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Editoriale

Dal calcio femminile un esempio da seguire

  Pubblicato il 08 Mar 2116  08:49
Avete presente il "caso Gallo" di qualche settimana fa? Adesso è solo un ricordo e sicuramente si tratta di episodi di poco conto. Nella pallanuoto, così come in tutti gli altri sport, sono all'ordine del giorno, anche se nella stragrande maggioranza dei casi non si vengono a sapere.
Però, a volte, sono il sintomo di qualcosa che non va all'interno di un club, di problematiche magari irrisolte da anni e che, a lungo andare, influiscono negativamente sia sull'armonia all'interno di un sodalizio sia sul rendimento della squadra, oltre che - ed è questa la cosa più importante - sul benessere dei singoli.
La domanda a questo punto è: esistono, all'interno dei sodalizi sportivi, figure dirigenziali che hanno il compito di limitare (eliminare è forse impossibile) dissidi, incomprensioni e via dicendo? La risposta è no, almeno per quanto riguarda la stragrande maggioranza dei club, soprattutto quelli dei cosiddetti sport minori.
Ebbene, il Calcio Napoli femminile Carpisa Yamamay (e noi speriamo che il suo esempio possa essere seguito al più presto anche da club pallanuotistici) si è fatto promotore di un Progetto finalizzato alla creazione di nuove figure professionali che possano riempire questo vuoto. L'idea è del vulcanico Italo Palmieri, direttore generale del Napoli Calcio Carpisa Yamamay, ed è piaciuta immediatamente anche al suo presidente (nonchè sponsor) Raffaele Carlino. E' nato così, in collaborazione con la facoltà di Sociologia dell'Università Federico II di Napoli, un laboratorio per la formazione di nuovi operatori dello sport, in particolare di dirigenti in grado di gestire e ottimizzare i rapporti interpersonali all'interno dei sodalizi sportivi.
L'iniziativa è stata illustrata lunedì 7 marzo nella sede della Facoltà, nel cuore del centro antico di Napoli, alla presenza dell'assessore ai Giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente e dei tecnici e delle atlete del Calcio Napoli Carpisa Yamamay.
Il Progetto è stato già avviato ed ha come protagoniste sei neolaureate in Sociologia (NELLA FOTO). "Queste ragazze - ha spiegato Italo Palmieri - stanno monitorando tutta l'attività delle nostre squadre, senior e giovanili, con l'obiettivo di far emergere quelle problematiche che spesso sono ignorate o sottovalutate, e che invece vanno risolte per il bene degli atleti e del sodalizio stesso".
"Oggi nel calcio, e mi riferisco ovviamente a quello maschile - ha sottolineato a sua volta Raffaele Carlino - girano montagne di soldi, e gran parte di esse viene sprecata. Con una spesa minima, invece, le società calcistiche (ma ovviamente anche quelle di tutti gli altri sport) hanno l'opportunità di ingaggiare questa nuova tipologia di dirigente sportivo che stiamo formando. Ne trarrebbero enormi benefici".
Mario Corcione