Vitale: “All’Olympic un ambiente sereno in cui poter lavorare per crescere. Dobbiamo puntare sul gruppo”
Pubblicato il 01 Ott 2124 11:49
Rappresenta, insieme a Cristiano Mirarchi, la componente di esperienza necessaria a vivere ne migliore dei modi lo storico debutto in serie A1 di una squadra formata per larga parte da giovani. Alessandro Vitale, reduce dalla preziosa esperienza vissuta alla corte di Gu Baldineti, svela i motivi che lo hanno spinto ad accettare l’offerta della Training Academy Olympic Roma, ci aiuta ad entrare nell’universo giallorosso e indica la strada che potrà condurre alla salvezza: riuscire ad essere più squadra e più gruppo degli avversari, obiettivo da raggiungere trovando la giusta amalgama nel minor tempo possibile.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto ad accettare l’offerta della Training Academy Olympic Roma?
I motivi che mi hanno spinto ad andare con Mario sono tanti. Già la sua carriera potrebbe parlare da sola però comunque si è mostrato sin da subito disponibile alle mie necessità e vedendolo anche da fuori ho notato che nonostante le immense difficoltà che ci sono in questo sport ci fosse un clima sereno e tranquillo dove poter lavorare e crescere.
Che cosa ti ha detto mister Fiorillo quando vi siete incontrati per la prima volta?
Sinceramente che aveva bisogno di un giocatore che comunque avesse esperienza nel campionato di A1, che lo aiutasse nella crescita del gruppo e ovviamente la massima serietà ahah
Come vivi il ruolo, condiviso con Cristiano Mirarchi, di senatore di una squadra composta per larga parte da atleti giovanissimi?
Un ruolo sicuramente difficile perché come hai detto ci sono tanti nostri giocatori che si affacciano per la prima volta a questo campionato tra i più difficili in Europa. Quindi non è facile gestire questa situazione perché comunque ci sono tempi e situazioni totalmente differenti dalla categoria precedente. Diciamo che siamo un po’ i punti di riferimento dei più giovani che magari devono ancora migliorare tante situazioni sia individuali che di squadra. La difficoltà principale sta nel non trasformare questo consiglio in un rimprovero e nel non oltrepassare la figura di Mario che è il nostro allenatore.
In che misura potrà tornarti utile la preziosa esperienza maturata alla corte di Gu Baldineti?
Posso dire che Gu, stando davanti a tutti anni luce, ti fa capire che veramente la pallanuoto è come lui la descrive. Quindi tutto quello che mi porto e che ho fatto in questi anni con lui non sarà solo per questa situazione ma sarà per sempre. Perché per me è stato davvero tanto importante e proverò in qualche modo, se pur in questo momento in piccola parte, a cercare di trasmetterlo.
Quali sono le armi su cui l’Olympic deve puntare per arrivare alla salvezza?
La salvezza è ovviamente l’obbiettivo di questo anno che sarà davvero difficile. La chiave per raggiungere questo meraviglioso traguardo secondo me risiede nella capacità di dimostrarsi più gruppo e più squadra rispetto alle dirette rivali. Per noi il compito sarà ancora più difficile perché comunque sono cambiati tanti giocatori. Perciò la cosa più importante sarà trovare la giusta amalgama anche nel più breve tempo possibile e poi tutto sarà più semplice perché comunque abbiamo delle buone individualità che dovremmo cercare anche di valorizzare.
All’esordio vi attende la proibitiva sfida con la BPER Rari Nantes Savona. Che tipo di emozioni provi quando pensi al vostro debutto nella nuova serie A1?
Più che l’emozione per l’esordio in serie A1 vorrei sottolineare il mio ritorno a Roma e questo sicuramente mi permette di provare tante emozioni perché comunque è la mia città e la volontà di fare delle belle prestazioni è più forte che mai.
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