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Editoriale

Bentornata Scandone, facci sognare come una volta

  Pubblicato il 13 Lug 2119  10:20
Per le finali di pallanuoto delle Universiadi non si riesce a trovare un biglietto. Tutto esaurito da giorni.
E' il desiderio dei napoletani di vedere l'Italia vincere un titolo in questa città. Non è mai successo.
Ma è anche, e soprattutto, il desiderio di rivedere - completamente rinnovata - la casa della pallanuoto napoletana: la piscina Felice Scandone.
Non è soltanto un fatto di curiosità, è una questione di affetto. Un legame indissolubile che lega il popolo napoletano della pallanuoto all'impianto che ha regalato a Napoli e all'Italia alcuni tra i momenti più belli della storia del nostro sport.
Qui, alla Scandone, il Posillipo di Paolo De Crescenzo ha vinto la sua prima Coppa europea, la Coppa delle Coppe, battendo lo Jug Dubrovnik in finale. Era il 1988.
Qui la squadra rossoverde ha conquistato la sua prima Coppa dei Campioni, nel 1997, dopo averla inseguita inutilmente per 12 anni. Ed era giusto che un traguardo così fortemente desiderato fosse raggiunto dal Posillipo nel modo più bello, nell'abbraccio dei suoi tifosi.
Qui il Posillipo ha vinto nel 2003 l’ultima edizione della Coppe delle Coppe poi abolita), la sua terza ed ultima Coppa dei Campioni nel 2005 e la sua prima Coppa Len battendo nel 2014 in una indimenticabile finale tutta napoletana l'Acquachiara.
Qui, alla Scandone, il Posillipo ha vinto anche il suo primo scudetto, nel 1985, in un'altra finale tutta partenopea. Memorabile anche quella, contro la Canottieri Napoli.
Qui la Canottieri Napoli di Fritz Dennerlein avrebbe voluto vincere la Coppa dei Campioni del 1978, e invece per alzarla al cielo i giallorossi dovettero andare fino a Mosca. La Scandone a quell'epoca non c'era, abbandonata, semidistrutta dai vandali.
Ora c'è, restituta più bella che mai alla città di Napoli e agli appassionati dalle Universiadi. Nella speranza che, prima o poi, la casa della pallanuoto napoleteana apra le sue porte, per riabbracciarla, ad una squadra partenopea - non importa quali siano i suoi colori - che possa lottare nuovamente per qualcosa d'importante.
Mario Corcione