Editoriale

ANTENORE PLEBISCITO PD: Teani, Barzon 3, Gottardo, Borisova 1, Queirolo 3, Casson, A. Millo 1, Dario, Armit 1, Meggiato, Centanni 1, Grigolon, Giacon. All. Posterivo

L'EKIPE ORIZZONTE: Santapaola, Halligan 2, Spampinato, Viacava 1, Gant, Bettini 2, Palmieri 1, Marletta 2, Emmolo 1, Vukovic, Longo, Leone 2, Condorelli. All. Miceli

Arbitri: Stampalija e Pinato

Note: Nell'Orizzonte in porta con la calottina n 13 Condorelli. Nel primo tempo, ancora sullo 0-0, Condorelli para un rigore a Barzon. Uscite per limite di falli nel quarto tempo Dario e Borisova (P) e Viacava (O). Superiorità numeriche: Padova 4/8 + 2 rigori e Orizzonte 8/14. Spettatori 250 circa

 

Nell’incontro valevole per gara 1 di finale dei playoff scudetto l’Antenore Plebiscito Padova, qualificatasi grazie al 2-0 sulla VetroCar CSS Verona, riceve tra le mura amiche l’Ekipé Orizzonte, vincitore, in tre gare, sulla Sis Roma. Le due formazioni si ritrovano faccia a faccia dopo l’avvincente duello che lo scorso anno vide prevalere le siciliane dopo i tiri dal dischetto della quinta partita. Al termine di un’entusiasmante battaglia punto a punto la formazione etnea si aggiudica l’intera posta in palio con il punteggio di 11-10, si porta in vantaggio nella serie e per la prima volta nella stagione riesce a far saltare il fattore campo in uno scontro diretto. A decidere le sorti del confronto il parziale di 4-2 con cui la compagine in calottina scura ribalta l’8-7 maturato nei primi tre parziali trascinata dal duo composto da Halligan, che mette la firma su due reti determinanti compresa quella del successo dopo una prima parte di gara non brillantissima, e Bettini, esemplare sia per la sua presenza in fase difensiva che per l’eccellente qualità mostrata in fase di ultimo passaggio. La formazione padrona di casa spreca tre volte due lunghezze di vantaggio, non gestisce con la giusta lucidità le superiorità numeriche nel momento decisivo e può recriminare per l’azione nel finale sulla quale l’arbitro sanziona solo con l’espulsione un fallo sul quale la panchina veneta reclama invece il tiro dal dischetto. Il sette allenato da Martina Miceli, che mette a referto una percentuale eccellente in superiorità numerica, continua sulla linea di quanto visto fin ora riversando in acqua uno straordinario livello d’intensità agonistica, esibisce la consueta grinta e nel momento della verità, nonostante la giovane età di tante delle giocatrici inserite nelle tredici a referto, dimostra maggiore lucidità anche se le venete sono sfortunate nell’ultima azione quando le conclusioni del possibile pareggio s’infrangono sui legni. Le due contendenti torneranno in acqua lunedì alla Scuderi per disputare il secondo atto della sfida che vale il titolo di campione d’Italia.

 

Fotografia: Maria Angela Cinardo-MfSport.net