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"Vivi e lascia vivere" anche la pallanuoto: i pro e i contro della fiction di Raiuno

  Pubblicato il 01 Mag 2120  06:52
Ricordate la fiction “Sirene” con Luca Argentero e con la partecipazione di Fabrizio Buonocore e altri giocatori della Canottieri Napoli? Fu un bellissimo spot per la pallanuoto.
Altrettanto non si può dire per “Vivi e lascia vivere”, la fiction che sta andando in onda su Raiuno con Elena Sofia Ricci e la regia di Pappi Corsicato.
Premessa: “Vivi e lascia vivere” è graziosa, si lascia seguire piacevolmente per la trama accattivante, è interpretata da attori molto bravi e rende un gran servigio alla città di Napoli con inquadrature splendide, talmente indovinate da riuscire ad “abbellire” anche il Centro Direzionale. Anch’essa parla di pallanuoto e nella prima puntata sono state dedicate al nostro sport immagini (anche di gioco) accattivanti, esaltate da colori sgargianti e dialoghi indovinati. Ma nella seconda puntata, andata in onda ieri, il servigio reso al nostro sport non è stato altrettanto apprezzabile. Conseguenza, è bene precisarlo, anche della trama della fiction. Giovanni Ruggiero, il personaggio interpretato molto bene dal giovanissimo Giampiero De Concilio, è un pallanuotista di una non ben identificata squadra napoletana. Ebbene, vedendo nel corso degli allenamenti scendere in acqua delle sincronette, Giovanni viene colpito dalla bellezza delle loro evoluzioni al punto da innamorarsi, cosa del tutto plausibile, di uno sport meraviglioso come il nuoto sincronizzato. Ed è anche comprensibile, anche se inusuale, la sua scelta di allontanarsi dalla pallanuoto per dedicarsi al suo nuovo amore sportivo che presumibilmente lo porterà anche ad un rapporto sentimentale con una graziosissima sincronette, interpretata dalla deliziosa Irene Casagrande. E’ discutibile, però, il modo con il quale Giovanni si allontana dal nostro sport. Nel corso della seconda puntata Giovanni confessa alla madre, interpretata da Elena Sofia Ricci: “Detesto la pallanuoto, mi viene da vomitare ogni volta che ci devo giocare”. E infatti materialmente lo fa (vedi immagine allegata all’articolo) prima di un’importantissima partita di campionato. Sta talmente male che l’allenatore lo invita, con evidente rammarico (Giovanni è anche il capitano della squadra), a tornare a casa e a rinunciare alla gara.
Siamo certi che nelle intenzioni del regista e degli sceneggiatori, tra i quali c’è lo stesso Corsicato, non c’era la minima intenzione di creare un danno d’immagine né di offendere il nostro sport. Anzi, siamo certi - e lo apprezziamo - che siano partiti con l’intento opposto, cioè quello di pubblicizzarlo. E, ripetiamo, nella prima puntata ci sono riusciti benissimo. Però quella frase, sia pure perfettamente in sintonia con lo stato d’animo di Giovanni, è un po' forte e poteva essere evitata.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Carissimo Corcione ...mi dispiace ma mai come questa volta non sono d’accordo a quello che scrive io credo che più se ne parli del nostro sport più può fare interesse e non fa nulla se in lei nota la frase troppo sgradevole può darsi a chi vede il film possa determinare ancora più interessi e possa far sorgere veramente una domanda al manico che gioca a pallanuoto se soffre come il personaggio e può darsi che spiegando che non è così male giocare anche lui potrebbe entrare in piscina ....dobbiamo avvicinare la gente in piscina sono ad oggi non ci siamo riusciti e siamo tutti colpevoli e quindi basta a dire e si è no e ma ...proviamo a essere uno sport conosciuto e non di pochi parenti perché caro Corcione alla fine oltre ai miei genitori e fidanzate chi veniva in piscina mica il tifoso ...io credo che più se ne parli meglio e ...cordialmente.
Peppe Piombino
RISPONDE MARIO CORCIONE: Assolutamente d'accordo con lei: più si parla della pallanuoto meglio è. Infatti è un articolo positivo nei confronti della fiction, non negativo, e mi pare di averlo sottolineato più volte. L'unica negatività riguarda quella frase “Detesto la pallanuoto, mi viene da vomitare ogni volta che ci devo giocare”. Bastava poco per renderla meno forte, bastava che il personaggio dicesse "Sono stanco di giocare a pallanuoto, ho voglia di cambiare".
 

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