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Editoriale

Con Varga e Zalanki l'Ungheria di Marcz scalda i motori. Il CT magiaro: "Ci prepariamo per Tokyo".

  Pubblicato il 30 Nov 2120  11:45
La sua Ungheria ha alzato al cielo l'unico trofeo internazionale messo in palio nella scorsa stagione fermata, poi, dal Coronavirus.
Lo ha fatto in casa, a Budapest, nel corso degli europei di pallanuoto, battendo la Spagna ai rigori.
Corsi e ricorsi storici; proprio nella capitale ungherese, nel lontano 1926, si disputò il primo campionato europeo della storia con lo stesso identico esito: magiari campioni per la prima volta nella storia ai danni della Svezia.
La nazionale tricolore rappresenta la selezione più titolata al mondo nella waterpolo: sono nove le volte in cui i giocatori ungheresi hanno indossato l'alloro olimpico salendo sul gradino più alto del podio.
Tra questi vi è anche lui, l'attuale coach dell'Ungheria Tamas Marcz. Nel 2000 ha preso parte alla memorabile cavalcata australiana dell'Ungheria, dando il via al grande slam olimpico che portò la formazione di Denes Kemeny a trionfare anche nelle successive due edizioni di Atene e Pechino.
Una rosa formidabile, quella magiara: Vari, Szecsi, Szekely, Marcz, Kasas, Molnar, Kosz, Varga, Steinmetz, Biros, Fodor, Kiss ed il compianto Tibor Benedek, un amico della nostra pallanuoto che manca ogni giorno di più.
Da atleta Marcz si è diviso tra Ungheria ed Italia indossando le calottinedi Vasutas, Savona, Chiavari, Eger, Nervi, Pro Recco ed Acquachiara. Dopo aver portato i napoletani alla prima storica qualificazione europea nel 2013, poi, decide di appendere la calottina al chiodo ed intraprende la carriera da allenatore proprio da dove era iniziato il suo percorso sportivo. Alla guida del Vasutas fa benissimo; nel 2014 diventa anche vice allenatore della nazionale femminile per poi essere nominato head coach della selezione maschile nel 2017 bagnando il suo esordio con un argento ai mondiali di Budapest.

Proprio l'Ungheria è la nazione in cui i club hanno iniziato molto presto la preparazione atletica per disputare la coppa nazionale oltre ad iniziare il nuovo campionato.
"Abbiamo iniziato la stagione con la coppa d'Ungheria giocando all'aperto a fine Luglio - ha spiegato Marcz -. Ad Agosto, poi, ci siamo dovuti fermare, causa Covid-19, per le fasi finali che abbiamo regolarmente concluso nel mese di Settembre. E' stato un bello spettacolo: abbiamo giocato in piscine scoperte davanti anche ad un pò di gente che siamo riusciti ad ospitare. In campionato, invece, stiamo riuscendo a giocare regolarmente e prima di Natale dovremmo arrivare alla quindicesima giornata. Dal mio punto di vista in campionato ci sono troppe squadre - ben 16 - ed avendo perso giocatori stranieri molto validi il livello tecnico si è abbassato; in compenso i giovani hanno molto più spazio e possono crescere. Ma la cosa più importante è portarlo a termine nel miglior modo possibile, vista la situazione d'emergenza sanitaria che tutto il mondo sta vivendo".

Il tutto, ovviamente, enlla massima sicurezza e rispettando un protocollo ben preciso...
"Certo, abbiamo un protocollo da seguire. Se in un club si verifica un caso di positività da Coronavirus l'atleta viene isolato fino a quando non si negativizza. Una volta prodotto un tampone negativo, però, non finisce qui. Ci vogliono circa quattro settimane affinché la situazione torni alla normalità poiché l'atleta viene sottoposto a visite sportive molto rigide ed a controlli per scongiurare una nuova ricaduta. Capita spesso che per un lungo periodo le squadre schierano in rosa atleti delle giovanili per cui l'esito di ogni partita è sempre incerto".

