Editoriale

Le future generazioni leggeranno di questo 2020 sui libri di storia.

Un anno segnato, inevitabilmente, dall'emergenza sanitaria che ha colpito l'intero pianeta a causa del Covid-19; un anno nel quale noi, popolo della pallanuoto, abbiamo visto impianti sportivi chiudere, campionati e coppe sospendersi, giocatori e giocatrici fermarsi. Abbiamo dovuto salutare, troppo presto, amici del mondo della waterpolo. 

Nonostante tutto non ci siamo arresi all'infimo avversario ed agli accadimenti del destino ed ancora una volta abbiamo alzato la testa.

La passione che ci muove e l'amore per questa meravigliosa disciplina sportiva ci hanno rimesso in partita e bracciata dopo bracciata siamo riusciti ad arrivare dall'altro lato del campo pronti per tirare in porta il pallone decisivo.

Sta a noi, adesso, fare goal. Il 2021 dovrà rappresentare una rinascita, in tutti i sensi.

Cosa auguriamo per il nuovo anno? Il ritorno della televisione per i campionati, un miglioramento della comunicazione del movimento, una maggiore organizzazione per eventi di promozione, una lega tra le società o la pallanuoto d'estate?

No, non oggi. Non quest'anno.

Il nostro augurio è semplicemente un ritorno alla normalità; quella che oggi, più che mai, riusciamo ad apprezzare.

Il ritorno allo splendore della nostra disciplina; il ritorno alle vittorie ed ai successi che auguriamo alle nostre nazionali; il ritorno al brusìo infernale all'interno di uno spogliatoio pieno zeppo di ragazzini che, a fine allenamento, scherzano tra loro perdendo ore ed ore prima di uscire dall'impianto; il ritorno alle esultanze, alle grida dei tifosi accalorati sulle tribune delle piscine italiane; il ritorno agli abbracci, alle foto di gruppo, ai tornei ed agli allenamenti congiunti.

Insomma, il ritorno allo sport, quello vero; quello che abbiamo sempre conosciuto; quello che ci ha regalato emozioni indelebili e che ci ha fatto innamorare.