QUARTO TURNO
Classifica finale girone A: Szolnok 28; Olympiakos 22; Brescia 17; Orvosi 12; Spandau 7; Olympic Nizza 0
Classifica finale girone B: Pro Recco 30; Eger 18; Jug 17; Barceloneta 14; Partizan 4; Hannover 3
IN NERETTO LE SQUADRE QUALIFICATE
COSI' NELLA FINAL SIX
Direttamente in semifinale: Pro Recco e Szolnok
Quarti di finale: Eger-Brescia e Olympiakos-Jug
BRESCIA-OLYMPIAKOS 13-10
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
BRESCIA - Un grandissimo Brescia è in Final Six di Champions. Affronterà nei quarti di finale l'Eger.
Contro l'Olympiakos, che in questo momento è senza dubbio tra le prime tre squadre al mondo, la squadra di Bovo commette un solo grande errore: l'espulsione per gioco violento di Paskovic in apertura di terza frazione. Non svegliare il can che dorme, dice il proverbio, e quel colpo ad Espanol punito con il rosso ha svegliato un Olympiakos (già qualificato) che per due tempi aveva sonnecchiato. Al momento dell'espulsione di Paskovic il punteggio è 7-5, primo doppio vantaggio della gara maturato con i gol di Ubovic e Bertoli.
La partita e l'Olympiakos s'incattiviscono e nel prosieguo della terza frazione il Brescia è grandissimo in difesa: gli ellenici mettono una marcia in più, ma vanno a sbattere contro il muro della difesa bresciana e in particolare contro le mani di Del Lungo, che para praticamente tutto. I greci riescono a fare soltanto un gol, con Janovic con l'uomo in più, e la squadra di Bovo chiude il tempo avanti 7-6.
Il Brescia deve vincere per andare a Budapest, ma può bastare anche il pareggio se l'Orvosi non batte lo Szolnok con più di tre reti di scarto. Alla fine del terzo tempo anche l'Orvosi è avanti di un gol nel derby ungherese.
In apertura di quarto tempo Del Lungo completa i suoi dieci minuti da favola salvando il pareggio su Kolomvos, che dopo essersi liberato al centro si presenta tutto solo davanti a lui. A questo punto c'è la metamorfosi in casa bresciana: la squadra di Bovo diventa improvvisamente perforabile in difesa ma grandissima in attacco, dove giganteggiano Nora e Ubovic. Segnano due gol a testa, tutti di grande qualità, e respingono l'assalto dell'Olympiakos, che si arrende soltanto quando Christian Presciutti mette dentro il gol del 13-10. Poi anche lui va anzitempo negli spogliatoi assieme ad Espanol per reciproche scorrettezze. Intanto da Budapest arriva la notizia della sconfitta dell'Orvosi, ma il ko della rivale della squadra di Bovo nella corsa alla Final Six nulla toglie all'impresa dei lombardi.
Da segnalare due gol-fantasmi: il primo convalidato all'Olympiakos sul punteggio di 2-1, il secondo al Brescia nel finale. In entrambe le occasioni gli arbitri hanno preso una cantonata: la palla non era entrata.
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Non solo alla pari con una delle avversarie più quotate, ma anche con qualcosa in più: a Mompiano, nell’ultimo turno della fase preliminare di Champions League, l’An Brescia batte 13 a 10 (2-2, 4-3, 1-1, 6-4, i parziali) i vice campioni dell’Olympiacos Pireo, al termine di una sfida affrontata con l’atteggiamento mentale degno dei più forti e sfoderando qualità tecniche di pari livello. Per la grande gioia di tutto lo staff e dei tanti tifosi accorsi per sostenere i propri beniamini, la vittoria sulla blasonata compagine greca, consacra la qualificazione dei biancazzurri alla Final Six di fine maggio, traguardo che consente a Brescia di tornare (a tre anni di distanza) nelle migliori sei formazioni europee. Per la verità, la contemporanea sconfitta dell’Orvosi nel derby col Szolnok, sarebbe bastata a centrare il prestigioso risultato, ma Presciutti e compagni non hanno voluto dipendere dai demeriti altrui. Solida in difesa, efficace in attacco (7 su 11 le superiorità), capace di stringere i denti, e tenere duro, nei momenti più critici, per quattro tempi l’An ha dimostrato di reggere, sì, il confronto contro una delle formazioni meglio attrezzate in assoluto, ma ha anche fatto vedere di poter mettere la testa avanti. La determinazione e la concentrazione non sono venute meno neanche quando, a inizio della terza frazione, l’arbitro Schwartz, con una decisione sembrata a molti affrettata, ha privato il sette bresciano di una pedina importante come Paskovic (cartellino rosso). L’obiettivo delle finali di Budapest è conquistato (con onore), e ora avanti tutta con il prosieguo della stagione.
