in carica, è pronta a scendere in acqua per difendere il titolo conquistato lo scorso anno e centrare quella doppietta che nell’albo d’oro del torneo manca dal 2007-08.  Non sarà però facile il compito che attende il club presieduto da Maurizio Felugo che già domani è atteso dal difficile quarto contro il Barcleoneta, incontro che potrebbe valere tranquillamente la finale. Francesco Di Fulvio inizia la sua analisi dalla vittoria ottenuta sabato scorso contro l’AN Brescia, formazione che i recchelini potrebbero ritrovare in finale, per poi presentare il percorso che attende i liguri in una tre giorni nella quale sarà fondamentale riuscire a stare costantemente con la testa nella gara e non perdere la calma nei momenti di difficoltà.
 
Che sapore assume per la Pro Recco la vittoria del tricolore numero 34, successo giunto ad appena dodici mesi di distanza dalla sconfitta patita lo scorso anno?
È stata una vittoria stupenda perché arrivata dopo tre gare combattutissime. Abbiamo vinto a Punta Sant'Anna dopo 13 anni e siamo ripartiti alla grande, con la piscine piene, lasciandoci alle spalle un periodo difficile.
 
Quali sono state le chiavi su cui la squadra ha costruito la sua vittoria in gara 3?
Sicuramente la solidità difensiva, prendere due gol in una finale non capita spesso.

Quale credi sia stato lo step di crescita più significativo che la squadra ha compiuto grazie all’arrivo in panchina di Sandro Sukno?
È stato bravo a creare un grande gruppo dentro e fuori dall'acqua. Ci ha dato compattezza in difesa e riesce a mantenere alta la nostra concentrazione sia in allenamento sia in partita.
 
Domani inizia la Final Eight di Champions League. Che manifestazione sarà quella di Belgrado?
Una delle più belle degli ultimi anni perché si affrontano squadre di altissimo livello.
 
Che cosa significa per la pallanuoto italiana allineare ai nastri di partenza le vincitrici dei due gironi di qualificazione?
Un bello spot per la pallanuoto italiana, dà valore al movimento e al nostro campionato ma in Champions quello che conta arriva adesso, il passato è alle spalle.
 
Quanto ritieni possibile ritrovare l’AN Brescia in finale?
Credo che ci siano tantissime possibilità, è una formazione che può vincere contro chiunque così come possiamo farlo noi.
Quali saranno, tra le formazioni straniere, le avversarie più pericolose nella corsa verso la difesa del titolo vinto lo scorso anno?
Almeno tre: Novi Beograd che gioca in casa, Ferencvaros e Barceloneta.
 
Il vostro percorso inizia dal difficile match contro il Barceloneta. Che tipo di match possiamo attenderci contro la formazione spagnola?
Potrebbe essere tranquillamente una finale, noi veniamo da una partita tosta contro il Brescia e siamo pronti con la mente ad un'altra battaglia. Il Barceloneta non gioca da tre settimane una gara ufficiale, vediamo come entrerà in acqua.

Quali fattori risulteranno decisivi per riuscire a conquistare la vittoria?
Saper rimanere calmi, ci saranno momenti difficili, cosa normale quando si giocano tre partite in 72 ore. Vince chi saprà restare con la testa sempre dentro la gara. Grazie alla formazione e al supporto del Gruppo Sportivo dell'Esercito, al quale sono orgoglioso di appartenere, ho ulteriormente migliorato questa mia capacità da applicare in gara. 


Esordire con un match a cinque stelle, che potrebbe valere tranquillamente una finale, rappresenta uno stimolo ulteriore a far bene da subito oppure avresti preferito un approccio più tranquillo?
No, a questo livello tutte le partite portano insidie e vanno giocate al massimo.
 
Credits: Enrico Casiraghi