Oggi è il compleanno del suo portiere, Simone Santini, ma può fargli gli auguri soltanto via watsapp.
Sono le conseguenze dell'emergenza coronavirus.
Ci sono anche i paradossi. Matteo Citro, tecnico della Campolongo Hospital Rari Nantes Salerno, è molto più allenato adesso che è lontano dalla palestra giallorossa. "Fortunatamente ho un giardino di 300 metri quadri e, avendo più tempo a disposizione rispetto a prima, sono tornato a correre, cosa che non facevo da quindici anni".
Altro paradosso: mentre la maggior parte degli italiani chiusi in casa ha la possibilità di dormire un po' di più, Matteo non lo può fare perchè la sua splendida Sofia, mesi 6, "la notte non ci fa dormire. Durante il giorno, quindi, ho l'abbiocco costante".
Che non gli impedisce, tuttavia, di invadere il regno della sua consorte, Lucia, con conseguenze disastrose per l'ordine in cucina ("Mia moglie mi rimprovera perchè sporco troppo") ma con effetti stupefacenti vista la foto della zuppa di pesce che ci ha inviato e che ha fatto ieri sera: "Cucinare mi piace, mi rilassa, spesso faccio anche la brace in giardino", dove gioca con gli altri due piccoli Citro, Elena (anni 5) e Alessandro (4). Gli tocca "perchè purtroppo in questo periodo per forza di cose abbiamo perso, oltre che la libertà, anche la baby sitter. Ma sono più che felice di passare tanto tempo assieme ai miei figli, cosa che non poteva fare quando allenavo".
Ma ci sono anche rimpianti, ovviamente: "Che peccato, stavamo facendo davvero un bel campionato. Come tutti io mi auguro che la pallanuoto possa ripartire al più presto, ma non sarà facile: sia perchè bisogna dare la precedenza alla salute sia per le difficoltà oggettive riguardanti la riorganizzazione dei campionati".
L'unica acqua clorata con la quale attualmente Matteo è in contatto è quella che vede "nei filmati delle vecchie partite che sto guardando in questi giorni, alternandoli a serie tv (attualmente sta guardando Grey's Anatomy, ndr) e documentari. Film? Sono un appassionato di quelli storici, ma durano troppo e le battaglie finiscono sempre con lo stesso vincitore: il sonno".
Mario Corcione
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