«Contro una delle candidate al titolo – dichiara il tecnico Sandro Bovo -, siamo riusciti a fare quello che andava fatto, cioè una grande partita: mi sono piaciuti molto lo spirito agonistico, la grinta, la tenacia. Il successo legittima il passaggio alle finali: contro le più forti del girone, ovvero il Szolnok e loro all’andata, ce la siamo giocata, ed è con merito che andremo a Budapest, la sconfitta odierna dell’Orvosi non toglie nulla alla nostra impresa. Personalmente, ci tenevo a vincere con un avversario di questo livello, vuol dire che il lavoro che stiamo facendo, paga. Per Brescia, essere di nuovo nelle migliori sei è un traguardo davvero notevole, ma non ci schiereremo da turisti: dev’essere un punto di partenza da preparare con una determinazione ancora più grande e senza alcun timore reverenziale».
HANNOVER-PRO RECCO 7-10
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Pro Recco inarrestabile in Champions League: i biancocelesti superano anche l'esame di tedesco battendo 10-7 l'Hannover. In casa dei tedeschi, ultimi nel girone, Tempesti e compagni centrano così la decima vittoria in altrettante partite e con 30 punti all'attivo chiudono al primo posto: il 26 maggio, a Budapest, la squadra di Vujasinovic giocherà in semifinale contro la vincente di Olympiakos - Eger/Jug.
Primo quarto a basso tasso spettacolare: segna solo Mandic con una percussione centrale dopo 4.30.
I successivi otto minuti sono la fotocopia dei precedenti. Prima il palo e poi Kong fermano il doppio alzo e tiro di Filipovic. La difesa biancoceleste - in porta Volarevic per tutta la gara - non concede nulla ai tedeschi e per vedere un'altra rete bisogna aspettare il minuto 7.51: in situazione di superiorità Echenique inventa per Pijetlovic che ad un passo da Kong lo batte senza problemi.
Si va al cambio campo sullo 0-2 e Pijetlovic è ancora bravo a sfruttare una superiorità imbeccato da Alesiani. Il centroboa serbo fa tris poco dopo riprendendo una palombella finita sulla traversa. La prima marcatura dell'Hannover arriva dopo oltre 18 minuti: ci pensa Radovic a infilare Volarevic. Trascorrono appena venti secondi e Filipovic, da posizione 2, riporta la Pro Recco sul +4. Bukowski accorcia con l'uomo in più, ma Sukno in controfuga sigla il 2-6 che conduce le squadre all'ultimo quarto.
Botta e risposta nei primi tre minuti con il mancino di Sekulic e il gran diagonale di Figari. Brguljan rimette in partita l'Hannover che però deve fare i conti con Mandic: il numero 3 prima imbecca Ivovic che segna con l'uomo in più, poi si mette in proprio e scaglia una saetta imparabile. L'alzo e tiro vincente di Radovic è subito "pareggiato" dalla girata di Bodegas per il 5-10 che di fatto sigilla il match. L'Hannover non ci sta e sfrutta due superiorità, con Sekulic e Winkler, limitando così il passivo per il 7-10 finale.
LE ALTRE PARTITE SU
http://www.microplustiming.com/lenchampionsleague/indexCL_web.php?cal=1