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Editoriale

Bettini: sta a noi dimostrare cosa possiamo diventare. Controllo del gioco e pazienza per giocarsela contro l'AN Brescia

  Pubblicato il 05 Mag 2122  15:05
Una stagione straordinaria quella vissuta fino a qui dalla Pallanuoto Trieste. Il terzo posto conquistato al termine della regular season garantisce la qualificazione alla prossima annata delle Coppe europee e rappresenta il miglior risultato mai raggiunto dal club giuliano che però non vuole assolutamente rallentare il clamoroso percorso di crescita, soprattutto dal punto di vista mentale, che ha portato la squadra tra le prime quattro del panorama nazionale. Daniele Bettini, tecnico del ciclo che sta scrivendo la pagina fin qui più bella della pallanuoto triestina, analizza il percorso fin qui compiuto, presenta la serie di semifinale contro l’AN Brescia campione d’Italia in carica e indica ai suoi la strada da seguire per provare a mettere in difficoltà i detentori del titolo.
 
Quale bilancio possiamo tracciare del vostro percorso in regular season?
In questi anni abbiamo fatto una crescita straordinaria non solo come risultati ma anche come organico e come mentalità. Siamo passati in quattro anni, nonostante la pandemia e altre catastrofi, dal giocarci la permanenza in A1 con il rischio playout ad arrivare terzi in classifica con solo cinque sconfitte in tutta la stagione. Questo per me è motivo di orgoglio peri miei ragazzi perché hanno fatto fino ad ora una stagione superlativa e non è sbagliato considerarla storica per quanto la storia della Pallanuoto Trieste non sia ancora molto lunga, l’anno prossimo sono 20 anni, questo è il risultato che, sotto ogni punto di vista, è il migliore in assoluto.
 
Che cosa hai detto ai tuoi giocatori quando avete ripreso gli allenamenti dopo il successo contro l’Ortigia?
La problematica degli ultimi campionati è sempre stata rappresentata dalla continuità delle partite. Abbiamo giocato il 9 Aprile, praticamente un mese fa, e sicuramente avrei preferito affrontare  il Brescia dopo dieci minuti e non dopo un mese. Ho fatto i complimenti per quanto fatto, per quello che la squadra ha dimostrato e, devo essere sincero, ho avuto il sorriso stampato sulla faccia per diversi giorni perché si era compiuto un percorso che avevamo voluto fortemente e che aveva trovato la degna conclusione. Ho fatto i complimenti ai giocatori ma ho anche chiesto loro se erano soddisfatti così o volevano ambire a qualcosa in più e la risposta la puoi immaginare.
 
Quanto è importante, per la crescita del progetto Pallanuoto Trieste, ritornare in quell’Europa che lo scorso anno il Covid vi aveva costretto ad abbandonare?
Il ritorno in Europa è fondamentale per tutte le squadre che ambiscono a migliorarsi. L’anno scorso, come dice bene il mio capitano, abbiamo rinunciato ad una Coppa che avevamo conquistato ma non sentivamo fino in fondo, questa qualificazione è nostra e ce la godremo fino all’ultima partita. La crescita passa per questi incontri con avversari di cultura e tipologia diversa, mi piace pensare che la squadra, chiunque abbia di fronte, possa imporre il proprio gioco e la propria idea di pallanuoto. La crescita della Pallanuoto Trieste ha come punto fermo la partecipazione alla competizione europea per far crescere i nostri giovani ma anche chi non ha mai giocato queste gare e con noi ha coronato il sogno di potervi partecipare.
 
Con quali ambizioni vi presentate ai nastri di partenza dei playoff?
Siamo tra le prime quattro e non abbiamo nulla da dimostrare a nessuno. Sta a noi affrontare queste finali nel migliore dei modi e dimostrare a noi stessi che cosa possiamo ambire a diventare. Il Brescia è una squadra forte fortissima però noi abbiamo dalla nostra l’entusiasmo che penso nessuno possa avere. La maggior parte di noi partecipa per la prima volta ad una semifinale scudetto e spero che i tanti debutti possano trasmettere quell’energia in più per affrontare queste partite così delicate con la voglia e la fame di quelli che le vedono per la prima volta.
 
Domani inizia la serie di semifinale contro l’AN Brescia. Che tipo di partita ci possiamo aspettare a Mompiano?
La serie con il Brescia passa da due partite che spero siano il più equilibrate possibile. I nostri rivali hanno un potenziale enorme e analizzando quello che può succedere non riesco ad immaginare una partita con pochi gol. Mi aspetto che il Trieste possa stare agganciato alla partita per poi giocarsi, nei minuti finali, le proprie possibilità di successo.
 
Quali fattori risulteranno decisivi per provare a portare a casa la vittoria?
Sbagliare pochissimo, controllare il più possibile la partita, non forzare quando non è necessario e avere la pazienza e la tranquillità di quelli che sanno esattamente cosa devono fare. Se ci mettiamo a fare a pallonate con il Brescia ho paura che ne usciamo malmenati, cercare di tenere il più possibile il pallino del gioco in mano per portarli al nostro ritmo e alle nostre condizioni, questo. Oltre ad essere una grande prova di maturità da parte nostra, credo sia l’unico modo per provare ad avere ragione di una squadra che ha un roster da Champions. Nella partita di andata è andato tutto bene per noi e loro no mentre al ritorno i primi quattro minuti hanno lasciato il solco sull’andamento del match e quel divario di tre- quattro gol non siamo mai riusciti a recuperalo. Controllo del gioco e pazienza credo siano i fattori determinanti.
 
Fotografia: Enrico Casiraghi