Come procede il lavoro della Sua nazionale in vista dei giochi nipponici di Luglio?
"Da Settembre a Novembre avevamo organizzato dei mini collegiali che, però, sono stati cancellati per permettere la conclusione della coppa e l'inizio del campionato. Sicuramente ci vedremo a Dicembre prima di Natale per cinque giorni così come a Gennaio, almeno per una settimana, prima dell'impegno in World League. Stiamo, poi, preparando un maxi collegiale a Febbraio quando il campionato si fermerà a causa della qualificazione olimpica, avendo diversi giocatori greci, canadesi o montenegrini che militano nelle rispettive nazionali. In quella occasione avremmo modo per lavorare con maggiore costanza avendo più tempo a disposizione per stare insieme. Non spetta a me capire come sarà organizzata l'Olimpiade. Posso dire solo che sono fiducioso ed ottimista: il mio principale obiettivo è far si che la selezione ungherese prenda parte ai Giochi nel miglior stato di forma possibile".

A proposito di stato di forma, come pensa che lo stop di circa sei mesi, abbia inciso sulla preparazione degli atleti?
"Onestamente credo non più di tanto. Ho avuto l'occasione di assistere a tante partite di Champions a Budapest e mi sono sorpreso nel vedere quante squadre abbiano espresso un buon gioco con un ritmo molto alto. Penso che alla fine tutte le nazionali arriveranno a Tokyo ben preparate e sono sicuro che l'Olimpiade giapponese sarà una delle più interessanti degli ultimi anni".

Parlava di LEN Champions League. Il Ferencvaros sarà l'unica formazione magiara impegnata nella massima competizione continentale. Crede che abbia buone possibilità di bissare l'ultimo successo?
"Innanzitutto sono molto contento che Budapest torni ad ospitare una nuova bolla per uno dei due gironi di LEN Champions League a Dicembre. Per quanto riguarda il Ferencvaros, si sa che ripetersi non è mai semplice ma il rientro di Denes Varga e Zalanki rappresenta un fattore importante se non decisivo. La squadra ha cambiato pochissimo quest'anno rispetto alla scorsa stagione inserendo in rosa diversi giovani che rappresentano il futuro del club. Sarà certamente dura anche perchè le avversarie europee si sono rinforzate ma i biancoverdi hanno tutte le carte in regola, anche quest'anno, per fare la loro parte".

Due rientri fondamentali anche per la Sua nazionale quelli di Varga e Zalanki...
"Certamente. Sono rientrati in acqua dopo due infortuni molto seri. Ho avuto modo di sentirli entrambi ed ovviamente sono felici di aver ripreso. Hanno già avuto modo di giocare partite ufficiali ma di concerto con i medici che li seguono si è deciso di non farli forzare troppo, favorendo una ripresa graduale. Ovviamente rappresentano due pedine fondamentali per la nostra selezione: con loro saremo ancora più compatti. Sono sicuro che con il passare del tempo migliorerà anche la loro forma fisica e mi auguro che possano tornare ad esprimersi ai livelli degli scorsi campionati europei di Gennaio o addirittura meglio".
 
L'ultima battuta della nostra chiacchierata riguarda Lei ed i suoi compagni di squadra. Si perchè, se proprio vogliamo dirla tutta, Lei non ha smesso del tutto di indossare la calottina: continua a divertirsi con la formazione dei Millennium Master insieme ad altri campioni...
"Mi auguro che, trascorso il periodo di emergenza sanitaria, si possa organizzare un grande evento promozionale con gli ex atleti. In altri sport manifestazioni simili hanno riscontrato grande successo anche perchè il pubblico si ricorda con piacere dei suoi vecchi campioni. Ogni anno è sempre più complicato organizzare un evento con i Millennium Master: pensate che abbiamo chiesto anche all'Italia di allestire una formazione composta da ex glorie ma non siamo riusciti ancora a coordinarci. Conoscendo il nostro manager, non escludo che in futuro non si possa assistere a manifestazioni internazionali di atleti master di alto livello finalizzate, come sempre, a migliorare la popolarità della pallanuoto".