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Editoriale

A tu per tu con... Vincenzo Tozzi

  Pubblicato il 20 Set 2119  17:50
L'IDENTIKIT DI VINCENZO
Luogo di nascita: Pomigliano d'Arco
Data di nascita: 2 gennaio 1999
Segno zodiacale: Capricorno
Soprannome: nessuno
Altezza: 1, 83
Ruolo: difensore
Studi: frequenta la Facoltà di Scienze Motorie
Squadre in cui ha giocato: Pomigliano Sporting Club, Acquachiara, Nazionali Giovanili
Allenatori: Enzo Santoro, Paolo Iacovelli, Andrea Scotti Galletta, Alberto Petrucci, Roberto Brancaccio, Paolo De Crescenzo, Pino Porzio, Mauro Occhiello, Massimo Tafuro, Carlo Silipo.
Altri sport praticati: calcio
Hobby: viaggiare
Ultimo libro letto: "Io sono leggenda", di Richard Matheson
Attore preferito: Johnny Depp
Attrice preferita: Monica Bellucci
Autovettura: Peugeot 208
Colore preferito: azzurro
Piatto preferito: bolognese

***

Per prima cosa precisiamo chi sono le due belle ragazze nella foto con Vincenzo. Si chiamano Angela e Francesca e, purtroppo per lui, sono soltanto amiche di famiglia.
La famiglia Tozzi è una polisportiva: papà Carmine e mamma Maria hanno fatto pallavolo, Martina (la sorella minore di Vincenzo) gioca a calcio nel Dream Team come attaccante esterno e - al contrario del fratello che è fermo ai box (il campionato di A2 di pallanuoto comincerà a novembre) - ha già messo il pallone in rete. E precisamente nella partita di Coppa Italia contro la Virtus Partenope. Affidiamo a Vincenzo, che era presente alla gara, la descrizione del gol: "Di rapina, raccogliendo un tiro precedentemente respinto dal portiere avversario".
Carmine, Maria e Martina Tozzi sono i primi tifosi di Vincenzo assieme ai ragazzi del Favela Club. "Mi seguono costantemente", precisa il ventenne capitano dell'Acquachiara. I galloni glieli ha dati l'anno scorso Mauro Occhiello facendolo diventare il più giovane capitano della serie A e "dandomi una bella responsabilità. Non è una cosa semplice rapportarsi con compagni di squadra che sono più grandi di te, all'inizio ho provato un po' d'imbarazzo. Poi tutto è filato liscio e oggi sono onorato di rivestire il ruolo che è stato di Marco Ferrone, giocatore che mi ha insegnato tantissimo".
Del resto, a Vincenzo non manca nessuna delle doti indispensabili per essere un bravo capitano. Ma lasciamo a lui il compito di spiegare come è fatto dentro il giocatore più rappresentativo dell'Acquachiara: "Sono molto socievole, tranquillo, pacato e mi piace dire le cose in faccia. Difetti? Sono fin troppo riflessivo e permalosissimo".
Però in carriera finora è stato espulso soltanto una volta. "A Bergamo, nelle finali Under 17", precisa Vincenzo, che prima dell'estate il cartellino rosso l'avrebbe volentieri sventolato nei confronti di Aurelio De Laurentiis. "Poi, però, ho cambiato idea: gli ha acquisti che il presidente del Napoli ha fatto si sono rivelati tutti indovinati. Peccato solo per James Rodriguez: se avesse preso anche lui, oggi avremmo una squadra da scudetto. Ma sono comunque molto fiducioso, il Napoli è in grado di fare comunque un'ottima stagione".
E il futuro di Vincenzo? "Mi piacerebbe insegnare sport, ma ai più giovani, ai bambini. Non c'è cosa più bella al mondo di veder crescere giovani atleti che hai plasmato con i tuoi insegnamenti".
Ed ecco qualche notizia spicciola sul capitano dell'Acquachiara: è single, adora il dolce millefoglie, gli piacciono i viaggi, vorrebbe andare al più presto a New York e a Praga, predilige in tv la serie 1992-1993-1994, segue la politica ma con moderazione, detesta la mancanza di rispetto e tra le tante partite giocate con l'Acquachiara ricorda particolarmente quella del'anno scorso in casa della Roma Vis Nova: "Eravano talmente inguaiati per le assenze che Mauro Occhiello disse: "Se vincete questa partita, giuro che vado a piedi fino a Pompei". Non solo la vincemmo, giocammo un gara perfetta e il nostro allenatore è stato di parola: a Pompei c'è andato, ci ha mandato anche una foto. Ma sul fatto che ci sia arrivato a piedi ho qualche dubbio".
Mario Corcione