Editoriale

Il suo nome è stabilmente impresso nella storia dello sport e della pallanuoto.

 

Compie 60 anni Francesco Attolico, uno dei componenti del “Settebello” targato Rudic, squadra che ha scritto la storia conquistando, nel giro di tre anni, il Grande Slam. La splendida carriera del portierone barese non è però legata solo alle epiche imprese con la calottina della nazionale ma anche ai trofei vinti con il Pescara.

 

Nelle grandi storie il caso si diverte però a mettere sempre il suo zampino.  È curioso infatti pensare che Attolico abbia iniziato la sua carriera da pallanuotista nel ruolo di centroboa per poi arretrare tra i pali in sostituzione del portiere che era stato espulso e da lì iniziare un percorso straordinario che ancora oggi riecheggia nella leggenda.

 

Il capolavoro della straordinaria carriera dell’Airone Azzurro è però senza dubbio la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Barcellona 92 nella memorabile finale contro la Spagna, match risolto dalla rete firmata da Gandolfi a 32 secondi dalla sirena che avrebbe sancito la fine del sesto supplementare e nel quale il numero uno azzurro ha difeso la sua porta dagli assalti iberici timbrando una serie di parate decisive.